Tragico ateniese (Eleusi 525 circa - Gela 456-455 a. C.), della cui vita poco sappiamo di sicuro. Combatté a Maratona (490), dove cadde suo fratello Cinegiro. Partecipò per la prima volta a un concorso tragico tra il 499 e il 496, ma ebbe il primo premio solo nel 484. Fu (470 circa) a Siracusa, invitato da Gerone. Presto era di nuovo ad Atene, ma poi ritornò in Sicilia dove morì (secondo una leggenda ...
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ESCHILO (Αἰσχύλος, Aeschãlus)
L. Laurenzi*
Il primo dei tre grandi tragici attici del V sec. a. C., morto nel 455 a. C.
Da Pausania (i, 21, 2) si apprende che la figura di E. appariva in un quadro di [...] Denker, Basilea 1943, p. 88 e 207; E. Buschor, Das hellenistische Bildnis, Monaco 1949, pp. 8, 13; M. Floriani Squarciapino, Eschilo in una gemma cirenaica, in Arch. Class., V, 1953, p. 55 ss.; V. Poulsen, Les portraits grecs, Copenaghen 1954, p. 35 ...
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Inglese (m. 1080), vescovo di Strengnås e apostolo del Soderman, fu lapidato in Strengnås e sepolto nella città, che da lui prese il nome di Eskilstuna. Festa, 12 giugno. ...
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Tragico ateniese, contemporaneo di Eschilo ma di lui più anziano; riportò la prima vittoria nell'olimpiade 67a (512-508 a. C.). Conosciamo 10 o 11 titoli di sue tragedie, tra le quali notevolissime, perché [...] , oltre al divieto di nuove rappresentazioni dell'opera, perché ricordava agli Ateniesi le loro sventure), e Le Fenicie, nella quale, precedendo i Persiani di Eschilo, celebrò la vittoria di Salamina ambientando la scena nella stessa reggia persiana. ...
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EURIPIDE (Εὐριπίδης, Euripĭdes)
A. Giuliano
Insieme ad Eschilo e a Sofocle il più famoso tragico dell'antichità.
Nato nell'isola di Salamina nel 480 a. C., E. morì ad Arethusa presso Amphipolis nel 406 [...] rapporto alla dedica di Licurgo, presenta notevoli analogie stilistiche ed è forse opera dello stesso scultore dei ritratti licurghei di Eschilo (v.) e di Sofocle (v.). Il secondo tipo, di impronta lisippea, è più tardo; il confronto con il ritratto ...
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PARUSIA (gr. παρουσία, da πάρειμι "sono presso")
Eschilo, Tucidide e Platone usano il vocabolo nel significato generico di "presenza" contrapposta ad "assenza" (ἀπουσία); Euripide e nuovamente Tucidide [...] l'usano anche nel significato più circoscritto di "arrivo". Negli scrittori neotestamentarî, per primo in S. Paolo, il vocabolo, oltre che nel suo significato più generico, è usato nel significato, che ...
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1. Figlio (5º sec. a. C.) del grande tragico Eschilo; vinse quattro volte nei concorsi tragici con opere del padre, ma compose egli stesso tragedie proprie. Nel 431 a. C. vinse su Sofocle ed Euripide. [...] Di un suo fratello, anch'egli poeta tragico, ci è noto soltanto il nome: Bione (o Eveone). 2. Poeta e grammatico greco (n. Calcide d'Eubea 276 a. C. - m. 187 a. C.). Visse a lungo ad Atene, poi fu a capo ...
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Letterato spagnolo (Santander 1856 - ivi 1912). Insigne umanista, tradusse da Eschilo, Orazio, Cicerone; fu bibliografo ricco di dottrina e accuratissimo, come appare dal suo più antico lavoro, La novela [...] entre los latinos (1875), e dall'opera della sua maturità, Bibliografía hispanolatina clásica (1902), che contribuì a restaurare la tradizione scientifica spagnola. Alla storia della cultura apportò validi ...
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Figlio di Eschilo, appartenne a nobile famiglia di Antiochia, e fu educato insieme a Seleuco figlio di Antioco III re di Siria. Quando Seleuco IV (187-175 a. C.) salì sul trono, Eliodoro ne divenne il [...] primo ministro. Il problema più grave del regno di Seleuco era costituito dalle annualità dell'indennità di guerra che dovevano essere pagate ai Romani. Secondo la tradizione giudaica del II libro dei ...
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Letterato e poligrafo catalano (Barcellona 1860 - ivi 1929). Pubblicò traduzioni da Eschilo, Shakespeare, Mistral, una leggenda, Julia (1880), Poesies (1893), un romanzo, Marianeta y Marianita (1897), [...] una serie di saggi bibliografici sopra il rinascimento letterario catalano raccolti in tre volumi, Triunfantes y olvidados (1912), El catalanismo literario en las regiones (1913), De mi rebotica (1921). ...
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eschileo
eschilèo agg. – Di Èschilo, grande poeta tragico ateniese (c. 525 - c. 455 a. C.), autore di numerose tragedie, di cui sette sono pervenute fino a noi insieme a vari frammenti: l’arte e .; le tragedie e.; e con riferimento all’opera...
lecizio
lecìzio s. m. [dal gr. ληκύϑιον «boccetta» (dim. di λήκυϑος: v. lekythos), che compare nel v. 1200 delle Rane di Aristofane, dove Eschilo ridicolizza i versi delle tragedie di Euripide, aggiungendo, dopo la cesura dei trimetri giambici...