Parte fondamentale dell’antica dottrina divinatoria etrusca rivelata, secondo la tradizione, da Tagete, i cui precetti raccolti da Tarconte in libri sacri erano conservati dai lucumoni. Tali libri recavano [...] dell’a. fu dato da Mecenate, sotto Tiberio da Seiano; Claudio cercò di promuoverne lo studio in Etruria. L’importanza degli aruspici non cessò neppure dopo gli editti di Costantino e Teodosio.
La prima traduzione latina di testi di a. è attribuita a ...
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Nel 362 a. C. si aprì nel Foro di Roma una voragine, e gli aruspici o i libri Sibillini ammonirono che per colmarla bisognava sacrificare in essa quello che il popolo romano aveva di più prezioso. Mentre [...] gli altri erano incerti, un valoroso cavaliere, Marco C., chiese se vi fosse per i Romani un bene maggiore delle armi e del valore, e armato e a cavallo, votandosi agli dei inferi, si lanciò nell'abisso, ...
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Persona ritenuta capace di prevedere e annunciare l'avvenire, di divinare cose future o nascoste. Esempi di i. sono gli oracoli greci, gli auguri e gli aruspici nell'antica Roma, gli sciamani delle religioni [...] nordasiatiche. Nell'attività degli i. si distinguono due forme fondamentali: l'i. può agire in stato estatico, d'ispirazione, oppure interpretare segni (volo di uccelli, viscere di animali ecc.) ...
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Nome di tre personaggi dell'antichità romana: 1. Tribuno militare nel 343 a. C., secondo la tradizione sventò nella prima guerra sannitica l'aggiramento dell'esercito consolare spintosi nelle gole presso [...] console nel 340, con il collega Tito Manlio Torquato affrontò i Latini alle falde del Vesuvio; avendo i consoli appreso dagli aruspici che i Romani avrebbero vinto se uno di loro si fosse immolato, D. si sacrificò. 2. Figlio del precedente. Console ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Divinazione
Francesca Prescendi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gli dèi comunicano con i Romani attraverso segni che possono essere [...] divisa in riti e auspìci, a cui si è aggiunta una terza suddivisione: le predizioni degli interpreti della Sibilla e degli aruspici basate sui portenti e sui prodigi; io non ho mai pensato che si dovesse trascurare alcuna di queste pratiche e mi sono ...
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VITTIMARIO
Nicola Turchi
. È il nome generico che si dava in Roma al personale subalterno addetto all'azione sacrificale e che era costituito dai popae e dai cultrarii.
Toccava ai vittimarî condurre [...] una volta abbattuta, col culter. Uccisa la bestia ne estraevano i visceri sia per l'esame divinatorio da parte degli aruspici, sia per preparare la porzione riservata agli dei, da offrire sull'ara (magmenta). I vittimarî costituivano una corporazione ...
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Scienza greco-romana. Religione, societa e scienza
Giovanni Pugliese Carratelli
Mario Torelli
Religione, società e scienza
Dal 'mïthos' al 'lógos'
di Giovanni Pugliese Carratelli
Dalla fase più remota [...] la fine della Repubblica. Personaggi la cui fortuna, tuttavia, prosegue fino alla fine dell'Impero, nel 409 d.C., quando aruspici etruschi (o sedicenti tali) vengono a Roma, sottoposta all'assedio di Alarico (Zosimo, Istoría néa, V, 41 s), a offrire ...
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Tribuno militare nel 343 a. C., protesse eroicamente la ritirata dell'esercito del console A. Cornelio Cosso circondato dai Sanniti, aprendosi con le armi la via attraverso i nemici. Ebbe perciò una corona [...] la tradizione, ma è più probabile trattarsi del M. Vescino presso Tifano). Avendo i consoli appreso da un sogno e dagli aruspici che per la vittoria si esigeva il sacrificio di uno di loro, essi decisero che si sarebbe immolato quello dei consoli il ...
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Nell'antichità furono sostenute due tesi opposte, note entrambe a Dionisio d'Alicarnasso (I, 26,30), sulle origini degli Etruschi, che per l'una tesi, indigena, erano autoctoni d' Italia per l'altra, greca, [...] Tarconte che con la moglie, o piuttosto con una dea o ninfa generica, assiste all'esame di un fegato, compiuto da un aruspice, nel quale può vedersi lo stesso Tagete, alla presenza di Vertumno, il dio principe etrusco (a destra) e di un altro genio ...
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INDOVINO (lat. divinari "presagire")
Umberto Fracassini
Indovino si chiama colui che pretende di svelare le cose attualmente e per sé stesse occulte, specie se lontane di tempo o di luogo, non con mezzi [...] separate: sia che gl'indovini seguitassero, come i sacerdoti, a formare classi distinte (per es. in Roma gli auguri e gli aruspici), ovvero a essere addetti al pari dei sacerdoti al servizio di un santuario, in cui qualche nume appunto per mezzo loro ...
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aruspice
arùspice s. m. [dal lat. haruspex -ĭcis]. – Presso gli antichi Romani, sacerdote che esaminava le viscere (exta) e spec. il fegato delle vittime, originariamente per verificare se fossero ritualmente pure, in seguito anche per trarne...
aruspicare
v. intr. [der. di aruspice] (io arùspico, ecc.; aus. avere), ant. raro. – Trarre presagi al modo degli aruspici: questo modo dello a. (Machiavelli).