Poeta (Firenze 1453 - ivi 1542), fratello di Antonio e Domenico. Fu dapprima della brigata medicea, tenzonò con Lorenzo, scrisse egloghe per la morte di Giuliano (ed. 1482) e sonetti per quella di Simonetta, amata da Giuliano. Seguace del Ficino, compose un poemetto allegorico latinizzante intitolato Amore ed espose la teoria dell'amor divino del maestro in una Canzona de amore, cui G. Pico della Mirandola ...
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Filosofo e teologo (Firenze 1460 circa - ivi 1507), fratello di Antonio e Girolamo, detto per il suo sottile ingegno "scotino" (cioè "il piccolo Scoto"); fu lettore di logica a Pisa e canonico (1491) a [...] Firenze; amico di varî umanisti e del Savonarola, che difese in numerosi scritti; è anche autore di alcune operette spirituali (Scala della vita spirituale sopra el nome di Maria, 1495, ecc.) ...
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BENIVIENI, Antonio, il Giovane
Nicola De Blasi
Nacque a Firenze da Lorenzo e da Oretta Niccolini il 17 genn. 1533. Di debole complessione e di salute cagionevole, fu destinato fin dalla fanciullezza [...] , due commedie, in prosa la prima e la seconda in versi.
Le quattro tragedie furono per lungo tempo ritenute opera di GirolamoBenivieni, mentre per le composizioni in prosa si pensò a tal Domenico Gonnelli, il cui nome si legge nella prima carta non ...
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BENIVIENI, Lorenzo
Nicola De Blasi
Nacque a Firenze nel 1495 (0 1496) da Michele, figlio del medico e filosofo Antonio Benivieni il Vecchio. La sua educazione letteraria e la sua formazione spirituale [...] Si continuava così quella tradizione savoriaroliana, e tendenzialmente antimedicea, che aveva avuto nel prozio del B., GirolamoBenivieni, il massimo rappresentante durante gli anni di maggiore tensione riformistica: una tradizione che, tramite il B ...
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Pittore (Firenze 1483 - ivi 1561), figlio di Domenico. Formatosi nella bottega paterna a fianco dello zio David, guardò inizialmente all'arte di Piero di Cosimo e di fra Bartolomeo. Fondamentale fu poi [...] , Uffizi). Fu abile ed apprezzato ritrattista (Ritratto di un orefice, Firenze, Galleria Palatina; il cosiddetto GirolamoBenivieni, Londra, National Gallery; ecc.) ed eseguì numerosi apparati e scenografie per cerimonie, soprattutto al servizio dei ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] storia di Maria per Ravenna o la riduzione in ottave della boccaccesca novella di Ghismunda fatta dal fiorentino GirolamoBenivieni.
Ma più che in simili versificazioni la tradizione novellistica del Boccaccio si continuò in parecchie raccolte, che ...
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In questo articolo si parlerà, da un punto di vista esclusivamente storico e tecnico, per il particolare interesse che esse rivestono, delle falsificazioni di oggetti d'arte. Per le questioni sollevate [...] in marmo e in terracotta del Rinascimento: si rese famoso con i busti di GirolamoBenivieni, poeta fiorentino, acquistato dal Louvre, di Girolamo Savonarola, di Giovanna Albizzi, di Lucrezia Donati; a lui, artista singolare, il British Museum ...
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Scultore fiesolano, nato a Camerata il 17 settembre 1830, morto a Firenze il 29 giugno 1868. Dimostrò ben presto una mirabile attitudine ad imitare la maniera dei maestri fiorentini del Quattrocento. L'antiquario [...] chiamato "il priore", che esposto a Parigi, all'esposizione retrospettiva del 1865, come ritratto quattrocentesco di GirolamoBenivieni, veniva celebrato da P. Mantz quale pregevolissima opera della bottega del Verrocchio; l'anno dopo era acquistato ...
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CLEMENTE VII, papa
Adriano Prosperi
Giulio de' Medici, figlio naturale di Giuliano de' Medici e di una certa Fioretta, del cui casato non si ha notizia sicura (di Antonio dei Gorini, oppure dei Cittadini), [...] scopo, aveva manifestato anche simpatia verso gli ambienti savonaroliani (sembra, in particolare, che discutesse con GirolamoBenivieni sui caratteri della profezia savonaroliana). Ma l'emergere di inquietudini popolari con gli episodi di predicatori ...
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MANETTI, Antonio
Giuliano Tanturli
Nacque il 6 luglio 1423 da Tuccio di Marabottino di Vanni e da Cosa di Francesco Adimari a Firenze, quartiere di S. Spirito, "gonfalone" Drago, "popolo" di S. Frediano, [...] de' giganti et di Lucifero con esplicito riconoscimento e rinvio all'opera del M., quindi, dopo la morte, da GirolamoBenivieni nel Dialogo di Antonio Manetti cittadino fiorentino circa al sito, forma e misure dello Inferno, stampato a Firenze nel ...
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