ebràico Lingua semitica appartenente al gruppo nord-occidentale, parlata anticamente in Palestina dal popolo ebreo. L'e. è affine al fenicio e al moabitico: anche l'alfabeto è di tipo fenicio, mentre la cd. scrittura 'quadrata' è molto più tarda. Nell'età postbiblica (dal 2° sec. a.C.), l'e. decadde come lingua parlata, ma rimase nell'uso liturgico e dotto delle comunità israelitiche, soprattutto dopo ...
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MAIMONIDE (ebr. Mōsheh b. Maymōn, abbreviato RaMBaM; arabo Abū ‛Ιμρἇν Μὗσἂ β. Maymūn b. ‛Abd Allāh)
Umberto Cassuto
Filosofo e giurista ebreo, nato il 30 marzo 1135 in Cordova, donde dovette fuggire [...] al-Ḥărīzī, ed. da O. H. Schorr in he-Ḥālūṣ, XII, 104; altre trad. v. presso Steinschneider, Cat. Bodl., col. 1889. Introduz. generale, trad. ebr. e ted., a cura di E. M. Pinner, Berlino 1842.2. Testo arabo della Dalālat al-ḥā'irīn, a cura di S. Munk ...
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Profeta ebreo vissuto sino ai tempi di Ciro, deportato tra i primi a Babilonia, autore del libro omonimo. Di lui parla, come di uomo distintosi per santità e saggezza, il contemporaneo Ezechiele (Ezech., [...] il preannunziato: stringerà alleanza con molti durante una settimana; e al mezzo della settimana darà fine al sacrifizio e all'offerta (ebr. minḥah), e sull'ala (del tempio?; Simmaco: ἐπὶ τῆς ἀρχῆς τῶν βδελυγμάτων; LXX e Teod., ἐπὶ τὸ ἱε[ρόν]; Volg ...
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(ebr. Ḥănōk) Nella Bibbia, discendente di Set, settimo da Adamo; favorito da una speciale conversazione con Dio, non morì, ma fu assunto in cielo. ...
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Gelboè (ebr. Gilbōa‛) Monte della Palestina, nella Samaria (600 m). Fu teatro della battaglia tra Israeliti e Filistei, nella quale caddero Saul e tre suoi figli. ...
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(lat. Azotus, gr. ῎Αζωτος, ebr. ’Ashdōd) Una delle 5 principali città dei Filistei, tra Iamnia e Ascalona, sulla via tra la Siria e l’Egitto, approssimativamente nella stessa località dove sorge l’odierna [...] città israeliana di Ashdod ...
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Bàlaam (ebr. Bil‛ām) Nella Bibbia, indovino arameo al quale Bālac, re di Moab, chiede di scacciare con la magia della parola gli Ebrei penetrati nel suo territorio. Partito, B. è ammonito da un angelo [...] e ispirato da Yahweh, e quando giunge in vista dell’accampamento d’Israele, anziché maledirlo lo benedice ...
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kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...
siclo
(o sciclo) s. m. [dall’accadico shiqlu, ebr. sheqel]. – 1. Antica unità di misura di peso (corrispondente a 1/60 o 1/50 di mina: v. mina2), usata dai Babilonesi e dagli Ebrei. Presso questi ultimi era così chiamata anche una moneta d’argento...