(gr. Διδώ, lat. Dido -onis) Leggendaria regina fenicia (il nome fenicio era ῾Allīzāh, Elissa, "la gioconda"), figlia del re di Tiro, Muttone. Dopo che il ricchissimo suo zio e sposo Sicherba (Sicheo) [...] della leggenda è poi ripresa da Ovidio, Silio Italico e altri. Durante il Medioevo e l'età moderna, la Didone della tradizione letteraria non si discosta sostanzialmente da quella virgiliana: così nell'Inferno di Dante, nella Tragedy of Dido di ...
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DIDONE (Δειδώ, Dido)
F. Castagnoli
Figlia di Muttone, re di Tiro. Secondo la leggenda più antica, D. sposò lo zio Sicheo, sacerdote di Eracle, ucciso poi dal fratello di D., Pigmalione. D. fuggì allora [...] da Tiro con i sacra di Eracle e giunse in Africa, dove fondò una città sul luogo in cui sarebbe poi sorta Cartagine; ma per sfuggire alle nozze con Iarbas si gettò su una pira e morì tra le fiamme. Ebbe ...
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Sicheo (lat. Sychaeus) Personaggio mitico della leggenda delle origini di Cartagine. Il nome fenicio era Sicharbas o Sicherbas. Fratello di Muttone re di Tiro, alla morte di questi ne sposò la figlia Elissa, [...] dal cognato Pigmalione, avido delle sue ricchezze. Elissa fuggì e, giunta in Libia, vi fondò Cartagine prendendo il nome di Didone. Qui, rimanendo fedele alla memoria di S., non volle cedere al pretendente re Iarba e si uccise salendo sul rogo. La ...
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(gr. Βῆλος, grecizzazione del semitico Baal) Mitico re dell’Egitto, figlio di Posidone e di Libia, fratello di Agenore, marito di Anchinoe (o Anchiroe), padre di Egitto e Danao (e, secondo altri mitografi, [...] anche di Fineo e Cefeo). Nella tarda tradizione greco-romana fu dato il nome di B. a eroi e personaggi leggendari orientali, e un B. figurò nella genealogia di Didone. ...
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Musicista (Villanova, Vercelli, 1751 - Bologna 1835). Compose tra l'altro l'opera Didone (1776), ma fu noto soprattutto come tenore. Si dedicarono al canto le figlie Ester (n. 1794) e Anna (n. 1795), che [...] interpretarono per la prima volta opere rossiniane ...
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(gr. Πυγμαλίων) Mitico re di Tiro, figlio di Mutto, e fratello di Elissa (Didone), della quale uccise il marito Sicheo; è ricordato nell’Eneide virgiliana. ...
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Pigmalione
Antonio Martina
Figlio di Belo, re di Tiro, al quale successe, fratello di Didone (Elissa o Elissar) andata sposa a Sicheo (Sicharbas o Zicharbaal) suo zio e cognato. P., " auri caecus amore [...] curarsi della sorella, alla quale anzi tenne nascosto il crimine. Non riuscì tuttavia a impadronirsi dei tesori, perché Didone, messa in guardia dall'ombra di Sicheo apparsale in sogno, fuggì nascostamente con i nobili Tiri malcontenti portandosi ...
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Prelato di nobiltà franca (n. 616 circa - m. presso Arras 679-80), nipote di Didone, vescovo di Poitiers, che lo creò arcidiacono, poi abate di Saint-Maixent (653), e vescovo di Autun (659). Molto influente [...] a corte, ove fu consigliere di santa Batilde e reggente durante la minorità di Clotario III, alla morte di questo (670) sostenne contro Ebroino, prefetto del Palazzo, l'elezione di Childerico II a re di ...
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(gr. Βύρσα) Nome della cittadella dell’antica Cartagine. Da una falsa etimologia (Βύρσα «pelle») derivò la leggenda secondo cui Didone, giunta in Africa, avendo pattuito con gli indigeni che avrebbe preso [...] tanto terreno quanto ne avesse potuto coprire con una pelle di bue, ottenne tutta la terra che poté comprendere entro le strisce sottilissime in cui aveva tagliato la pelle ...
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(fenicio Qart Ḥadasht) Colonia fenicia nell’Africa settentrionale. Fu fondata nell’814 a.C., secondo la tradizione da Elissa (Didone). Per la sua posizione favorevole (tra il lago di Tunisi e il mare), [...] si spinse subito sulla via dei traffici e della colonizzazione (7° sec. a.C.) e divenne presto la più importante città fenicia. Il controllo della Sicilia diede origine alle lotte con i Greci. Sconfitti ...
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fata obstant
(lat. «il fato s’oppone»). – Parole tratte dall’Eneide di Virgilio (IV, 440, dove si afferma che è il fato a non volere che Enea presti orecchio alle preghiere di Didone), e talora citate per significare che un’azione è impedita...
fede
féde (poet. fé) s. f. [lat. fĭdes]. – 1. a. Credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’autorità altrui più che su prove positive: avere f. in Dio, nella Provvidenza, nei valori umani, nella democrazia;...