Buddhismo tibetano, così denominato dall’appellativo lama «maestro», con cui sono chiamati in Tibet i monaci, in quanto maestri spirituali.
La penetrazione del buddhismo nel Tibet risale all’8° sec. d.C. [...] Il l. discende per la dottrina dalla scuola del Māhayāna, ma nella pratica rivela connessioni con riti e credenze della primitiva religione tibetana dei bon po. Grande importanza ha la mistica, insieme ...
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Riformatore del lamaismo tibetano, fondatore della scuola dei cosiddetti berretti gialli, i cui capi, conseguita la supremazia sulle altre scuole tibetane nel sec. 16º, assunsero dal 1578 il titolo di [...] e stabilizzarono nel sec. 17º l'assetto politico-religioso che il Tibet ha conservato per tre secoli. La riforma di T. si attuò con del tantrismo stesso (che è una categoria indiscussa del buddismotibetano). T. espose il suo pensiero in due summae ...
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Vedi Mongolia dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Cuore dell’impero di Gengis Khan nel Tredicesimo secolo, la Mongolia è stata una provincia cinese tra il Diciassettesimo secolo e il 1921, quando [...] mongola (90%), in prevalenza del gruppo khalkha, ma vi sono minoranze kazake, russe e cinesi.
Fino al 1911 il buddismotibetano era la religione predominante e i monaci rappresentavano uno dei gruppi più influenti della società mongola. Accanto al ...
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Il pluralismo religioso tra autonomie regionali e sperimentazioni localistiche
Enzo Pace
Giuseppe Giordan
Da una società a monopolio cattolico al pluralismo religioso
La società italiana, dal punto [...] , in piccola parte, di origine immigrata (fig. 8). La maggioranza di questi centri si ispira alla tradizione del buddismotibetano, che è rappresentato a livello mondiale dalla personalità carismatica del Dalai Lama, mentre gli altri rispecchiano le ...
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Enzo Pace
La geopolitica contemporanea senza religione non è pienamente comprensibile. Quest’ultima è una ‘password’ che permette di accedere più facilmente alla decodifica del sistema delle relazioni [...] il differente sistema di credenza religiosa cui aderiscono. Le religioni o le filosofie spirituali implicate sono rispettivamente il buddismotibetano (il cui portavoce, il Dalai Lama, è universalmente noto), l’induismo e il cristianesimo. In Myanmar ...
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GIOVANNI da Montecorvino
Luigi Canetti
Nulla di certo sappiamo sulla sua famiglia d'origine e sui primi anni di vita: da una sua lettera, datata 8 genn. 1305, risulta che in quella data G. era già un [...] suoi sforzi missionari non sortirono mai l'auspicata conversione del principe e della corte, già da tempo proclivi al buddismotibetano, sia pur in un quadro di sostanziale tolleranza e rispetto verso tutti i culti e le confessioni religiose presenti ...
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Le grandi domande
Stefano De Luca
Grandi domande e grandi risposte
Da sempre l'uomo non può fare a meno di porsi alcune domande fondamentali: qual è l'origine di tutte le cose e il loro significato? [...] raggiunto solo attraverso gli insegnamenti segreti di un maestro. Di questo gruppo fa parte il buddismotibetano, la cui massima autorità è il Dalai Lama (dal tibetano Da-lai, "oceano", e Bla-ma, "maestro": oceanico maestro).
Che cos'è il taoismo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ivana Ait
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dopo la straordinaria espansione cinquecentesca, l’attività di scoperta e di esplorazione degli [...] del Ladakh, ostile ai cristiani. Nel frattempo de Andrade redige una descrizione del Tibet che apre all’Europa la conoscenza del buddismotibetano. L’itinerario attraverso il Tibet è scelto anche dai padri Estevão Cacella e João Cabral. Sono i primi ...
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tibetana, filosofia
La filosofia t. si sviluppa a partire da testi e presupposti del buddismo indiano e quasi esclusivamente in ambito buddista, offrendo interessanti soluzioni e sviluppi alle correnti [...] Chan. L’istantaneismo rimase poi una chiave di lettura costante e fu applicato a varie forme, sempre minoritarie, del buddismotibetano. Propugnata a bSam yas era l’idea che non servisse alcuna pratica per raggiungere il risveglio (bodhi), giacché la ...
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Dalai Lama
Maurizio Paolillo
Il supremo rappresentante del buddismo nella cultura tibetana
Il titolo di Dalai Lama viene attribuito da secoli al supremo rappresentante della tradizione buddista tibetana, [...] a partire dal 10° secolo.
Nacque così in breve tempo una serie di scuole buddiste. Il buddismotibetano presentò sin dagli inizi caratteristiche peculiari: la sua dottrina era fortemente influenzata dalla tradizione religiosa che esisteva ...
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dalai-lama
dàlai-lama s. m. [comp. di un elemento mongolo che significa «mare» e «dio» e del tibetano lama «maestro»], invar. – Il capo supremo del lamaismo o buddismo tibetano.
lamaismo
s. m. [der. di lama3]. – Il buddismo tibetano, caratterizzato da elementi superstiziosi e magici che si collegano a riti e credenze della religione tibetana primitiva, e dalle pratiche dello yoga indiano; ha ancora oggi conventi e...