Il termine c. viene ad assumere una pluralità di significati assai diversi tra loro, a seconda dei contesti storici, politici, sociali e culturali di riferimento. Generalmente, per c. si intende un [...] descrittiva, per cui si è detto che anche l’ordinamento britannico, l’antico regime o addirittura l’antica Atene hanno una costituzione. In questo senso, quindi, si può parlare di una nozione più larga di c., come equivalente di forma di governo ...
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Atti con i quali gli imperatori romani dettavano norme nuove, modificando così l’ordinamento vigente; furono dette anche leges, in età tardo-antica, allorché per la scomparsa delle leggi popolari ed essendo state a queste equiparate, le c. rimasero in effetti l’unica fonte del diritto di rango propriamente legislativo. Vengono tradizionalmente distinte in generali e particolari. Alla prima categoria ...
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(gr. Διαταγαὶ τῶν ἁγίων ἀποστόλων) Testo apocrifo greco in otto libri, secondo la tradizione trasmesso dagli Apostoli per mezzo di Clemente e di altri discepoli. Dichiarate apocrife dal Sinodo Trullano (692), hanno tuttavia posto nelle collezioni canoniche delle Chiese orientali ...
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. È questo il nome di una delle raccolte di Decretali, che formano parte del Corpus iuris canonici (v.), ed è la terza ed ultima ufficiale, venendo dopo le Decretali di Gregorio IX e il Liber Sextus di [...] come autentica, cioè avente forza di legge; ma non è esclusiva, in quanto non toglie, senz'altro, vigore alle costituzioni emanate dopo il Liber Sextus e non comprese nelle Clememine; mentre invece il Liber Sextus aveva tolto elficacia alle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La prima parte del Novecento è l’epoca del grande collasso del modello di governo “costituzionale” [...] il potere politico affinché esso non sconfinasse nell’arbitrarietà e non tradisse i presupposti di principio sui quali la costituzione si fondava.
Proprio la mancanza di autorità di governo da una parte, e la potenziale assenza di limiti alla ...
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Le costituzioni
Valerio Onida
Il termine «costituzione» si riscontra di frequente nella storia, anche antica, del diritto, per indicare un atto d’autorità contenente disposizioni normative. Ma nella [...] consuetudinarie, che hanno il medesimo carattere e le medesime finalità (per cui per es. si può parlare e si parla della Costituzione del Regno Unito, benché com’e noto solo in parte le norme costituzionali di quel Paese siano scritte, e non vi sia ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Silvana Musella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I moti politici e rivoluzionari alla fine del XVIII secolo assumono una funzione propulsiva [...] del 1812 per la Spagna e quella del Regno di Sicilia del 1813 che risentono maggiormente degli influssi anglosassoni. La Costituzione belga del 1831 introduce per la prima volta una serie di poteri attribuiti alle Camere, riguardanti la reggenza e la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Vitolo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le rivoluzioni americana e francese costituiscono il punto di partenza del moderno costituzionalismo. [...] storia precedente.
Dopo il 1776 e il 1789 la via maestra del costituzionalismo passa per la dichiarazione dei diritti e la costituzione scritta. Sono proprio questi due elementi a segnare la svolta tra l’antico e il moderno, tra quello che i Francesi ...
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costituire
costitüire (ant. constitüire) v. tr. [dal lat. constituĕre «collocare, ordinare», comp. di con- e statuĕre «stabilire»] (io costitüisco, tu costitüisci, ecc.). – 1. a. Istituire, creare, fondendo e organizzando i varî elementi:...