immunoglobulina
Sostanza glicoproteica (in sigla Ig) ad attività anticorpale, prodotta durante la risposta immunitaria umorale da linfociti B stimolati. Il linfocita B va incontro a una serie di trasformazioni, [...] fino a diventare una plasmacellula in grado di secernere gli anticorpi maturi.
Struttura
Le Ig sono costituite da due catene pesanti, contrassegnate dalla lettera H (Heavy), e due leggere, contrassegnate ...
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luteinizzante, ormone
Ormone di natura glicoproteica (detto LH, sigla dell’ingl. Luteinizing Hormone) prodotto dall’ipofisi anteriore, che agisce stimolando le gonadi (gonadotropina). Nelle femmine controlla [...] la fase finale della maturazione del follicolo ovarico, la sua rottura, la liberazione dell’uovo, la formazione e lo sviluppo del corpo luteo e la secrezione di estrogeni. Nel maschio stimola le cellule ...
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integrina
Recettore di membrana di natura glicoproteica coinvolto nel collegamento fra citoscheletro e matrice extracellulare e nell’adesione fra le cellule. Esistono 24 diverse i., formate dalle possibili [...] combinazioni delle due subunità α e β, ciascuna con diverse varianti. Le i. si trovano in vari tipi di cellule (per es., cellule muscolari, neuroni, fibroblasti) e svolgono un ruolo fondamentale nei processi ...
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tireoperossidasi
Enzima tiroideo, catalizzatore della reazione che consente di incorporare lo iodio inorganico nello scheletro della tireoglobulina, la matrice glicoproteica accettrice dello iodio; per [...] effetto di questa reazione di iodurazione si formano la monoiodotirosina e la diiodotirosina, i precursori ormonali la cui condensazione comporta il formarsi degli ormoni tiroidei biologicamente attivi, ...
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morula
Insieme di cellule che si forma precocemente nella segmentazione dello zigote; è caratterizzata da blastomeri poco numerosi e piuttosto grandi, ancora circondati dalla zona pellucida (membrana [...] glicoproteica che circonda l’ovocito). Intorno al 3°÷4° giorno dalla fecondazione, la m. si sposta dalla tuba ed entra nella cavità uterina; qui si trasforma nello stadio successivo di blastocisti. ...
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nucleocapside
Insieme costituito dall’acido nucleico virale (DNA o RNA) con il capside. In alcuni virus può essere contenuto all’interno di un ulteriore involucro di protezione di natura glicoproteica [...] e lipidica, detto envelope o pericapside ...
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osteocito
Cellula del tessuto osseo, derivata dall’osteoblasto al termine del processo di mineralizzazione della matrice ossea. Gli o. sono localizzati in cavità, dette lacune osteocitarie, rivestite [...] da una guaina glicoproteica, e sono connessi tra loro da prolungamenti cellulari che si originano dal citoplasma, diramandosi in canalicoli ossei e formando un complesso sistema intercomunicante. ...
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(o collageno) Principale proteina strutturale extracellulare presente nei tessuti connettivale e osseo di quasi tutti gli animali. Nel tessuto connettivo, nella pelle e nelle cartilagini le fibre di c. [...] il 35% circa di glicina (Gly) e l’11% circa di alanina (Ala). I c. hanno una struttura glicoproteica derivante dalla presenza di esosi legati trasversalmente rispetto alla direzione principale della struttura stessa: tale legame è reso possibile ...
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connettivo
Tessuto dalle caratteristiche morfologiche assai diverse, che deriva da uno stesso tessuto embrionale (il mesenchima). La sua proprietà più importante è la presenza di un’abbondante sostanza [...] ÷0,5 micron, si trovano per lo più riunite in fasci per mezzo di una sostanza cementante di natura glicoproteica, sono flessibili, ma estremamente resistenti alla trazione. Al microscopio elettronico hanno una caratteristica striatura trasversale. Le ...
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Biologia e medicina
Sistema di fattori di natura proteica presenti nel plasma sanguigno, suscettibili, in particolari condizioni, di essere attivati e di dar luogo a una complessa reazione. Il c. è importante [...] lupus eritematoso sistemico.
La più nota forma clinica è l’angioedema ereditario, associato al difetto di C′ 1INH (molecola glicoproteica che inibisce le frazioni C′ 1r e C′ 1s). In tale circostanza la mancata o ridotta inibizione della frazione C ...
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nucleocapside
s. m. [comp. di nucle(ico) e capside]. – In virologia, l’associazione dell’acido nucleico virale con i monomeri proteici di rivestimento che costituiscono il capside; in alcuni virus (per es., l’herpes) può essere contenuto all’interno...