Filosofo tedesco (Messkirch, Baden, 1889 - Friburgo 1976). Compì gli studi universitari a Friburgo in Brisgovia, dove conseguì la laurea in filosofia nel 1913 con una tesi su Die Lehre vom Urteil in Psychologismus, [...] dove sono riprese le lezioni del 1936 sullo stesso tema. Dal 1975 è in corso l'edizione completa delle opere di Heidegger. La straordinaria risonanza avuta da Sein und Zeit può apparire a prima vista sorprendente soprattutto se si pensa a quello che ...
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Heidegger, Martin
M. Heidegger
1889
Nasce a Messkirch il 26 settembre
1913
Si laurea a Friburgo con H. Rickert
1915-23
Insegna a Friburgo; è assistente di E. Husserl
1923
È professore straordinario [...] a Marburgo
1927
Pubblica Sein und Zeit
1928
Torna a Friburgo come successore di Husserl
1933
È nominato rettore dell’univ. di Friburgo. Aderisce al nazionalsocialismo
1934
Si dimette da rettore e si ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Heidegger ha lasciato il suo segno indelebile su tutto il pensiero contemporaneo ponendo [...] a cui si domanda, è quello stesso che pone la domanda.
Per questo, con una formula che ritornerà spesso per definire l’esserci, Heidegger afferma che “per questo ente, nel suo essere, ne va di questo essere stesso” (Essere e tempo, § 4), o detto più ...
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Teologo svizzero (Bärentschwil, Zurigo, 1633 - Zurigo 1698). Sotto l'influenza di H. Crocius e I. Cocceius, sostenne una teologia tollerante e propensa ad accettare lo spirito della filosofia moderna; respinse la condanna di Descartes e di Cocceius e avviò la teologia dell'Aufklärung. Fu uno degli autori della formula consensus Helvetici (1675) contro i teologi riformati olandesi e l'università di ...
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Gentile, Heidegger, la tecnica
Gennaro Imbriano
Le filosofie di Giovanni Gentile e di Martin Heidegger riposano, apparentemente, su presupposti persino incomparabili. Laddove Gentile recupera l’istanza [...] la critica del moderno è pensata sempre in direzione del «superamento di un destino dell’essere», più che di un ritorno (M. Heidegger, L’epoca dell’immagine del mondo, cit., pp. 115-16; Id., Die Kehre, 1962; trad. it. La svolta, in Id., Conferenze di ...
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Movimento filosofico (e in seguito anche letterario), che comprende quegli indirizzi di pensiero che concepiscono la filosofia non come sapere sistematico e astratto, ma come impegno del singolo nella [...] due direzioni principali: quella umanistico-mondana e quella teologica. La prima è rappresentata, in Germania, da M. Heidegger, che dà un contenuto umano e mondano ai concetti teologico-religiosi (angoscia, peccato, colpa, decisione ecc.) dell ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] incline al relativismo, Rorty si richiama all’ultimo Wittgenstein, a J. Dewey, a Kuhn e all’ermeneutica di Heidegger e Gadamer per sottolineare la contingenza e la caducità delle sistematizzazioni filosofiche e il loro ridursi a mere ipostatizzazioni ...
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VOLPI, Franco. –
Domenico M. Fazio
Nacque a Vicenza il 4 ottobre 1952 da Mario e da Teresa Chilovi.
Studiò al liceo classico Antonio Pigafetta di Vicenza, dove ebbe come professore di filosofia Giuseppe [...] (p. VII). E, nel 2007, nella postfazione scritta insieme con Antonio Gnoli al libro di J.-P. Feinmann, L’ombra di Heidegger, poi ripresa nel volume di Bompiani I filosofi e la vita (Milano 2010), Volpi ammise infine che la compromissione del filosofo ...
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Filosofo tedesco (Marburgo 1900 - Heidelberg 2002). Dopo aver conseguito la libera docenza con Heidegger a Marburg nel 1929, fu professore di filosofia a Lipsia dal 1939, a Francoforte dal 1947 e a Heidelberg [...] dal 1949 al 1968. Socio straniero dei Lincei (1973). Dopo aver studiato soprattutto la dialettica platonica, G. sviluppò come tema centrale della sua filosofia l'universalità dell'ermeneutica. Riprendendo ...
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Biemel, Walter
Filosofo tedesco (n. Kronstadt, Siebenbürgen, 1918). Formatosi a Bucarest, fu successivamente allievo di Heidegger a Friburgo in Brisgovia e collaboratore dell’Archivio Husserl a Lovanio [...] a Colonia; fu poi professore ad Aquisgrana (1962). Oltre a contributi originali sul pensiero di Heidegger (Le concept de monde chez Heidegger, 1950; Martin Heidegger, 1973) e di Husserl, B. ha tradotto in francese Kant und das Problem der Metaphysik ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...