cellulagerminale
Stefania Azzolini
Cellula aploide deputata alla funzione riproduttiva, precursore dei gameti, distinta dalle cellule diploidi definite somatiche. Durante le primissime fasi dello sviluppo [...] settimo mese di gestazione ca. mille oogoni si dividono generando ca. sette milioni di cellulegerminali; dopo il settimo mese, il numero delle cellulegerminali si riduce sensibilmente e la maggior parte degli oogoni muore; quelli che restano vanno ...
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gamète Cellula riproduttiva (detta anche cellulagerminale) con numero cromosomico aploide, destinata a unirsi con un g. di sesso opposto nel processo della fecondazione per dare origine a un nuovo individuo. [...] Dal punto di vista morfologico i due g., maschile e femminile, possono essere uguali (isogameti), come nel caso di molti organismi unicellulari, o differenti (anisogameti): di solito i g. maschili sono ...
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(o ovocita) In embriologia, cellulagerminale femminile da cui si origineranno, dopo la meiosi, i corpuscoli polari e l’uovo maturo (fig.). Nei Vertebrati è contenuto nel follicolo ovarico. Dall’ovocito [...] primario si origina un ovocito secondario e il primo globulo polare; l’ovocito secondario darà origine all’uovo maturo e al secondo globulo polare (➔ gametogenesi; meiosi) ...
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gonocita
Cellulagerminale maschile e femminile durante il periodo della meiosi (spermatociti e ovociti di primo e di secondo ordine); con uso meno proprio, cellulagerminale in qualsiasi stadio di sviluppo. ...
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Il processo di formazione del gamete maschile e di quello femminile, ovvero la cellula con corredo cromosomico aploide che unendosi a coppia (gamia) nell’atto della fecondazione dà origine a un nuovo individuo. [...] alla fecondazione: l’uovo. Nella fase transizione da spermatogonio a spermatozoo e da oogonio a uovo maturo, la cellulagerminale è chiamata gametocito.
Nelle piante la meiosi ha luogo in una fase del ciclo ontogenetico (sporofito) diversa da ...
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totipotente Si dice di cellula staminale che, non essendosi ancora differenziata, può evolvere in qualunque tipo di cellula dell’organismo (➔ staminale).
In botanica, di cellula o di gruppo di cellule [...] sviluppo, nel senso che può dare origine ad altre cellule e quindi a tessuti indifferenziati, o a organi, o addirittura a una pianta intera; la cellula t. si comporta dunque come una cellulagerminale (zigoto o spora). Tale capacità è evidente in ...
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Biologia
Il processo o l’insieme dei processi mediante i quali gli esseri viventi perpetuano la propria specie, producendo nuovi individui che ripetono ciclicamente le medesime fasi di sviluppo fino al [...] o dalla attività delle gonadi (caratteri eusessuali) o dagli stessi fattori determinanti il sesso delle cellulegerminali (caratteri somatosessuali).
Importanza fondamentale ha il problema della determinazione del sesso, che può essere genotipica ...
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Con il termine b. dev'essere inteso, nel senso più ampio, qualsiasi processo produttivo che preveda l'utilizzo di agenti biologici, cellule o loro prodotti. Si tratta di una disciplina applicativa, caratterizzata [...] o mancante determinata dall'alterazione genica. L'introduzione di geni esogeni può essere fatta sia nelle cellulegerminali che nelle cellule somatiche. Il primo caso non trova allo stato attuale nessuna applicazio ne pratica sull'uomo, mentre ...
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Genetica
Raffaella Elli
(XVI, p. 509; App. II, i, p. 1022; III, i, p. 716; IV, ii, p. 7; V, ii, p. 372)
Le tecniche veloci e sensibili sviluppatesi a partire dalla metà degli anni Settanta, che complessivamente [...] tratti di genoma suscettibili di imprinting possiedono un centro di inattivazione che è attivo durante la maturazione delle cellulegerminali e agisce attraverso una metilazione di dinucleotidi CpG, ma non è ancora ben conosciuto il processo mediante ...
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germinale
agg. e s. m. [dal lat. mediev. germinalis, der. di germen -mĭnis «germe»]. – 1. agg. Relativo al germe o, più genericam., alla riproduzione: cellule g. (o gameti), le cellule cui compete, nella riproduzione, di dare origine a un...
totipotente
totipotènte agg. [comp. del lat. totus «intero» e di potente inteso nel suo valore participiale («che può, che ha la capacità di»)]. – 1. In embriologia animale, riferito a certi blastomeri (come quelli delle uova dei ricci di...