Nome con il quale è noto in Occidente il filosofo, giurista, medico e astronomo arabo di Spagna Abū l- Walīd Muḥammad ibn Rushd (Cordova 1126 - Marrākesh 1198). Tra le sue numerosissime opere sono celebri in particolare i Commentari ad Aristotele e alcuni scritti originali, tra i quali il più noto è il Tahāfut at-tahāfut (in versione latina Destructio destructionis). Tre la sue tesi, che influenzarono ...
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Ibn Bashkuwal
Ibn Bashkuwāl
Biografo arabo di Spagna (Cordova 1101 - ivi 1183). Fu maestro di Averroè. La sua principale opera a noi giunta è un dizionario biografico dei dotti arabo-spagnoli (Kitāb [...] al-Ṣila) ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Tradizioni regionali e sviluppi nella medicina
Fernando Girón Irueste
Danielle Jacquart
Mauro Zonta
Tradizioni regionali e sviluppi nella medicina
La tradizione [...] sua fama. Ottiene infine il perdono e come riparazione è reintegrato nella funzione di giudice in Mauritania, ma ormai è troppo tardi: Averroè muore a Marrakesh di lì a poco, nel 1198.
Oltre ai suoi commenti di otto opere di Galeno e una di Avicenna ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Relazioni culturali fra Est e Ovest
Juan Vernet Ginés
Julio Samsó
Charles S.F. Burnett
Pietro B. Rossi
Tzvi Langermann
Relazioni [...] parte delle opere risulta anonima. A quanto pare, non vi è prova del fatto che la traduzione dei sommari e dei commenti di Averroè (la maggior parte dei quali era stata composta a Cordova, distante appena 300 km da Toledo) abbia avuto inizio a Toledo ...
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Filosofo e medico ebreo francese, chiamato pure Maestro Vidal Blasom (n. Perpignano fine sec. 13º - m. dopo il 1362); grande ammiratore di Averroè, compose commenti ad Aristotele, allo stesso Averroè, [...] ad Avicenna, ad al-Ghazzālī, a Maimonide, nonché altri scritti filosofici ...
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natura naturante (lat. natura naturans)
natura naturante
(lat. natura naturans) Nel linguaggio filosofico medievale (forse in dipendenza dalle traduzioni latine di Averroè), si indicò con tale espressione [...] Dio come creatore e con l’espressione natura naturata il complesso degli esseri creati. Questa terminologia ebbe larga diffusione e si ritrova anche nell’opera di Spinoza, dove però natura naturans indica ...
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Mosè di Narbona Filosofo e medico ebreo, detto anche Maestro Vidal Blasom (n. Perpignan, Pirenei, fine 13° sec
m. dopo il 1362). Ammiratore di Averroè, compose numerosi commenti ad Aristotele, allo [...] stesso Averroè, ad Avicenna, ad al-Ġāzālī, a Maimonide, nonché altri scritti filosofici. ...
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Medico e grammatico ebreo di Lecce (m. Venezia 1523), traduttore in latino, da versioni ebraiche, di opere filosofiche e scientifiche, specialmente di Averroè. Sua opera originale è la grammatica Miqnēh [...] Abrām ("Possessione di Abramo"), ove tentò d'applicare all'ebraico le categorie della grammatica latina ...
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imaginativa
Michele Rak
L'i., nella psicologia medievale, era uno dei cinque sensi interni che gli scolastici distinguevano sulla base di Avicenna e Averroè. Come tale essa equivale alla " fantasia [...] ", da cui l'intelletto trae il materiale conoscitivo e senza la quale non può in alcun modo intendere (cfr. Cv III IV 9, e Aristotele Anima III 7, 431 a 16-17; 8, 432a 8-9). Un primo riferimento è in Cv ...
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Ibn Rushd, Abu l-Walid Muhammad
Ibn Rushd, Abū l-Walīd Muḥammad
Filosofo, giurista, medico e astronomo arabo di Spagna, noto nel mondo occidentale come Averroè (➔). ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...