Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] e libreria Canfari (1a ed. Bologna, Stamperia di Lelio dalla Volpe, 1745; 2a 1754).
Diomede, Grammatico (1961), Artis Grammaticae libri III, in Grammatici latini, ex recensione Henrici Keilii, Hildesheim, Olms, 1961, 5 voll., vol. 1° (rist. dell ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] cum Gaium notamus Caesarem, scribimus C.C.» («allo stesso modo, oggi, quando parliamo di Caio Cesare scriviamo C.C.»: DiomedeGrammatico 1961: 423). Alla base di questa prassi c’è lo stesso bisogno che tuttora induce gli scriventi ad affollare di ...
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Grammatico latino della seconda metà del 4º sec. d. C. autore di un'Ars grammatica in tre libri, a noi giunti (1º, le parti del discorso; 2º, gli elementi della grammatica; 3º, il più importante, poetica [...] e metrica), utilissimi anche per la storia dei generi letterarî ...
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GRAMMATICO, Tommaso
Aldo Mazzacane
Nacque ad Aversa, e non a Napoli, come talvolta si è creduto, da Antonello, originario di Sala Consilina, giunto a Napoli (dove risulta nel 1473) alla corte di Ferdinando [...] , Opere diverse inedite in rima e prosa di Tommaso Grammatico gentilhuomo napoletano che visse intorno l'anno 1509). Il codice anni Novanta il G. menziona Gian Antonio Palmieri e Diomede Mariconda, che poi ebbe collega nell'avvocatura. Prima ancora ...
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GRECIA (A. T., 82-83)
Giotto DAINELLI
Mario SALFI
Fabrizio CORTESI
Giacomo DELITALA
Arthur HABERLANDT
Giotto DAINELLI
Pino FORTINI
Giotto DAINELLI
Luigi CHATRIAN
Margherita GUARDUCCI
Doro LEVI
Luigi [...] come "generi" fissi, anche prima che intervenissero i grammatici a definirli; e si diffondevano nelle varie regioni della Grecia con soggetti del mito greco (Ermete, Eracle, Achille, Diomede) e col ritratto di Demostene; forse di Dioscuride è ...
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NAPOLI (A. T., 27-28-29)
Goffredo COPPOLA
Carmelo COLAMONICO
Fausto NICOLINI
Vincenzo EPIFANIO
Riccardo FILANGIERI di CANDIDA
Guido PANNAIN
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Maria ORTIZ
È il capoluogo della Campania e la città [...] nascere - figlio appunto d'un maestro di rettorica e grammatica napoletano - Stazio.
Ai tempi dell'autonomia, essa ebbe Napoli l'architettura fiorentina; più pura nel palazzo di Diomede Carafa a S. Biagio dei Librai, con contaminazioni catalaneggianti ...
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Epigramma, secondo il valore della parola greca, vuol dire iscrizione, e dallo scopo poetico di lasciare il ricordo d'una vita, d'un'impresa, d'un'offerta, ecc., nacque questo breve componimento letterario [...] , vissuto fra gli stenti di una vita di grammatico prezzolato, nella ormai stanca poesia epigrammatica fece sonare qualche contro Q. Cecilio Epirota (id., 16) e l'emistichio citato da Diomede lI, 319 K.). Ma che Marso e Pedone fossero i più celebrati ...
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Nell'unirsi dei suoni in sillabe, delle sillabe in parole e delle parole in proposizioni, si produce una gradazione ritmica dipendente dalla varia forza e durata della corrente espiratoria, e una gradazione [...] essi.
Il nome accentus è traduzione del greco προσῳδία da πρὸς ᾠδήν "ad cantum", ossia, come scriveva il grammaticoDiomede: Accentus est dictus ab accinendo, quod sit quasi quidam cuiusque syllabae cantus. Apud Graecos quoque προσῳδία dicitur, quia ...
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Grammatico, certamente greco e del sec. IV, forse cristiano; tradusse dalla sua lingua per l'apprendimento del latino un testo grammaticale sostanzialmente basato su Cominiano, che fiorì intorno al 300, [...] Carisio e all'anonimo Bobbiense, parzialmente anche a Diomede: ai quali, presi insieme, poco aggiunge di è andata incontro, la sua linea non differisce dalla comune delle grammatiche scolastiche romane. Puramente scolastico ne è il tono; ed è ...
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Poeta lirico romano, che dové essere di notevole valore, almeno per testimonianza di Quintiliano (Inst. orai., X, 1, 96), il quale, dopo aver detto che tra i lirici romani solo Orazio merita di esser letto, [...] di Cesio da Terenziano Mauro, da Aftonio, da Diomede.
Nei Fragmenta Poetarum Romanorum del Baehrens (Lipsia 1886) De metris. Questo è pubblicato nel 6° volume della collezione dei Grammatici del Keil (pp. 255-272), nel quale è anche un trattatello ...
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