Critico musicale, nato il 24 maggio 1858 a Parigi. Contemporaneamente a quelli di legge coltivò gli studî musicali, con Paladilhe e poi al conservatorio, nella classe Marmontel. Dedicatosi alla critica, fece le prime armi al Correspondant, poi passò, nel 1885, alla Revue des Deux Mondes.
I suoi numerosi scritti sono stati da lui raccolti nei volumi: L'annéi. musicale (cronache dal 1886 al 1891); L'année ...
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Musica e società
Antonio Serravezza
Pratiche musicali, culture musicali e società
Il radicamento sociale della musica è al tempo stesso controverso e ovvio. Se sotto alcuni aspetti il legame del linguaggio [...] sociologizzante non priva di attenzione per la musica. Va comunque precisato che in Guyau (come pure nel critico CamilleBellaigue, che ne riprese le idee) il significato sociale di quest'arte è alquanto evanescente: in estrema sintesi, sembra ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La parabola creativa di Vincenzo Bellini è brevissima: dieci opere nell’arco di nove anni, [...] alle sue melodie “lunghe, lunghe, lunghe”, come le definisce Verdi in una lettera al critico francese CamilleBellaigue (2 maggio 1898).
La predominanza della melodia sull’accompagnamento è caratteristica dell’opera italiana dell’Ottocento, dell ...
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Boito, Arrigo
Alberto Pironti
Sebbene nella produzione musicale del B. non figuri nessun lavoro direttamente ispirato a D., l'influenza dantesca sul musicista fu fortissima. Il nome di D. è citato perciò [...] un quadro del Celentano, si trova nel " Museo di famiglia " (14 maggio 1865). Vari consigli furono dati da B. a CamilleBellaigue per il suo saggio sulla musica in D. pubblicato nella " Revue des deux mondes " (gennaio 1902). Infine è da ricordare l ...
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