Filologo italiano (Pomarance 1878 - Firenze 1958); prof. (dal 1918) nelle univ. di Messina, Palermo, Milano, Bologna, Roma. Socio nazionale dei Lincei (1947). Si occupò in particolare di Sallustio, di Virgilio (L'oltretomba nell'Eneide, 1924; Esegesi virgiliana antica, 1930), e degli antichi grammatici di cui curò una edizione (Grammaticae romanae fragmenta, 1907). Numerosi saggi generali e ricerche ...
Leggi Tutto
A seconda del punto di vista dal quale la consideriamo, la filologia è e insieme non è una disciplina speciale. È una disciplina speciale in quanto lavora intorno a problemi considerati in sé circoscritti [...] . Per i nuovi indirizzi, id., in Rivista di filol. classica, n. s., V (1927), p. 1 segg.; VII (1929), p. 305 segg.; G. Funaioli, in Annuario Univ. Cattol., 1927-28, p. 27 segg.; C. Cessi, in Aevum, VI (1932), p. 32 segg.; A. Bernardini, in Riv. di ...
Leggi Tutto
. Oriente. - Nelle antiche monarchie orientali la corrispondenza epistolare ha carattere soprattutto ufficiale: lettere di sovrani fra loro, istruzioni a generali e governatori, e rapporti di questi al monarca sono le forme e la materia dell'attività epistolare. Le tavolette di Tell el-‛Amārnah, l'archivio dei faraoni Amenofi III e IV scoperto sulla fine del secolo scorso in Egitto, contengono appunto ...
Leggi Tutto
ORAZIO Flacco, Quinto (Q. Horatius Flaccus)
GinoFUNAIOLI
Ferdinando NERI
I termini della sua vita vanno dall'8 dicembre del 65 al 27 novembre dell'8 a. C. Sono 57 anni dei più agitati e decisivi [...] della storia romana: violenze estreme dapprima, che travolgono la vecchia repubblica; poi una nuova era d'ordine e di pace con Ottaviano Augusto. Pensosa, di conseguenza, e travagliosa la giovinezza del ...
Leggi Tutto
(ἐλεγεία, elegīa).
L'elegia greco-romana. - Concezione generale dell'ellenismo più tardo è che in origine l'elegia fosse una querimonia in onore dei defunti, un ϑρῆνος: di essa si vedeva, insomma, un tipo [...] p. 22 segg.; A. Rostagni, in Riv. filol. class. n. s., V (1927), p. 1 segg.; VII (1929), p. 328 segg.; G. Funaioli, La lett. latina nella cultura antica, in Ann. Univ. Cattolica, Milano 1927-28, p. 67 segg.; R. Heinze, Die augusteische Kultur, Lipsia ...
Leggi Tutto
SALLUSTIO, Gaio Crispo (C. Sallustius Crispus)
GinoFunaioli
Storico romano, un Sabino di Amiterno, nato nell'86 a. C. e morto secondo ogni verosimiglianza nel 35, quattro anni prima di Azio. La sua [...] , IV (1928), p. 390 segg.; F. Klingner, in Hermes, LXIII (1928), p. 165 segg.; O. Seel, Sallust, Lipsia 1930 (G. Funaioli, Boll. di filologia classica, 1930-31, p. 129 segg.); E. Skard, in Symbolae Osloenses, 1930, p. 69 segg.; E. Bolaffi, in Rivista ...
Leggi Tutto
GRAMMATICA (γραμματική, grammatica)
GinoFUNAIOLI
Alfredo SCHIAFFINI
Antichità classica. - Fino al Medioevo grammatica non significò strettamente quella disciplina che noi così chiamiamo; all'idea [...] e F. Schoell, Lipsia 1910), i Grammatici latini (ed. H. Keil, Lipsia 1857-1880), i Grammaticae Romanae Fragmenta (ed. H. Funaioli, Lipsia 1907).
La grammatica dalla decadenza della cultura romana al sec. XVI. - Con la decadenza della cultura romana ...
Leggi Tutto
La letteratura classica. - Naturale ed essenziale strumento d'arte per ogni forma letteraria dei Greci - almeno del buon tempo, che ogni loro intuizione traducevano in mimesi drammatica, in vita sensibile, [...] greca e romana: A. Rostagni, in Rivista di filologia classica, LV (1927), p. 7 segg.; LVII (1929), p. 305 segg.; G. Funaioli, in Annuario della Università cattolica, 1927-28, p. 47 segg.; M. Valgimigli, in Pégaso, I, 1929, p. 153 segg. Cfr. anche ...
Leggi Tutto
È certamente il più geniale dei filologi alessandrini, in più d'un campo iniziatore o innovatore. Allievo con probabilità di Zenodoto, e sicuramente di Callimaco e Dionisio Giambo, tre uomini che arrivarono alla filologia attraverso la poesia, come quelli che per reazione contro la cultura attica, risalendo alla preattica e poetando in dialetto, si trovarono nella necessità di studiare forme poetiche ...
Leggi Tutto
Allievo d'Aristofane di Bisanzio e senza dubbio successore suo nella direzione della celebre biblioteca d'Alessandria, è, col maestro, l'uomo più rappresentativo della scuola alessandrina. Non arriva certamente a lui per originalità di concezioni e varietà d'interessi; più che creatore, è perfezionatore d'idee e di metodi altrui, sino però ad acquistarsi fama di γραμματικός per eccellenza: al che contribuì ...
Leggi Tutto