(gr. Καππαδοκία) Regione storica dell’Asia Minore, confinante a E con l’Armenia, a S con l’Antitauro e il Tauro di Cilicia, a O con la Licaonia, a N con la Galazia e il Ponto. È elevata, montuosa, scarsa di precipitazioni, in massima parte stepposa e abitata da nomadi. È attraversata dal fiume Kızıl ırmak. La parte NE è invece boscosa e nelle valli coltivata a cereali, tabacco e cotone. Le città più ...
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CAPPADOCIA
G. C. Susini
G. Sgatti
Provincia romana dell'Asia Minore. L'influenza romana nella C. Cominciò a sentirsi attorno alla metà del II sec, a. C.
In breve tempo sia la dinastia degli Ariaratidi, [...] destra la rappresentazione convenzionale del monte Argeo; nella sinistra uno stendardo. Questo tema appariva già su monete di Archelao, re di Cappadocia dal 36 al 17 a. C. (Cat. Brit. Mus., Galatia, p. 45, tav. viii, 1) e poi su monete di Tiberio ...
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Il bisavolo di costui, chiamato pure Archelao, aveva combattuto contro Silla nella guerra mitridatica; l'avo Archelao era stato insignito da Pompeo del sommo sacerdozio di Comana di Cappadocia; il padre, [...] nel 17 d. C., o suicida, o consumato dal male che lo travagliava da parecchi anni, aggravato dalla sua disgrazia. La Cappadocia fu ridotta a provincia romana.
Fonti: Strabone, VIII, p. 355; XII, pp. 555, 540, 556; XVII, 796; Dione Cassio, XLIX, 32 ...
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Filosofo neoplatonico del sec. IV d. C., successore di Edesio (v.) in Cappadocia quando questi, che ivi si era ritirato dopo la morte del suo maestro Giamblico, si recò a Pergamo per fondarvi la nuova [...] scuola neoplatonica. Fu invitato da Giuliano l'Apostata alla sua corte, in una lettera ancora conservata tra quelle dell'imperatore (Ep., 76).
Bibl.: W. Schmid, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, col. ...
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Medico greco (fine del 2º sec. d. C.), della scuola eclettica. Nelle sue due opere sulle malattie acute e croniche, conservateci quasi per intero, in 4 libri ciascuna, lasciò pregevoli descrizioni del diabete, della gotta e delle pleuriti e mostrò evolute conoscenze anatomiche e patologiche, soprattutto nello studio dei sintomi che distinguono le paralisi cerebrali da quelle spinali ...
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Filosofo neoplatonico del sec. IV d. C., scolaro di Giamblico. Dopo la morte di questo, e la conseguente fine della scuola neoplatonica di Siria, fondò, dopo un periodo di vita eremitica, la scuola neoplatonica di Pergamo. Non avendo E. lasciato alcuno scritto, non è possibile controllare la verità delle affermazioni degli antichi, che lo mettono quasi al pari di Giamblico, pur negandogli il ϑευασμός, ...
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Eustazio di Cappadocia
Filosofo neoplatonico (4° sec. d.C.). Successe a Edesio in Cappadocia, quando questi si recò a Pergamo per fondarvi la nuova scuola neoplatonica. Ebbe interesse soprattutto per [...] dottrine teurgiche e demonologiche ...
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COMANA di Cappadocia (Κόμανα, τα Κόμανα, τα Κόμανα έν τη μεγάλη Καππαδοκία; Cornana)
L. Polacco
Città-santuario della Cataonia nell'Antitauro (Strab., XI, 12,2; Plin., Nat. hist., VI, 8; Tab. Peut., [...] due Comana (p.es. Plin., Nat. hist., VI, 8; Dio Cass., XXXVI, 10-11). Comunque la più antica è certo la città della Cappadocia, da cui sarebbe stata fondata quella del Ponto con lo stesso nome e la stessa dea (Strab., XII, 3,32). Il nome di questa ...
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Città di una delle regioni più interne dell'Asia Minore (Cataonia, o Cappadocia), sulle rive del fiume Saros, nel sistema dell'Antitauro. Detta dai Greci anche Χρυσῆ (Aurea), era considerata da una leggenda [...] Θεά). Comana viveva sotto un governo schiettamente teocratico esercitato dai sacerdoti della dea. Dopo essere stata sotto i re di Cappadocia, dal 17 a. C. fece parte della provincia romana di quel nome. Ebbe il titolo di Colonia Augusia Fida. Al ...
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cappadoce
cappàdoce agg. e s. m. e f. [dal lat. Cappadox -ŏcis, gr. Καππάδοξ -οκος]. – Della Cappadocia, regione storica dell’Asia Minore. Padri c.: sono così denominati talora, per la comune provenienza, alcune delle maggiori figure del cristianesimo...
nazianzeno
nażianżèno agg. e s. m. (f. -a). – Di Nazianzo, antica città dell’Asia Minore, in Cappadocia, nota soprattutto come patria di s. Gregorio, padre e dottore della Chiesa (c. 330 - c. 390), soprannominato perciò s. Gregorio Nazianzeno.