Buddhismo tibetano, così denominato dall’appellativo lama «maestro», con cui sono chiamati in Tibet i monaci, in quanto maestri spirituali.
La penetrazione del buddhismo nel Tibet risale all’8° sec. d.C. Il l. discende per la dottrina dalla scuola del Māhayāna, ma nella pratica rivela connessioni con riti e credenze della primitiva religione tibetana dei bon po. Grande importanza ha la mistica, insieme ...
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Scrittura sacra del lamaismo, letteralmente «il Verbo tradotto». Contiene soprattutto le traduzioni delle scritture sacre del buddhismo indiano e forma il canone del lamaismo tibetano. ...
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Tangiur Libro sacro del lamaismo tibetano («dottrina tradotta»), consistente in vasti commenti al Kangiur (➔). È costituito da 225 volumi e abbraccia trattati di argomento filologico, astronomico, astrologico, [...] medico, iconografico ecc ...
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Riformatore del lamaismo tibetano, fondatore della scuola dei cosiddetti berretti gialli, i cui capi, conseguita la supremazia sulle altre scuole tibetane nel sec. 16º, assunsero dal 1578 il titolo di [...] Dalai Lama e stabilizzarono nel sec. 17º l'assetto politico-religioso che il Tibet ha conservato per tre secoli. La riforma di T. si attuò con direttive e in situazioni analoghe a quelle in cui avevano ...
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TENZIN GYATSO
Attuale Dalai Lama (v. lamaismo, XX, p. 398), nato in una regione del Nord-Est del Tibet il 6 luglio 1935. I più venerabili monaci buddhisti lo riconobbero come quattordicesimo Dalai Lama [...] quando non aveva ancora compiuto cinque anni, il 22 febbraio 1940. Appena quindicenne ebbe a svolgere un importante ruolo politico quando la Cina invase e occupò il Tibet (1950). Per gran parte degli anni ...
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Gelugpa (o Dge lugs pa)
Gelugpa
(o Dge lugs pa) Setta riformata del lamaismo (buddhismo tibetano), detta anche Scuola gialla (serpo) dal berretto che i monaci portano per distinguersi dalle Sette rosse. [...] Venne fondata alla fine del 14° sec. da una delle più grandi figure del buddhismo tibetano, bLo bzangrags pa, alias Tsong Khapa, che ingiunse ai monaci l’osservanza del celibato e di una rigorosa disciplina; ...
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Popolazione di lingua tibetana stanziata principalmente nel Bhutan, ma anche nei limitrofi Sikkim e Tibet. Sono esperti agricoltori ed eccellono come orefici e carpentieri. La religione è il buddhismo [...] Duk-pa, lamaismo non riformato. ...
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(cinese Lasa) Città capitale della regione autonoma del Tibet (129.490 ab. nel 2003), situata a 3650 m s.l.m. sul fondovalle ben coltivato e alberato del Kichu, affluente del Brahmaputra. Il nome significa [...] in tibetano «trono di Dio» e fino al 1958 esprimeva il carattere religioso della città, principale centro del lamaismo. La popolazione è aumentata a partire dagli ultimi anni del Novecento e, nel quadro della politica di colonizzazione e di ...
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magar
Popolazione di origine sino-tibetana appartenente al gruppo linguistico tibeto-birmano, oggi presente soprattutto in Nepal, dove forma l’etnia più numerosa, oltre che in India settentrionale e [...] Bhutan. I m. del Nepal settentrionale hanno abbracciato il lamaismo, mentre nel meridione e in India hanno subito l’influsso dell’induismo, si rivolgono a sacerdoti brahmani per rituali e cerimonie e hanno relazioni di scambio con le caste superiori. ...
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(o sciamanesimo) Fenomeno religioso presente largamente nel quadro delle civiltà d’interesse etnologico; fatti più o meno isolati di natura sciamanistica sono poi ravvisabili anche all’interno di orizzonti [...] religiosi complessi: Cina (soprattutto nelle tradizioni taoiste), Tibet (Bon-po e lamaismo), India, Grecia antica, religioni di popoli indoeuropei convenzionalmente annoverati tra i ‘barbari’ (Sciti, Traci, Germani ecc.).
In senso stretto, lo s. s’ ...
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lamaismo
s. m. [der. di lama3]. – Il buddismo tibetano, caratterizzato da elementi superstiziosi e magici che si collegano a riti e credenze della religione tibetana primitiva, e dalle pratiche dello yoga indiano; ha ancora oggi conventi e...