dianoetiche, virtu
dianoetiche, virtù
Nella dottrina morale aristotelica, le virtù che, a differenza di quelle etiche, attinenti più propriamente all’attività pratica, si riferiscono al retto comportamento [...] della ragione discorsiva o conoscitiva (διάνοια), in ogni aspetto della vita (Etica Nicomachea, I, 13, 1103 a; VI, 3, 1139 b). Le virtù d. sono proprie della parte razionale dell’anima e si distinguono ...
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Nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dalla διάνοια, cioè dal pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto [...] del pensiero noetico, cioè dell’intuizione intellettuale della νόησις.
Virtù dianoetiche Nella dottrina morale aristotelica, sono le virtù (arte, scienza, saggezza, sapienza, intelletto) che, a differenza di quelle etiche, attinenti più propriamente ...
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felice
Domenico Consoli
In accordo con la duplice concezione dantesca della felicità (v.) come stato di beatitudine naturale o sovrannaturale, l'aggettivo qualifica appunto in primo luogo la condizione [...] di chi ha raggiunto in terra il pieno appagamento delle proprie aspirazioni etiche e dianoetiche, sulla linea di un'integrazione della dottrina aristotelica con la parola biblica: E queste [le undici virtù morali] sono quelle che fanno l'uomo beato, ...
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Atto dell’intelletto (gr. νοῦς) o conoscenza intellettiva che Aristotele distingue dal sapere discorsivo (gr. διάνοια); la n. compone e dispone i noemi (nozioni conosciute immediatamente dall’intelletto) [...] È quindi il presupposto della διάνοια, in quanto fornisce le prime nozioni che costituiscono il fondamento delle sintesi e deduzioni dianoetiche. Di qui la superiorità della prima, intuizione del vero nella sua immota e perfetta unità e forma.
Nella ...
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scientifico
Occorre una sola volta, al femminile, in Cv III Il 15 In questa nobilissima parte de l'anima [la mente] sono più vertudi, sì come dice lo Filosofo massimamente nel sesto de l'[Etica]; dove [...] Nicomachea ricordato, Aristotele tratta infatti della partizione della ragione o facoltà intellettiva al fine di determinare le virtù dianoetiche: la ragione va considerata da un duplice punto di vista in rapporto al suo oggetto; una ‛ parte ' si ...
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Etica nicomachea
(’Ηϑικὰ Νικομάκεια) Opera di Aristotele. Suddivisa in dieci libri, raccoglie la trattazione più compiuta dell’etica aristotelica. L’indagine deve chiarire quale sia il fine della vita [...] Le virtù sono di due tipi: etiche, ossia relative alla prassi e concernenti la parte appetitiva dell’anima, e dianoetiche, ossia relative all’intelletto, e nell’esercizio delle quali la natura dell’uomo si realizza pienamente. Il criterio che regola ...
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giudicativo
Alfonso Maierù
Occorre due volte nel Convivio e sta per " giudicante ", " capace di giudicare ".
In I IV 6, D. afferma che paritade ne li viziosi è cagione d'invidia, e invidia è cagione [...] ] [virtù scientifica, e ragionativa o consigliativa] sono certe vertudi... sì come la vertù inventiva e giudicativa. Si tratta delle virtù dianoetiche: per le prime due D. rimanda ad Aristotele (Eth. Nic. VI 1, 1139a 11) e aggiunge, per le ultime due ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Virtù civili
Luigino Bruni
Che cos’è la virtù?
Il tema della virtù occupa un posto centrale nella storia del pensiero occidentale, almeno a partire da Socrate, sebbene esso sia presente, in modi e linguaggi [...] direttamente come cittadino della polis; al punto che si potrebbe dire che ogni virtù, sia le etiche sia le dianoetiche, è per Aristotele direttamente o indirettamente orientata alla costruzione della polis, e quindi civile.
Quanto segue non può ...
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morale
Guy Dominique Sixdenier **
Aggettivo denotante ciò che attiene alla ‛ scienza morale ' o ‛ etica ', in quanto scienza del male e del bene, del giusto e dell'ingiusto o, più genericamente, che [...] .
Con valore proprio del lessico filosofico il termine qualifica le virtù morali o etiche in quanto distinte dalle intellettuali o dianoetiche. La distinzione risale ad Aristotele, il quale in Eth. Nic. II 1, 1103a 14 ss., affermava: " Duplici autem ...
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virtù Disposizione a fuggire il male e fare il bene, perseguito questo come fine a sé stesso, al di fuori di ogni considerazione di premio o castigo.
Filosofia
Per i Greci più antichi il termine ἀρετή [...] acquisisce con l’operare e con il compiere gli atti corrispondenti a ciascuna virtù. Aristotele distingue altresì tra v. dianoetiche e v. etiche, considerando le prime come legate al prevalere della parte razionale dell’anima e le seconde al dominio ...
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dianoetico
dianoètico agg. [dal gr. διανοητικός, der. di διανόησις «pensiero»] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., relativo alla dianoia: pensiero d., nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dal pensiero...
contraddizione
contraddizióne (o meno corretto contradizióne) s. f. [dal lat. contradictio -onis, der. di contradicĕre «contraddire»]. – 1. a. Il contraddire, il contraddirsi: cadere in c.; cogliere in c.; spirito di c., tendenza abituale...