Farmaco capace di provocare il vomito senza causare altri notevoli effetti collaterali. Alcuni e., come l’apomorfina, agiscono stimolando il centro bulbare del vomito ( e. centrali); altri, più numerosi, stimolano le terminazioni nervose sensitive del nervo vago (per esempio quelle della mucosa gastrica), o del nervo glosso-faringeo, causando il vomito in via riflessa ...
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emetina
Farmaco, alcaloide dell’ipecacuana, piccolo arbusto della famiglia delle Rubiacee, del Brasile, coltivato in Argentina, India. Il suo uso in medicina come emetico ed espettorante è ormai abbandonato; [...] viene ancora impiegata, sotto forma di cloridrato, nella terapia delle amebiasi intestinali ...
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Il solfuro di antimonio come minerale era conosciuto fino da tempi antichi; esso serviva alle donne orientali per colorare le sopracciglia. E anche il metallo è noto da molto tempo, e veniva usato per [...] (CH3)3, e i derivati stibonici, p. es. Sb(CH3)4Cl.
Il tartrato doppio di antimonile e di potassio, o tartaro emetico, o tartaro stibiato, SbO . OOC . CHOH . CHOH . COOK . ½ H2O è il derivato più importante di antimonio; si ottiene per ebollizione del ...
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ipecacuana
Pianta appartenente alle specie Cephaëlis ipecacuanha e C. acuminata, piccoli arbusti della famiglia Rubiacee, originari del Sud America. Le radici e i rizomi contengono ca. il 2% di alcaloidi [...] , cefelina) che hanno proprietà irritanti sulla parete dello stomaco ed effetti centrali sul sistema nervoso. Se ne ricavano uno sciroppo e un estratto fluido, utilizzati come pro-emetico (induce il vomito) e, in piccole dosi, come espettorante. ...
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GLAUBER, Johann Rudolf
Alfredo Quartaroli
Iatrochimico tedesco nato a Karlstadt nel 1604, morto ad Amsterdam nel 1668. Fu sperimentatore geniale pure non essendo immune da pregiudizî alchimistici. S'occupò [...] e acidi. Studiò anche varie questioni di chimica tecnica. Scoperse varî composti dell'antimonio fra i quali il tartaro emetico; preparò varî cloruri di metalli pesanti. Diede un metodo semplice per ottenere l'acido cloridrico dal salgemma; con tale ...
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OPHLOEUM Genere di piante della famiglia Leguminose, sottofamiglia Cesalpinioidee (Afzel, 1818), con 5 specie che vivono nei tropici del mondo antico; una di queste (B. guineense G. Don.; ingl. red-water-tree, [...] molto velenosa; questa messa nell'acqua dà un liquido di colore rosso intenso che agisce come un violento purgante-emetico e che nella Sierra Leone serve fra gl'indigeni come veleno giudiziario. Viene anche adoperato per avvelenare le frecce ...
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Medico (Verona 1553 circa - Venezia 1604); dal 1593 preside del collegio dei medici della sua città. Sotto l'influsso delle dottrine paracelsiane prolungò l'uso in terapia dell'antimonio, di cui per primo [...] che egli chiamò "pulvis angelicus" e che è rimasta nota, fino a tempi recenti, come polvere di Algarotti. Con questa l'autore preparò delle pillole (pillole di A.), che ebbero per molto tempo larghissimo impiego a scopo purgativo o emetico. ...
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SERPENTARIA (latino scient. Aristolochia serpentaria L.)
Fabrizio Cortesi
È una pianta della famiglia Aristolochiacee con rizoma corto, quasi eretto, fusto sottile poco ramificato, rigonfio ai nodi, [...] serpentariae) che è officinale negli Stati Uniti e contiene1-2% d'olio etereo: ha un sapore amaro e piccante, odore che ricorda quello della canfora, della trementina e della valeriana. A piccole dosi è eccitante, a grandi dosi è emetico e purgativo. ...
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Si chiama così, in medicina, il restringimento del lume di un bronco principale, che può avvenire o per incuneamento di un corpo estraneo (più spesso nel bronco destro), o per compressione dall'esterno [...] . L'estrazione dei corpi estranei richiede l'opera del chirurgo. Qualche volta è riuscita vantaggiosa la somministrazione di un emetico; ma nei conati di vomito il corpo estraneo potrebbe incunearsi nel laringe, producendo pericolo di soffocazione. ...
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. Sotto questo termine, introdotto dall'istologo belga A.P. Dustin, sono raggruppate sostanze che, diverse quanto a provenienza e quanto a struttura chimica, sono tutte capaci di indurre nelle cellule [...] maggior parte degli altri veleni carioclasici (sali di tallio, mercurio, bismuto, oro, zinco, cobalto, nichelio, tartaro emetico, difenoli, rosso neutro, rivanolo, morfina, codeina, nicotina, determinate tossine batteriche, ecc.). Il secondo tipo ...
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emetico
emètico agg. e s. m. [dal lat. tardo emetĭcus, gr. ἐμετικός, der. di ἐμέω «vomitare»] (pl. m. -ci). – Di farmaco capace di provocare il vomito senza causare altri notevoli effetti collaterali: tartaro e.; e. centrali, che agiscono...
emetismo
s. m. [der. di emeto-]. – In medicina, tendenza patologica a vomitare. In partic., e. del lattante, frequente nei primi mesi di vita, causato da eccessiva eccitabilità del vago, indipendentemente da lesioni organiche dello stomaco.