In origine, genericamente, arte di guidare il popolo; in seguito (già presso gli antichi Greci), la pratica politica tendente a ottenere il consenso delle masse lusingando le loro aspirazioni, specialmente [...] delle forme di governo, nella quale rappresenta un aspetto degenerativo o corrotto della politèia, per cui si instaura un governo dispotico delle classi inferiori dominato dai demagoghi, che sono definiti da Aristotele «adulatori del popolo». ...
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Uomo politico romano (sec. 2º a. C.). Console nel 138 a. C., lottò contro la demagogia tribunizia. Nel 133 avversò le riforme di Tiberio Gracco (benché suo cugino), e quando questi cercò di farsi rieleggere [...] tribuno irruppe, alla testa di armati, nell'assemblea popolare. Seguì la mischia nella quale S. si vantò d'aver ucciso Tiberio. Gliene venne grande impopolarità e dovette allontanarsi da Roma. Fu lodato ...
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SCIPIONE Nasica, Publio Cornelio (P. Cornelius P. f. Scipio Nasica)
Alfredo Passerini
Console nel 138. Nel 149 fu tra i legati che ricevettero in consegna da Cartagine le armi dopo la resa. Non riuscì [...] che in questa lotta S. difendeva i suoi interessi di possessore di molte terre demaniali; ma certo egli era avverso al demagogismo per natura e per educazione. Quando Ti. Gracco cercò di farsi rieleggere tribuno, mentre il Senato era incerto e il ...
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beppegrillesco
agg. (iron.) Di Beppe Grillo, tipico di Beppe Grillo.
• l’antipolitica arrivò davvero. Prese le forme arruffapopolo della tv di [Michele] Santoro, dei poemetti di [Marco] Travaglio, delle [...] di [Antonio] Di Pietro, dei Vaffa beppegrilleschi. (Giancarlo Perna, Giornale, 30 maggio 2008, p. 16) • La demagogia beppegrillesca insiste, naturalmente, sugli stipendi «d’oro» dei parlamentari. (Mauro Mellini, Opinione, 4 ottobre 2010, p. 3 ...
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panpenalismo
s. m. Concezione in base alla quale ogni tipo di reato ha rilevanza penale.
• I due autori [Carlo Nordio e Giuliano Pisapia] [...] sono giunti alle stesse conclusioni: che «le pene non devono [...] con il panpenalismo» e che l’idea di potere risolvere tutto con il codice penale «è solo propaganda, pericolosa demagogia» (Pisapia). (Sergio Romano, Corriere della sera, 16 febbraio 2010, p. 38, Cultura) • «Nuove norme sulla legittima difesa? No ...
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MONTAZIO, Enrico
Antonio Panella
Giornalista, nato a Portico di Romagna il 28 settembre 1816, morto a Firenze il 22 ottobre 1886. Il suo vero cognome era Valtancoli. Studiò lettere e medicina all'università [...] (1843) e poi un giornale politico, Il Popolano (1847), che, specialmente nel 1849, diventò espressione della più scalmanata demagogia, tanto da procurare al M. di essere condotto dinnanzi alla corte regia nel noto processo di lesa maestà, dove fu ...
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Democrazia è una parola di origine greca formata da démos (popolo) e krátos (potere) ed è uno dei termini più antichi nell’ambito del linguaggio giuridico-politico, risalendo addirittura al V secolo a.C., [...] democrazia veniva utilizzata, infatti, per indicare la versione degenerata del governo popolare, come sinonimo di oclocrazia o di demagogia.
A un’accezione negativa del termine presso gli antichi fa riscontro, invece, una accezione positiva presso i ...
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Nacque a Napoli il 4 settembre 1810, ed entrato fra i gesuiti nel 1826, fu professore di ebraico e S. Scrittura, e in seguito applicato alla predicazione. Cominciò la sua carriera di scrittore con l'opera [...] il Gesuita moderno e l'Apologia). Fu in origine difensore ardente del potere temporale del papa, e scrisse La demagogia italiana ed il papa re (1849), La questione romana nell'Assemblea francese (1849), e copiosissimi articoli nella Civiltà Cattolica ...
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TERAMENE (Θηραμένης, Theramĕnes)
Gaetano De Sanctis.
Politico e generale ateniese della fine del sec. V a. C.
Figlio di Agnone d'una ricca famiglia del demo di Stiria (Στειριά), nacque non dopo il 450. [...] . Più di tre mesi egli rimase presso Lisandro aspettando che la fame persuadesse gli Ateniesi a cedere e a liberarsi dai demagoghi che, pur senza alcuna speranza di salvezza volevano la guerra fino all'ultimo sangue. In questo periodo il capo del ...
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Pseudonimo della scrittrice russa G. E. Voljanskaja (gov. di Tomsk 1911 - Mosca 1963). Medico di professione, esordì dopo la seconda guerra mondiale con novelle (Gibel´ komandarma "La rovina del comandante [...] è in marcia", 1957), che ritrae il conflitto tra un ingegnere dotato e progressista e un ambiente saturo di carrierismo e di demagogia, e il poema in prosa Naš sad ("Il nostro giardino"), pubblicato postumo nel 1964, d'ispirazione lirico-riflessiva. ...
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demagogia
demagogìa s. f. [dal gr. δημαγωγία; v. demagogo]. – In origine, genericam., arte di guidare il popolo; in seguito (già presso gli antichi Greci), la pratica politica tendente a ottenere il consenso delle masse lusingando le loro...
demagogico
demagògico agg. [dal gr. δημαγωγικός] (pl. m. -ci). – Fondato sulla demagogia, ispirato da demagogia, o che è proprio di un demagogo: un governo, un regime d.; fare discorsi d.; provvedimenti dettati da spirito d. o emanati a fini...