Alberigo, Frate
Vincenzo Presta
, È un de' tristi de la fredda crosta che prega i due poeti, scambiandoli per dannati, di togliergli dal viso i duri veli, le lacrime congelate, in modo da poter sfogare [...] " Uno fanciullino piccolo di questo suo cugino [Manfredi], ch'entrò sotto la cappa sua, non gli dierono; onde poi frateAlberigo riprese questi fanti, dicendo loro: Il tal fanciullo perché campò? Dissono costoro: Perché v'entrò sotto la cappa sua non ...
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disbrigare
Nelle parole di D. a frateAlberigo, in If XXXIII 116 dimmi chi se', e s'io non ti disbrigo, / al fondo de la ghiaccia ir mi convegna, col significato di " liberare dall'impedimento ", cioè [...] dalla crosta o dal grumo di ghiaccio che ostruisce gli occhi del dannato.
Il vocabolo è attestato, ma in accezione tecnica (" liberare da una servitù "), nei Ricordi di compere... in Val d'Orme (Castellani, ...
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frate (fra)
Lucia Onder
Nelle scritture pratiche fiorentine del Duecento, la forma ‛ frate ', come il femminile ‛ suora ', fu usata sempre con valore ecclesiastico; eppure in D., sui 45 casi di ‛ frate [...] un'or divento prete, un'altra frate. Frequentemente il termine precede il nome proprio: frate Tommaso d'Aquino (Cv IV XXX 3), frate Gomita (If XXII 81), frate Catalan (XXIII 114), frateAlberigo (XXXIII 118), frate Alberto (Fiore LXXXVIII 13, CXXX 4 ...
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La romana Faventia è città della Romagna (prov. di Ravenna, Emilia), situata lungo la Via Emilia, quasi a mezza strada fra Bologna e Rimini. È posta tutta in pianura (35 m. s. m.), presso la confluenza [...] Purgatorio; Tebaldello Zambrasi "ch'aprì Faenza quando si dormìa" (Inf., XXXII, 123) consegnandola ai guelfi bolognesi (1280); e frateAlberigo Manfredi "quel da le frutta del mal orto", il "peggiore spirto di Romagna" (Inf., XXXIII, 119 e 154). Nel ...
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GRAZZINI, Antonfrancesco (detto il Lasca)
Franco Pignatti
Nacque a Firenze il 22 marzo 1504 da Grazzino e Lucrezia di ser Lorenzo de' Santi.
Il padre del G. era nato nel 1452; rimasto orfano, fu allevato [...] adespoto e anepigrafo. I sostenitori della paternità machiavelliana trassero argomento dalle affinità tra il personaggio di frateAlberigo nel Frate e quello di fra Timoteo nella Mandragola, e giudicarono la farsa opera tarda rispetto al capolavoro ...
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Romagna
Augusto Vasina
Pier Vincenzo Mengaldo
. Numerosi sono nelle opere dantesche, e particolarmente nella Commedia (If XXVII e Pg XIV soprattutto), i riferimenti alla R., che vi figura strettamente [...] consumato nell'ambiente della tirannide malatestiana - fino alla ghiaccia della Tolomea, dove il poeta incontra fra i traditori quel frateAlberigo, la cui appartenenza ai Manfredi, tiranni di Faenza, può solo in parte spiegare perché D. non esiti a ...
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Carlo Maria Ossola
I tre pilastri dell’Europa
Nel 2015 si sono celebrati i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri, nel 2016 ricorrono – lo stesso giorno, il 23 aprile – i 400 anni della morte di Shakespeare [...] men, di «uomini vuoti» (di Thomas S. Eliot, 1925), che vagano nel nulla, come ammette – nel più profondo Inferno – frateAlberigo dei Manfredi, riconoscendo che sopra la terra quella parvenza che sembra ancor viva è solo il suo involucro, mentre già ...
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viso
Domenico Consoli
Il vocabolo è presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nella Commedia. Ha due valori fondamentali: " vista " e " faccia " . Di solito la bipartizione del [...] te stesso / com'io potea tener lo viso asciutto (" come potevo non piangere "). Del pari indubbio il senso dell'implorazione di frateAlberigo (levatemi dal viso i duri veli, If XXXIII 112), se si tengono presenti i vv. 97-99 le lagrime prime fanno ...
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MANFREDI, Alberigo
Armando Antonelli
Nacque a Faenza tra il secondo e il terzo decennio del XIII secolo da Ugolino Bozzola dei Manfredi, potente famiglia di Faenza.
Il lignaggio deteneva il primato [...] , capace d'ingannare il reo ingannatore. Il M. soddisfa le curiosità del pellegrino (vv. 118-120): "Rispuose adunque: "I' son frateAlberigo; / i' son quel da le frutte del mal orto, / che qui riprendo dattero per figo". Il nome del dannato è posto ...
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ultimo
Alessandro Niccoli
Ricorre con notevole frequenza in tutte le opere (una sola volta nelle Rime); non è mai attestato nel Fiore e nel Detto.
Nel suo significato più generico e proprio è attributo [...] pietra, se la roccia nel punto più alto, o, come intende il Vandelli, il punto di attaccatura del ponte crollato ". FrateAlberigo ritiene che a D. e a Virgilio sia data... l'ultima posta (XXXIII 111), cioè che essi siano dannati nella Giudecca ...
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