Funzionario bizantino (5º-6º sec. d. C.): combatté contro i Persiani (503), fu console (506) e più tardi eletto imperatore in opposizione ad Anastasio (512). La sua effige ci è nota da alcuni dittici a lui intitolati ...
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AREOBINDO (Areobindos, Areobindas)
C. Bertelli
Console per l'Oriente nel 506. Figlio di Dagalaifo, rampollo di una delle più potenti famiglie dell'impero d'Oriente nel V sec. Nel 480 aveva sposato Anicia [...] ) Milano, già Collezione Trivulzio. Entrambe le valve. Al centro di una losanga formata da tralci è un clipeo con il busto di Areobindo. Al di sopra e al di sotto del clipeo è il monogramma (greco). Il console, la cui iconografia corrisponde a quelle ...
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ANICIA GIULIANA (᾿Ανικία ᾿Ιουλιάνα, Anicia Iuliana)
C. Bertelli
Figlia di Fl. Anicio Olibrio, sposa di Fl. Areobindo (v.) Dagalaifo (anti imperatore nel 512), nata dopo il 462, morta tra il 527 e il [...] dall'imperatore Anastasio; infine nel 512 erano appunto i partigiani del partito ortodosso che proclamavano imperatore suo marito Areobindo. Ma soprattutto la fede di A. G. dovette apparire degna di considerazione ai contemporanei e alle generazioni ...
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Anicia Giuliana
M. Falla Castelfranchi
Figlia di Anicio Olibrio, imperatore d'Occidente dal marzo al novembre del 472, e di Placidia, figlia maggiore di Valentiniano III e di Licinia Eudossia, A. (Costantinopoli [...] , per parte di padre, a una delle più illustri famiglie romane, gli Anici (Capizzi, 1968). Nel 478-479 A. sposò Areobindo (di cui fu probabilmente la seconda moglie), di illustre stirpe gallo-germanica, magister militum per Orientem tra il 503 e il ...
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ASPARE (Flavius Ardabur Aspar)
C. Bertelli
Console per l'Occidente del 434.
Figlio di Ardaburio, come il padre apparteneva alla setta ariana. Si sposò tre volte: la terza volta con la sorella di Teodosio [...] Strabone, capo degli Ostrogoti in Tracia. Egli era inoltre imparentato a Plinta (console del 419) e ad Areobindo (v.), cosicché egli si trovava in rapporto di parentela con quasi tutte le famiglie di origine germanica che occupavano posizioni ...
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Arcivescovo di Cartagine (m. Eucheta 563). Dopo la sconfitta dei Vandali a opera dell'esercito bizantino di Belisario, indisse a Cartagine un concilio dei vescovi africani per riorganizzare la chiesa cattolica [...] l'intervento di Giustiniano. Chiamato a Costantinopoli l'anno dopo, persistette nel rifiuto di condanna dei Tre capitoli. Privato perciò della sua dignità, fu confinato a Eucheta, anche sotto l'accusa d'aver ucciso il magister militum Areobindo. ...
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DITTICO
C. Jhm
D., in latino diptychum, deriva dalle parole greche δίς e πτύσσειν con le quali originariamente poteva essere indicato qualsiasi oggetto piegato in due parti. Soltanto nella tarda antichità [...] , dato che presso non pochi consoli appaiono parecchi tipi di dittici (ad esempio, per Severo verso il 400 e per Areobindo verso il 506). Il Delbrück (op. cit., 10-16) tenta la seguente classificazione: tipo privo di ornamenti fino alle iscrizioni ...
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CLEMENTINO e MAGNO (v. vol. ii, p. 112)
Red.
Il dittico di Clementino, conservato al museo di Liverpool (altezza 0,384, larghezza 0,123 m) è di fabbrica costantinopolitana. Ha in alto una croce fiancheggiata [...] monete d'oro sull'arena facendole scorrere da sacchetti tenuti sulla spalla. Stilisticamente questo dittico è vicino a quello di Areobindo; la paleografia è vicina a quella del dittico di Anastasio. Sul rovescio una iscrizione greca dell'anno 772 è ...
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ANASTASIO I (᾿Αναστάσιος)
C. Bertelli
Imperatore bizantino (491-518).
Silentiarius imperiale, sale al trono con la protezione di Ariadne, vedova dell'imperatore Zeno e che egli sposa. Dal 502 al 506 [...] , senza alcuna definizione fisionomica, ma assai interessante per il tipo del ritratto imperiale e per il costume, nei dittici di Areobindo, di Arvenio e di altri. Vedine un esempio nella illustrazione della voce Anastasio.
Bibl: G. Rose, A. I, Halle ...
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Il termine italiano, come quelli francese e inglese, deriva dal latino ebur; quello spagnolo è originario da parola araba (nāb al-fīl "dente d'elefante") che si ritrova ancora nel commercio, e non solo [...] in cui essa tende a conchiudere le sue forme. E questo stile, evidente nei più belli fra i dittici (di Anastasio, di Areobindo, del 506, a Parigi, Louvre e Museo di Cluny, a Leningrado, Ermitage, ecc.; di Magno, del 510, a Milano, Museo archeologico ...
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