In chimica, riscaldamento di una sostanza solida a temperatura più o meno elevata per eliminare acqua di combinazione o parti volatili, decomporre i bicarbonati, i carbonati ecc. È utilizzata a volte per determinare in certi prodotti il residuo fisso, cioè la parte non volatile col riscaldamento a una determinata temperatura. Il processo è anche usato industrialmente; per i minerali si parla più propriamente ...
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Denominazione data dai chimici del 18° sec. a un’ipotetica sostanza imponderabile che si sarebbe dovuta liberare nella combustione o nella calcinazione dei metalli, riconosciute come fenomeni della stessa [...] l’altra detta deflogisticata (corrispondente all’ossigeno): la prima sarebbe stata l’aria in cui erano avvenuti i processi di calcinazione o di combustione (e perciò contenente f.), la seconda quella capace di dar luogo a tali processi (per ricavare ...
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L'Eta dei Lumi: la fine della conoscenza naturale 1700-1770. Chimica macroscopica e chimica microscopica
Ferdinando Abbri
Frederic L. Holmes
Antonio Di Meo
Marco Beretta
Chimica macroscopica e chimica [...] Cours de chymie (1675) di Nicolas Lémery (1645-1715) fu opera di riferimento nella quale era presente la teoria della calcinazione come combinazione del metallo con le particelle ignee che produceva un aumento di peso: era però conservata l'idea dei ...
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Medico e chimico (n. Herford, Vestfalia - m. 1670 circa). Definì i sali come i prodotti delle reazioni tra gli acidi e le basi; osservò l'aumento della massa dei metalli durante il processo di calcinazione. [...] Utilizzò le sue conoscenze sugli acidi e le basi per tentare di spiegare i fenomeni chimici che avvengono all'interno di un organismo vivente. Tra le sue opere: Epistula de famoso liquore alcahest (1654); ...
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Ossido di alluminio, avente formula Al2O3 ed esistente in diverse forme eteromorfe: l’unica stabile è l’a. α, esagonale, che si ritrova in natura come minerale (corindone, zaffiro, rubino) e che industrialmente [...] si ottiene per calcinazione al di sopra di 1000 °C del triidrato.
L’a. è una sostanza bianca cristallina, di durezza 9, insolubile in acidi e alcali, fondente a 2040 °C, impiegata nella fabbricazione di refrattari, in ceramica, come abrasivo ecc. In ...
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Antico nome del lapislazzulo (chiamato o. perché proveniva dall’Oriente per via di mare), passato poi a designare un colore azzurro intenso che si preparava calcinando debolmente il lapislazzulo polverizzato.
Il [...] termine indica anche un colorante minerale che si ottiene per calcinazione di una miscela di caolino, silice, zolfo, carbonato sodico, carbone e colofonia. È una polvere finissima, insolubile in acqua, inalterabile all’aria e alla luce, inattaccabile ...
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NERO ANIMALE (carbone animale, nero d'ossa; fr. noir animal, charbon animal, noir d'os; sp. carbón animal, negro animal, negro de huesos; ted. Knochenkohle, Knochenschwarz, Beinschwarz; ingl. bone block, [...] animal charcoal)
S'indica, comunemente, con questi nomi, il prodotto ottenuto come residuo della calcinazione delle ossa fuori del contatto dell'aria. Il potere assorbente e decolorante di questo prodotto, scoperto da P. Fignier di Montpellier nel ...
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GUYTON de MORVEAU, Louis-Bernard, barone
Alfredo Quartaroli
Chimico francese, nato a Digione il 4 gennaio 1737, morto a Parigi il 2 gennaio 1816. S'avviò dapprima per la carriera giuridica, che poi [...] come altri chimici del tempo cadde nell'assurdo di attribuire peso negativo al flogisto per spiegare le perdite di peso nella calcinazione. In seguito, subendo l'influenza di A. Lavoisier, divenne avversario deciso dei flogistici e nel 1789 fu tra i ...
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Chimico (Wernigerode 1743 - Berlino 1817); esercitò prima la professione di farmacista, poi si dedicò alle ricerche chimiche, e (dal 1810) insegnò a Berlino. Tra i primi in Germania a seguire e divulgare [...] fondatori della chimica analitica: alcune metodiche da lui introdotte, come la tecnica della costanza di peso tramite calcinazione per la preparazione di prodotti puri per via gravimetrica, sono tuttora impiegate. Analizzò con accuratezza centinaia ...
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Medicina
In fisiologia, si dice periodo refrattario di un tessuto o di un organo (muscolo, miocardio, nervo) l’intervallo di tempo tra due stimoli necessario perché il secondo stimolo evochi una risposta.
Tecnica
Materiali [...] ) o di idrato, ottenuto per es. da acqua di mare e che si trova anche come minerale (gibbsite). Queste materie prime danno, per calcinazione a 1500-1600 °C (per lo più in forni a tino), ossido pesante (densità 3,5-3,6) a bassa reattività; l’ossido ...
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calcinazione
calcinazióne s. f. [der. di calcinare]. – In chimica, riscaldamento di una sostanza solida a temperatura più o meno elevata per eliminare acqua di combinazione o parti volatili, decomporre i bicarbonati, i carbonati, ecc.
calcina
s. f. [lat. *calcina, der. di calx calcis «calce2»]. – Nel linguaggio com., la calce spenta e anche la malta confezionata con essa: c. grassa, con molta calce, opposto a c. magra; muro a c., fatto unendo i sassi o i mattoni con calcina,...