(arabo khalīfa, «successore») Sommo monarca della comunità islamica universale (ummat al-islāmiyya). Secondo la dottrina ortodossa islamica, deve essere musulmano maggiorenne, sunnita, di condizione libera e discendente dei Quraish, la tribù di Maometto. (➔ anche califfato ...
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Dinastia di califfi arabi, che governarono l'Impero musulmano dal 661 al 750 d. C. Fu fondata da un rappresentante del ramo principale della famiglia dei Banū Umayya, cioè da Mu῾āwiya ibn Abī Sufyān, il [...] potenza e splendore (dal 929, con ῾Abd ar-Raḥmān III, gli emiri assunsero, in concorrenza con gli Abbasidi, il titolo califfale), e durò fino al 1031. Questa seconda dinastia degli O. di Spagna è chiamata più spesso, dagli storici locali, dei Banū ...
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Dinastia musulmana di califfi (750-1258), la più duratura del mondo medievale islamico; governò infatti dal 750, quando gli A. strapparono il potere agli Omayyadi, fino al 1258, quando Baghdad fu conquistata [...] l'autorità effettiva del califfo al solo Iraq, sotto la tutela di capi militari turchi (antichi comandanti della guardia califfale), che non lasciarono al califfo abbaside se non un'ombra di sovranità. Dopo aver subito l'effettivo governo in ...
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Dinastia shī‛ita, che dominò su gran parte dell'Africa settentrionale, dell'Egitto e della Siria dal sec. X al XII.
Sorta nel territorio degli emiri Aghlabiti (v.) per opera di un emissario del movimento [...] solo parzialmente delineato. Tuttavia l'entusiasmo degli adepti non venne meno e gli successe il figlio Muḥammad, che assunse il titolo califfale di al-Qā'im bi-amr Allā "colui che sostiene la causa di Dio" (non, come spesso è inesattamente tradotto ...
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Mistico e santo musulmano (m. presso Mossul 1160 circa), discendente dalla famiglia califfale degli Omayyadi. La sua figura ha parte fondamentale nelle credenze e nel culto della setta mesopotamica degli [...] Yazīdī, presso i quali è detto Shaikh ῾Adī ...
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àkam II Sovrano omayyade di Spagna (il 2º anche a portare il titolo califfale); regnò dal 961 al 976. Sostenne guerre vittoriose contro il re di León e Castiglia, e quello di Navarra, ai quali (966) impose [...] una pace durevole; così anche contro i Fatimidi d'Egitto e gli Idrisidi marocchini. Fu soprattutto un gran protettore delle scienze e delle arti: fondò una ricca biblioteca a Cordova, che divenne il centro ...
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Casa della sapienza (ar. Bayt al-hikma)
Casa della sapienza
(ar. Bayt al-ḥikma) Biblioteca califfale di Baghdad, inaugurata nel sec. 8° o 9°. Sulla sua origine e sul suo ruolo la critica ha molto discusso. [...] A lungo considerata una sorta di accademia per l’insegnamento e la traduzione di testi scientifici e filosofici, voluta dal califfo al-Ma’mū´n (786-833), essa avrebbe ospitato, secondo alcune ipotesi (Y. ...
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Attahiru Ahmadu
Ultimo califfo indipendente di Sokoto (m. 1903). Nel corso della conquista britannica, mentre il potere califfale era indebolito dalla progressiva avanzata inglese, A.A. riparò con molti [...] seguaci verso il Sudan. Inseguito dall’esercito britannico guidato da F. Lugard, A.A. fu sconfitto e ucciso dopo una lunga resistenza ...
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Città dell’Iraq, sulla riva sinistra del Tigri. Nel sito di S., fondata nell’836 d.C. e residenza califfale (➔ Islam), sono state rinvenute importanti tracce di insediamento umano di età preistorica. In [...] particolare, S. ha dato il nome a una classe di ceramica del 6° millennio a.C., uno dei più antichi esempi di pittura vascolare figurata, che dalla Mesopotamia si diffuse fino in Siria e in Palestina. ...
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Generale arabo dell'epoca abbaside, che tra il 908 e il 933 fu l'arbitro e quasi il dittatore alla corte califfale di Baghdād, dove i califfi al-Muqtadir e al-Qāhir dovettero subire la sua onnipotente [...] influenza; al-Qāhir riuscì infine a sbarazzarsi di lui facendolo giustiziare ...
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