STATI UNITI
Costantino Caldo
Giorgio Gomel
Tiziano Bonazzi
Hermann W. Haller
Biancamaria Tedeschini Lalli-Valerio Massimo De Angelis
Marcia E. Vetrocq
Franca Bossalino
Nicola Balata
Gian Luigi [...] spinta all'uso di un tipo ridotto d'inglese anglo-americano come lingua franca in molti settori (economico, scientifico, culturale).
Bibl.: H.L. Mencken, The American language, New York 1963; J.A. Fishman e al., Language loyalty in the United States ...
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. La critica letteraria (XI, p. 975). - Il lavoro critico ha seguitato a svolgersi dai capisaldi rappresentati dal pensiero del Croce (vedine le ultime formulazioni in Aesthetica in nuce, 1929, e in La [...] forse maggiore incremento che in ogni altra nazione. Un tempo potevano citarsi: lo Spingarn, quale esponente della critica accademica americana; H. L. Mencken, come lancia spezzata dell'opinione progressiva; il Brooks per le sue campagne contro ...
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Più che l'ammirazione l'imitazione di usi e costumi americani e in particolare degli Stati Uniti, autentici o supposti tali, già in aumento prima della seconda Guerra mondiale, si è ancor più diffusa e [...] vittoria in Europa o, rispettivamente, in Giappone), D-day (l'iniziale, come nel primo esempio lo zero, stanno per un The Spanish Language, Cambridge e New York 1938, cap. 7; H. L. Mencken, The American Language, 4ª edizione, New York 1943 e ...
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Industriale, nato il 30 luglio 1863 in una cascina presso Springwells Township (Mich., Stati Uniti). A 17 anni era apprendista in un'officina meccanica a Detroit, e nello stesso tempo riparava orologi. [...] M. Witte, Taylor, Giltreth, Ford, Gegenwartfragen der amer. und europ. Arbeitswissensch., Monaco 1924; H. L. Mencken, Anti-Ford, Aquisgrana 1924; A. G. Faldix, H. F. als Wirtschaftspolitiker, Monaco 1925; v. Gotel-Ottilinfeld, Fordismus, 3ª ed., Jena ...
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Fante, John
Giovanna Ferrara
Scrittore italo-americano, nato a Denver (Colorado) l'8 aprile 1909 e morto a Woodland Hills (California) l'8 maggio 1983. Visse fino al 1930 a Boulder, dove studiò in un [...] di F. ebbe una svolta: mantenendosi con lavori saltuari, si dedicava alla scrittura e intrecciava una fitta corrispondenza con H.L. Mencken, direttore della rivista American Mercury e suo estimatore, che, nel 1930, gli pubblicò il primo di una serie ...
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Scrittore americano, morto a Richmond, Virginia, il 5 maggio 1958.
Bibl.: P. H. Boynton, Some contemporary Americans, Chicago 1924; H. L. Mencken, James Branch Cabell, New York 1927; C. Van Doren, James [...] Branch Cabell, ivi 1932; E. Zolla, Il "Jurgen" di James Branch Cabell, in Studi Americani, 2 (1956) ...
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Critico letterario (Anita, Iowa, 1881 - Dunewood, Michigan, 1926); studiò a Harvard dove subì l'influenza di I. Babbitt e altri cosiddetti nuovi umanisti, come si può vedere nelle opere Matthew Arnold [...] how to know him (1917) e On contemporary literature (1917). Polemizzò con H. L. Mencken, al quale tuttavia successe nel 1924 quale direttore del supplemento letterario del Herald Tribune. Del resto S. cominciò presto a modificare le sue idee, al ...
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O'NEILL, Eugene
Salvatore Rosati
Drammaturgo, nato a New York il 16 ottobre 1888. Figlio del celebrato attore irlandese James O'N., studiò alle università di Princeton (1906-07), Harvard (1914-15) e [...] 'interno ritmo emotivo. Nonostante il suo umorismo e la violenta satira (in parte di derivazione letteraria: H. L. Mencken), l'O'N. è fondamentalmente un poeta lirico, portato a esprimersi in forma drammatica per la maniera vivacemente dialettica con ...
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KU KLUX KLAN
. Associazioni segrete politiche degli Stati Uniti d'America. Il nome si vuole derivato da uno storpiamento del gr. κύκλος "cerchio" e da una modificazione dell'ingl. clan, "gente, tribù", [...] parolaio e dalla mentalità ristretta, che si manifestò altresì nelle leggi proibizionistiche; e che trovò la sua critica negli scritti di H.L. Mencken e dei suoi seguaci e la sua satira (benché il Klan non vi sia nominato) in Babbitt di S. Lewis ...
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LEWIS, Sinclair
Salvatore ROSATI
Kenneth McKERNZIE
Romanziere americano, nato a Sauk Center (Minnesota) il 7 febbraio 1885. Laureatosi nel 1907 alla Yale University, fece fino al 1916 il giornalista. [...] alla scuola d'un laborioso realismo e al gruppo di critici sociali che fa capo a H. L. Mencken. Caratteristiche della sua arte non sono la grazia e l'eleganza, ma la forza di rappresentazione e la corposità. A questo egli giunge anche per mezzo ...
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