Arabista, figlio di Joseph Naftali (v.), nato a Parigi il 17 marzo 1844, morto ivi il 12 aprile 1908. Fu professore nell'École des langues orientales vivantes dal 1875 e nell'École des Hautes Études dal 1885.
Oltre ai varî scritti pubblicati in collaborazione col padre (la versione araba della Bibbia di Sa‛dyāh, gli opuscoli grammaticali ebreo-arabi di Ibn Gianāḥ, le iscrizioni sudarabiche nel Corpus ...
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Orientalista francese (Magonza 1811 - Ems 1895), di origine tedesca, prof. nella École des Hautes Études di Parigi. Pubblicò, spesso in collaborazione col figlio Hartwig (Parigi 1844 - ivi 1908), edizioni di testi arabi ed ebraici e opere di epigrafia semitica (specie per le iscrizioni sabee e himyarite). Il figlio, prof. nell'École des langues orientales vivantes e in quella des Hautes Études, pubblicò ...
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GIOVANNI da Capua (Iohannes de Campana, de Campania, de Capua)
Mauro Zonta
Ebreo convertito al cristianesimo, attivo intorno al 1300 a Roma come traduttore in latino. Di G. non si conosce il nome ebraico [...] negli anni della giovinezza di G. abbiamo una testimonianza del mistico ebreo spagnolo del Duecento Abraham Abulafia, citata da J. Derenbourg: mentre Abraham si trovava colà, tra il 1260 e il 1271, per studiare con il filosofo ebreo italiano Hillel ...
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. Soprannome con cui sono noti otto poeti dell'antichità araba e che generalmente s'interpreta "l'eccellente". Il più famoso è an-Nābighah adh-Dhubyānī Ziyād ibn Mu‛āwiyah (v. arabi: Letteratura, III, [...] p. 845), le cui poesie furono edite e tradotte in francese da H. Derenbourg (Le Dîwân de Nâbiga Dhobyânî, Parigi 1869; suppl. 1899). Rinomato poeta fu anche an-Nābighah al-Gia‛dī, morto verso il 70 eg. (689-690 d. C.): per questo, vedi M. Nallino, an ...
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Grammatico e lessicografo ebreo, nacque a Córdova verso il 985-990; studiò in gioventù a Lucena, poi tornò a Córdova, donde esulò nel 1012; dopo qualche tempo di vita errabonda, si stabilì a Saragozza, [...] , Opuscules et traités d'Abou 'l-Walid Merwan ibn Djanah avec une trad. franç. par J. Derenbourg et H. Derenbourg, Parigi 1880; N. 6 a, ed. J. Derenbourg, Parigi 1886; trad. ebraica di Yehūdāh ibn Ṭibbōn (hā-Riqmāh), ed. B. Goldberg, Francoforte s. M ...
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SA‛ADYĀH ben Yōsēf al-Fayyūmī
Umberto Cassuto
Dottore ebreo, nato nell'882 in Egitto, nel distretto del Fayyūm (o forse nel vicino villaggio Dilāṣ), morto nel 942 a Sūrā in Babilonia. Fu il massimo [...] (Øuvres, VI, Parigi 1894). Giobbe: id., dopo pubblicazioni parziali di altri, a cura di W. Backer e di J. e H. Derenbourg (Øuvres, V, Parigi 1899). Discussa è l'autenticità delle traduzioni della Cantica e del Ruth, di cui la prima pubblicata da Merx ...
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- Autore di favole latine in versi leonini, del quale non si sa nulla, se non che visse in Italia nel sec. XIII. Le favole sono conservate in un codice viennese col titolo Incipit Novus Esopus; 20 di origine [...] du Moyen-âge, Parigi, 1854, pp. 213-259; e molto meglio da L. Hervieux, Les Fabulistes latins, V, Parigi 1899 (pp. 32-38, 339-378). Edizioni del Directorium: 1483; 1884 (del Puntoni, Pisa); 1887 (del Derenbourg, Parigi); 1899 (Hervieux, op. at.). ...
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Filologo e letterato arabo musulmano, nato presso al-Baṣrah (Bassora) nel 446 èg., 1054-1055 d. C., da famiglia di razza araba, e morto nel 516 èg., 12 settembre 1122, ad al-Baṣrah.
È autore di un trattatello [...] F. Steingass (Londra 1898).
Bibl.: Oltre alle storie della letteratura araba, la lunga introduzione di J. T. Reinaud e J. Derenbourg alla loro riedizione (Parigi 1847-1853, voll. 2) del commento arabo di Silvestre de Sacy alle maqāmāt; C. Dumas, Le ...
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LUQMĀN
Francesco Gabrieli
. Personaggio leggendario dell'Arabia preislamica. Tradizioni risalenti al paganesimo arabo ne facevano un uomo straordinariamente longevo (mu ammar) e raccontavano delle sue [...] (1615), da notare quelle di G. W. Freitag (1823), F. Roediger (1830), C. Schier (1831, con trad. franc.), J. Derenbourg (Berlino-Londra 1850, con trad. franc.), A. Cherbonneau, Parigi 1847 (con e senza trad. francese, fondata sul testo dello Schier e ...
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Nacque a Palermo, il 7 luglio 1806, da Ferdinando, "libriere della Tavola", ossia contabile al Banco, e da Giulia Venturelli. Trascorse i primi anni in casa dell'avo paterno, avvocato e cancelliere del [...] (ora Nazionale) e in tale ufficio compilò, nel 1857, una "Bibliografia primitiva del Corano", soltanto parzialmente pubblicata da H. Derenbourg (in Centenario Amari, I, pp. 1-22), saggio quasi unico della sua opera di arabista estranea alla Sicilia e ...
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