Metodo di ripartizione dell’imposta fondiaria basato sull’obbligo di pagare in natura o in denaro una decima parte del prodotto lordo dei terreni. La d. sostituì il tributo che commisurava l’imposta all’estensione [...] di oneri reali. Ebbero inizio, dopo le invasioni barbariche, come omaggio spontaneo da parte di re e di privati di un decimo delle rendite delle proprie terre, ma già nel 6° sec. cominciarono a essere considerate come obbligatorie e tali rimasero, a ...
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Nella diplomazia pontificia, collettore delle decime imposte dalla Chiesa; dopo il Concilio di Trento, legato pontificio preposto alla direzione di una nunziatura apostolica. È quindi il rappresentante [...] attraverso il quale il romano pontefice esercita il diritto di legazione sia nella sua forma esterna, cioè nei suoi rapporti di diritto internazionale con gli Stati e le autorità pubbliche, sia nella forma ...
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La finanza pubblica: dal prestito all'imposta
Luciano Penzolo
Verso lo Stato territoriale
Il 12 aprile 1404, all'indomani dell'entrata di Francesco III Novello da Carrara a Verona, il senato veneziano [...] entro i termini prestabiliti: nel gennaio del 1471 Si previde un "don" (sconto) del 3 per cento a chi avesse pagato la decima entro il 5 febbraio; altri decreti successivi offrirono il 2 per cento, sino ad arrivare al 5 per cento nell'ottobre del ...
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Onere reale, corrispondente alla quarantesima parte dei frutti raccolti, derivato forse dalla divisione (9° sec.) delle decime dominicali vescovili in quattro parti (da cui il nome equivalente di quarta): [...] una per il vescovo, una per i poveri, una per la manutenzione della chiesa e una per il sostentamento del clero ...
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Mercante e banchiere (sec. 14º); da Lucca diffuse le sue banche a Londra, Siviglia, Avignone, fungendo da collettore delle decime per Urbano VI in Inghilterra e riscuotitore di censi nel Reame di Napoli. [...] Fu in relazione epistolare con Franco Sacchetti, cui inviò anche versi ...
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La finanza pubblica
Luciano Penzolo
La capitale finanziaria
Nel 1587 Leonardo Donà - che in seguito avrebbe assunto la dignità dogale - stendendo alcuni appunti sulle entrate pubbliche di Venezia [...] ducati; nel '46 furono richiesti altri 202.000 ducati e il tasso d'interesse si stabilizzò sul 5% (37). Furono imposte in media due decime e una tansa all'anno fra il 1541 e il '45; e nel 1544 il senato decretò un aumento di tre soldi per lira ...
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PERTINENZA
Emilio Albertario
. È un concetto ignoto al diritto romano, di origine medievale e applicato non solo alle cose, ma anche ai diritti (decime, dazî, canoni), perfino ai diritti pubblici come [...] la giurisdizione, che venne considerata quale pertinenza del feudo. Si svolse soprattutto per il bisogno di non separare dal fondo, nelle successioni distinte dei mobili e degli immobili e nelle esecuzioni ...
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NICCOLO di Giovanni Fiorentino
Josko Belamaric
Anne Markham Schulz
NICCOLÒ di Giovanni Fiorentino. – Nacque nel 1418 circa, come si evince dalla dichiarazione alle decime (Markham Schulz, 1999, p. [...] 752).
In documenti dalmati è menzionato come Niccolò «fiorentino», notizia che dichiara la sua provenienza da Firenze o dai suoi dintorni. È possibile, ma non certo, riferirgli un documento d’immatricolazione ...
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RISTORI, Giovanni Battista
Carlo Capra
RISTORI, Giovanni Battista (Giovanni nell’uso familiare e storiografico). – Nacque a Firenze il 23 giugno 1755 da Gaspero, scrivano delle decime del contado di [...] Firenze, e da Elisabetta Francesca Spandò.
Alla morte di Gaspero, sopraggiunta nel 1756, il piccolo Giovanni venne accolto insieme alla madre e a due sorelle nella casa di uno zio prete, Cosimo, che lo ...
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I problemi religiosi
Antonio Rigon
Il quadro normativo
Fra XIII e XIV secolo si sviluppa un'intensa attività disciplinatrice che mira a dare ordine al clero e alle strutture della Chiesa veneziana. [...] , pp. 35, 241-242.
64. G. Cappelletti, Storia della Chiesa di Venezia, pp. 383-385.
65. V. per tutto questo Bianca Betto, Decime ecclesiastiche a Venezia fino al sec. XIV e motivi di contrasto fra il vescovo e la città, "Archivio Veneto", ser. V, 113 ...
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decima
dècima s. f. [femm. sostantivato dell’agg. decimo; nel sign. 1, dal lat. decĭma (pars) «la decima (parte)»]. – 1. a. Decima parte del raccolto, del prodotto netto della terra, del reddito di altre attività, pagata, secondo i tempi e...
decimare1
decimare1 v. tr. [dal lat. decimare, der. di decĭmus «decimo»] (io dècimo, ecc.). – In senso storico, punire i soldati colpevoli di gravi mancanze uccidendone uno ogni dieci (v. decimazione). Oggi solo con sign. estens., ridurre...