Musicista francese (Saint-Germain-en-Laye 1862 - Parigi 1918). Figura geniale di innovatore, profondamente anticonvenzionale, rivoluzionò l'armonia, il ritmo, la sonorità e la forma della musica occidentale della seconda metà del XIX secolo.
Vita
Studiò con varî maestri, tra i quali J.-F. Marmontel ed E. Guiraud. Ebbe nell'84 il Prix de Rome, rimanendo quindi tre anni a villa Medici. Durante questo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Roberto Bolelli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le prime opere di Debussy segnano l’avvento della modernità nella musica europea ancor [...] con sforzo, si libera dal silenzio e dal sogno. Si è molto parlato dell’influsso di Wagner sull’unica opera che Debussy porta a termine dopo una lunga gestazione, il Pelléas et Mélisande (1893-1902) tratto dalla pièce di Maeterlinck. Ed è dimostrato ...
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Musicologo (Roanne 1879 - Lione 1956). Pubblicò importanti studî su C. Debussy, tra i quali Les idées de Claude Debussy, musicien français (1927) e Claude Debussy, sa vie et ses ceuvres (1929). Si ricordano [...] anche le monografie V. d'Indy (2 voll., 1946-49) e La véritable his toire de C. Franck (1955) ...
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Musicista francese (Ciboure, Pirenei Francesi, 1875 - Parigi 1937). Guidò, insieme a C. Debussy, l'innovazione musicale dei primi trent'anni del Novecento, in Francia e ben oltre i suoi confini, esprimendosi [...] , di un severissimo spirito di critica: la forma è sempre classicamente perfetta, la tecnica esemplare. Insieme a C. Debussy, cui alcuni vollero ravvicinarlo (senza troppo fondamento), R. fu il maggior musicista francese del suo tempo, specialmente ...
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Compositore spagnolo (Barcellona 1893 - ivi 1987). Nel 1921 si stabilì a Parigi, dove assimilò lo stile di Debussy, Ravel e del Gruppo dei sei. La parte più cospicua, e più importante, della sua opera [...] è costituita dalle composizioni per voce, o per voce e pianoforte, spesso tratte dal folclore iberico ...
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Musicista (Strasburgo 1891 - Richmond, Virginia, 1968). Apprezzato direttore d'orchestra (notevoli soprattutto le sue interpretazioni di Roussel, Fauré, Debussy e Ravel), ha svolto una fortunata carriera [...] in Francia e altri paesi d'Europa e d'America. Dal 1949 al 1962 è stato direttore dell'orchestra sinfonica di Boston ...
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Tipo di composizione musicale di carattere elegante e di andamento sinuoso. Fra gli autori di a. per pianoforte figurano R. Schumann e C. Debussy.
Nella danza accademica, figura che richiede un allungamento [...] trasversale del corpo: una gamba rimane appoggiata a terra mentre l’altra è sollevata e tesa all’indietro; le braccia sono generalmente allungate nella linea disegnata dalla gamba sollevata e dal corpo ...
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Pianista (Lérida 1875 - Barcellona 1943). Studiò nei conservatorî di Barcellona e di Parigi. Fu uno dei primi e più apprezzati interpreti delle musiche pianistiche di C. Debussy, É. Satie e M. Ravel. ...
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Pittore e scrittore francese (Parigi 1861 - Offranville 1942). La sua pittura si ispira a quella di J. Whistler, distinguendosi per maestria tecnica (ritratti di Proust, Gide, Debussy, ecc.). Scrisse varî [...] libri di ricordi e di critica artistica (fu amico degli impressionisti: Manet, Degas, Renoir) e due romanzi, Aymeris (1922) e Émilienne et la maternité (1929) ...
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Critico musicale francese (Vienne 1906 - Parigi 1980), autore di numerosi scritti, pubblicati in volumi, giornali e riviste, riguardanti soprattutto la musica contemporanea: P. Boulez (1958), G. Auric [...] (1959), C. Debussy (1968), ecc. ...
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armonista
s. m. e f. [der. di armonia] (pl. m. -i). – 1. Studioso e teorico dell’armonia musicale. 2. Chi pratica l’armonia; musicista il cui stile è caratterizzato dall’importanza predominante che l’armonia ha nelle sue composizioni (per...
esatonia
eṡatonìa s. f. [comp. di esa- e tono1]. – In musica, sistema che, a differenza del comune sistema eptafonico, è fondato su una scala (temperata equabile) in sei gradi a intervallo costante di un tono intero; fu in partic. adottata...