Filosofo greco di Agrigento (vissuto nel 5º sec. a. C.), profeta, taumaturgo, medico (gli si attribuisce la scoperta del labirinto dell'orecchio interno), poeta, oratore, fu forse il maestro di Gorgia. [...] le due forze antitetiche cui sono sottoposti, l'Amicizia (Φιλία) e il Dissidio (Nεῖκος); mutevoli, secondo l'esigenza eraclitea, sono le cose sensibili che risultano dalla varia combinazione degli elementi sotto l'azione contrastante di quelle due ...
Leggi Tutto
Concetto filosofico opposto a quello di essere, quando questo ultimo sia concepito come eternamente immobile e sottratto a ogni mutazione. A tale concezione dell’essere, sostenuta già nella prima fase [...] evolutiva del pensiero greco dalla scuola eleatica (➔ eleatismo), si contrappone infatti la dottrina della scuola eraclitea, secondo la quale tutta la realtà del mondo non è che un perenne d. (πάντα ῥει, «tutto scorre»). Aristotele concepisce il d. ...
Leggi Tutto
Filosofo eracliteo, ateniese, della seconda metà del sec. V a. C. Le rare notizie che se ne hanno (per cui cfr. H. Diels, Die Fragmente der Vorsokratiker, I, 4ª ed., Berlino 1922, pp. 432-33) derivano [...] 7 segg.) e dal dialogo platonico che porta il suo nome.
Secondo Aristotele, C. fu maestro a Platone di dottrina eraclitea, che egli conduceva alle più rigorose conseguenze, concependo il divenire come tale che non solo non permettesse (secondo quanto ...
Leggi Tutto
Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] in contatto con la filosofia, come dimostra il fatto che ebbe Cratilo tra i suoi maestri. All'originaria influenza eraclitea che gli veniva da Cratilo sarebbe comunque ben presto subentrata quella di Socrate, che pare abbia conosciuto all'età di ...
Leggi Tutto
Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] al pluralismo naturalistico della filosofia ionica e alla dualità uno-molteplice, definito-indefinito della filosofia pitagorica ed eraclitea, in quanto concepivano l'essere come coesistenza di contrari.
Vita e opere
Scolaro, secondo una tradizione ...
Leggi Tutto
Sostantivo greco (λόγος «parola, discorso, ragione»), variamente usato nel linguaggio filosofico e teologico.
Per il più antico pensiero greco, incline a non distinguere l’aspetto verbale dall’aspetto [...] in età un po’ più tarda, ciò che Platone chiamava ‘dialettica’ e Aristotele ‘analitica’. Nello stoicismo, che rinnova la concezione eraclitea, il l. torna a significare la divina ragione che, compenetrando di sé il mondo, lo anima e dirige secondo il ...
Leggi Tutto
IONICA, SCUOLA
Guido Calogero
. È così chiamato, con generica denominazione collettiva, il gruppo dei primi filosofi greci, nativi delle colonie ioniche sul litorale egeo dell'Asia Minore. In tale gruppo [...] detta è essenzialmente una ricerca del principio materiale (acqua, illimitato. aria) di tutte le cose, la concezione eraclitea appare sullo stesso piano solo dal punto di vista di quella dossografia stoicizzante, che sopravvaluta in essa il principio ...
Leggi Tutto
Filosofo greco, tra ì più significativi del periodo presocratico. Secondo la ricostruzione dell'antico cronografo Apollodoro, che si basa sui presunti rapporti di E. con Dario d'Istaspe e con gli Eleati, [...] scorre" di E., il contrasto era evidente. Veniva così in primo piano, a sua volta, tutta l'altra serie dei frammenti eraclitei, rivelante in ieratico linguaggio una realtà che è una solo in quanto si scinde e manifesta nel molteplice, che esiste ...
Leggi Tutto
fuoco
Nel pensiero scientifico greco, sulla linea speculativa della scuola ionica, che cercava l’unico principio materiale delle cose, il pitagorico Ippaso di Metaponto (5° sec. a.C.) pose il f. come [...] corpuscoli responsabili dei fenomeni termici il nome di «ignicoli»). Gli stoici, riprendendo taluni aspetti della tradizione eraclitea, videro l’eterna legge del divenire tipicamente espressa dall’elemento che per eccellenza trasforma e si trasforma ...
Leggi Tutto
Filosofo greco, nato a Soli (o, secondo una versione meno attendibile, a Tarso) in Cilicia tra il 281 e il 277 a. C., e morto ad Atene tra il 208 e il 204. Fu successore di Cleante nello scolarcato della [...] , e, d'altro lato, nella vita ha parte preponderante l'elemento razionale, ossia il λόγος, lo stoicismo ritorna alla dottrina eraclitea, nella quale il λόγος, appunto, la "ragione" è, nell'aspetto del fuoco, il principio del mondo. Nel vuoto infinito ...
Leggi Tutto
eracliteo
eraclitèo agg. [dal gr. ῾Ηρακλείτειος]. – 1. Di Eràclito (6°-5° sec. a. C.), celebre filosofo greco di Efeso: la filosofia e., dottrina che svolge il tema fondamentale dell’unità degli opposti, ponendo in rilievo come ciascuna realtà...
divenire1
divenire1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – In filosofia, cambiamento, passaggio da uno stato a un altro, in contrapposizione all’«essere» concepito come eternamente immobile e sottratto a ogni mutazione: l’eterno d. delle cose;...