1214), patriarca di Gerusalemme. Dal monte Carmelo in Palestina, dove si insediò il primo nucleo, i religiosi, perseguitati dai musulmani, verso la metà del 13° sec. fuggirono in Europa adattandosi alla regola degli ordini mendicanti, distinguendosi per la particolare attenzione all'attività di predicazione ...
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Frate dell'ordine dei carmelitani scalzi (Partalbera, Pavia, 1658 - Milano 1736). Compì un lungo viaggio in Oriente (1692-1701), spingendosi fino a Goa. Dopo esser penetrato nell'interno dell'India, passò [...] poi nelle Filippine. Di questo viaggio, come di un successivo in Brasile, lasciò interessanti relazioni ...
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Ordini religiosi (domenicani; francescani; agostiniani; carmelitani; trinitari; mercedari; serviti; minimi; fatebenefratelli; betlemiti) a cui la primitiva regola (soprattutto per i due maggiori ordini [...] m.: domenicani e francescani) impone la povertà non solo degli individui, ma anche dei conventi, e che traggono i mezzi di sostentamento dall’elemosina, oltre che dal proprio lavoro ...
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Poeta (n. Mantova 1447 - m. 1516), generale dei carmelitani (dal 1513). Elevato umanista e poeta fecondissimo in latino (circa 55.000 versi), è particolarmente ricordato per le dieci Egloghe, talora di [...] ispirazione virgiliana, scritte per lo più prima della vestizione, per un poemetto cortigiano, Alphonsus, in onore di Alfonso di Aragona, ma soprattutto per le Parthenicae, canti in esametri in onore della ...
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SALMATICENSI
Giuseppe De Luca
. Il collegio filosofico dei carmelitani era ad Alcalá de Henares, quello teologico a Salamanca: in ambedue i collegi si tenevano corsi di filosofia e teologia, dapprima [...] strettamente tomista, e contrario al molinismo (v. molina, luis de) e al probabilismo. Costituiscono una delle maggiori collezioni teologiche della seconda scolastica.
C. De Villiers e G. Wessels, Bibliotheca Carmelitana, Roma 1927, II, pp. 702-703. ...
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Generale dei carmelitani, e già priore al monte Carmelo, morì verso il 1225 quasi centenario. Per l'omonimia fu confuso con S. Cirillo d'Alessandria e onorato come dottore della Chiesa. Molte false profezie [...] sparse dagli spirituali del sec. XIII furono attribuite a lui. Famosissimo il Divinum oraculum o Oraculum angelicum, rivelazione che il santo avrebbe ricevuta il giorno di S. Ilarione del 1192 da un angelo ...
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Scrittore mistico (Castro Caldelas, Astorga, 1562 - Cuenca 1629) dei carmelitani scalzi. Primo storiografo dell'ordine, di vita ascetica, difese nelle sue opere (in parte ancora inedite) la dottrina di [...] s. Teresa e di s. Giovanni della Croce. Oltre ad opere storiche, scrisse: Subida de alma a Dios; Apología mística en defensa de la contemplación divina; Concordancia de la doctrina de s. Teresa con la ...
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Elisabetta della Santissima Trinità, santa. – Monaca francese dell’ordine dei Carmelitani scalzi, al secolo Elisabeth Catez (Bourges 1880 - Digione 1906). Entrata al Carmelo di Digione nel 1901, nel [...] 1903 emise la professione religiosa; scopertasi affetta dal morbo di Addison pochi mesi dopo, nel 1906 si spense tra atroci sofferenze. Beatificata da Giovanni Paolo II il 25 settembre 1984 dopo il riconoscimento ...
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TERRENA, Guido da Perpignano
Fausto Ghisalberti
Entrò fanciullo nell'ordine dei Carmelitani. Fu scolaro di Goffredo di Fontaines e ne seguì le dottrine intellettualistiche. Insegnò egli stesso alla [...] il De perfectione vitae, sulla questione della povertà di Cristo, con una difesa verso Bonagrazia da Bergamo.
Bibl.: Bibliotheca Carmelitana, I (1752), pp. 581-88; P. Glorieux, La littérature quodlibetique, Lilla 1925, pp. 169-74; B. Xiberta, G. T ...
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Musicista (m. Londra 1487). Insegnante a Oxford (1435), fu poi maestro dei carmelitani a Lucca (1467-86). Lasciò trattati di teoria. Compose musica, di cui si conservano copie manoscritte a Bologna. ...
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pazienza
paziènza (ant. o region. pacènza, pacènzia, paciènza) s. f. [dal lat. patientia, der. di patiens -entis «paziente»]. – 1. a. Disposizione d’animo, abituale o attuale, congenita al proprio carattere o effetto di volontà e di autocontrollo,...