Termine gergale, di origine onomatopeica, indicante lo stile jazzistico sorto a New York nei primi anni 1940 a opera di C. Parker, D. Gillespie, K. Clarke, T. Monk e B. Powell. Rinnovò radicalmente gli elementi formali dell’improvvisazione jazzistica, contrapponendosi alla banalizzazione commerciale degli anni dello swing, e diede l’avvio al jazz moderno, di cui ha influenzato ogni ulteriore sviluppo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Fino ai primi anni Sessanta il jazz in Europa segue le tracce dello stile californiano, [...] e favoriscono contatti diretti che hanno riflessi immediati sulla formazione e il gusto dei giovani jazzisti europei. I dischi di be-bop non sono ignoti, ed eventi come il Festival di Parigi del maggio 1949, in cui il pubblico può ascoltare Charlie ...
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Genere musicale sorto negli USA intorno all’inizio del 20° sec., frutto di un lungo processo di sincretismo tra forme musicali occidentali e poetiche africane, che risalivano alla memoria culturale degli [...] Reinhardt) per la chitarra.
In realtà lo stile di Christian, pur essendo un prodotto dello swing, già preludeva allo stile be-bop, i cui precursori (in particolare D. Gillespie e poi C. Parker) si trovarono a improvvisare liberamente assieme a lui in ...
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Pianista e compositore statunitense (Rocky Mount, Carolina del Nord, 1917 - Weehawken, New Jersey, 1982). Distintosi all'inizio degli anni Quaranta tra i primi sperimentatori del be-bop, poi dal 1947 al [...] Venti) in una musica dai contorni melodici inusitati e spigolosi e dai densi agglomerati armonici, con una ricchezza di linguaggio e di espressione destinata a rivelarsi più duratura del be-bop stesso e a stimolare continue riletture della sua opera. ...
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Cantante jazz afroamericana (Newark, New Jersey, 1924 - Hidden Hills, California, 1990). Dopo aver esordito nella orchestra di E. Hines (1943) e di B. Eckstine (1944), entrò in contatto con gli innovatori [...] del be-bop e con loro realizzò le prime incisioni, conquistando in pochi anni un successo internazionale di critica e di pubblico che la impose come la cantante più significativa del jazz moderno, insieme a B. Holiday ed E. Fitzgerald, per l' ...
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Contrabbassista e compositore statunitense (Nogales, Arizona, 1922 - Cuernavaca, Messico, 1979). Dopo significative esperienze nel jazz tradizionale, nello swing orchestrale e nel be-bop, negli anni Cinquanta [...] si dedicò a una sperimentazione attenta alle forme europee, per poi volgersi a un linguaggio sempre più espressionisticamente consapevole della tradizione afroamericana: M. seppe calare il parossismo estatico ...
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Sassofonista statunitense (Springfield, Massachusetts, 1931 - Stroudsburg, Pennsylvania, 2015). Ispiratosi a C. Parker, W. è considerato uno dei migliori specialisti del sax contralto. Anche ottimo clarinettista, [...] nell'ambito del jazz elettrico fondando il quartetto European Rhythm Machine (1968-72). Nel corso degli anni Settanta e Ottanta, si è distaccato dalla originaria matrice be-bop per indirizzarsi a una maggiore e più complessa libertà espressiva. ...
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Vincent, Gene. - Nome d'arte del cantante rock statunitense Eugene Craddock (Norfolk, Virginia, 1935 - Los Angeles, California, 1971). Noto soprattutto per la canzone Bebop a Lula (1956), è il maggior [...] esponente del rock'n'roll statunitense degli anni Cinquanta del Novecento ...
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Musica
Alvise Vidolin
Serena Facci
Vincenzo Perna
Giovanni Giurati
Serena Facci
Giovanni Giuriati
(XXIV, p. 124; App. II, ii, p. 372; III, ii, p. 186; IV, ii, p. 541; V, iii, p. 597)
L'evoluzione [...] technischen Reproduzierbarkeit, 1936 (trad. it. Torino 1967⁶).
L. Feather, Inside jazz, New York 1949, rist. col titolo Inside be-bop, New York 1977.
R. Waterman, African influences on the music of the Americas, in Acculturation in the Americas, ed ...
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GILLESPIE, John Birks, detto Dizzy
Antonio Lanza
Trombettista, cantante, compositore e direttore d'orchestra statunitense, nato a Cheraw (Carolina del Sud) il 21 ottobre 1917.
Adolescente, iniziò a [...] , Jazz masters of the 50's, New York 19832; A. Shaw, 52nd Street: the street of jazz, ivi 1983; R. Horricks, D. Gillespie and the be-bop revolution, Tunbridge Wells e New York 1984; I. Gitler, Jazz masters of the 40's, New York 1984; Id., Swing to ...
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be-bop
‹bi bòp› (o re-bop; anche bop) s. ingl., usato in ital. al masch. – Particolare stile jazzistico caratterizzato da impiego sistematico di accordi dissonanti, tendenza al linguaggio politonale, libertà degli strumenti ritmici maggiore...
hard bop
〈hàad bòp〉 locuz. ingl. [tratto da be-bop, con sostituzione di hard «duro» a be], usata in ital. come s. m. – Stile jazzistico, nato intorno agli anni ’50 del Novecento come reazione al manierismo estetizzante del cool jazz e che...