Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] 17° secolo. La superfluità di ogni rivelazione divina, il distacco dalle varie ortodossie ecclesiali, l’autonomia delle leggimorali, l’immagine razionale di un Dio architetto del cosmo svelato dalla nuova scienza, sono gli aspetti costruttivi del ...
Leggi Tutto
Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] di vita ferina, da cui, lentamente, sotto l'incombente e ostile realtà naturale, uscirono scoprendo la divinità, le leggimorali, e quindi istituendo i primi legami sociali. Inizia così il processo di incivilimento, fino all'età della dispiegata ...
Leggi Tutto
Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro, in particolare con la divinità, oppure il complesso dei dogmi, dei precetti, dei riti che [...] sul riconoscimento dell’esistenza di Dio e dell’immortalità dell’anima e, soprattutto, in un complesso elementare di leggimorali. Accezione diversa dà all’espressione r. naturale la tradizione teologica, che distingue fra r. naturale e r. rivelata ...
Leggi Tutto
Mosè (ebr. Mōsheh) Nella Bibbia, liberatore del popolo d’Israele dall’Egitto e suo legislatore nel deserto. Secondo il racconto dell’Esodo, nacque dalla stirpe di Levi, mentre gli Ebrei in Egitto erano [...] invece gli inseguitori. M. procedette quindi verso il Monte Sinai, e qui ebbe molte rivelazioni da Yahweh, ricevendone le leggimorali e culturali per il popolo (il cosiddetto decalogo). Ripartì poi verso la terra di Canaan. Dopo una permanenza di ...
Leggi Tutto
NIETZSCHE, Friedrich Wilhelm
Giuseppe GABETTI
Rodolfo PAOLI
Giuseppe GABETTI
Pensatore, nato a Röcken presso Lützen il 15 ottobre 1844, morto a Weimar il 25 agosto 1900: nel quale tutte le contrastanti [...] . Ricondotto l'uomo alla realtà come suo vero mondo di attività creatrice abolito il concetto di Dio; abolita l'immobilità delle leggimorali, l'uomo è apparso a N. come l'arbitro della propria grandezza. Soltanto dall'uomo dipendeva ora il dare a sé ...
Leggi Tutto
Serie di dieci precetti, prevalentemente morali, dati da Dio a Mosè sulla vetta del monte Sinai, all'uscire dall'Egitto. Fatto proprio dal cristianesimo, il decalogo è divenuto il codice morale di gran [...] , pur rigettando ogni forma gnostica e dualistica che ripudiasse l'A. T., sostenne e sostiene che Gesù "perfezionò" le sue leggimorali. È questa del resto l'idea del Vangelo e di S. Paolo e il fondamento delle modificazioni introdotte nel testo ...
Leggi Tutto
Filosofo, nato verso il 1270 (secondo alcuni, il 1266, secondo altri, il 1274). Sul luogo della sua nascita nulla si sa di sicuro: c'è chi lo fa nativo d'Irlanda, e chi di Scozia o d'Inghilterra. Secondo [...] la cosa diventa buona in quanto è volontà di Dio e se Dio può fondare altre leggimorali da quelle già fissate, il valore della leggemorale è dato dalla spiritualità o interiorità creatrice di Dio. Questa innegabile tendenza alla soggettivazione si ...
Leggi Tutto
È termine diventato di largo uso nel linguaggio filosofico e politico della seconda metà del secolo decimonono. Stando al significato etimologico della parola (dalla quale sono pure derivati i termini [...] essa l'accrescimento di sé stesso, della propria potenza e gioia. La negazione anarchica delle istituzioni e leggimorali, giuridiche, politiche, economiche, religiose, è qui portata all'estremo, e dedotta logicamente dalle premesse fondamentali dell ...
Leggi Tutto
Nacque il 26 marzo 1829 in Avignone, ed ivi morì il 24 ottobre 1886. Il padre era uno stampatore papale, la madre discendeva da un avventuriero greco. Con questi dati biografici si sogliono spiegare la [...] ferveva impetuosamente. Lou pan dòu pecat, scritto nel 1863, era il dramma dell'adulterio che non intende freno di leggi, morali o civili, né si preoccupa di conseguenze, anche se queste sboccano nella dissoluzione di una famiglia o nella morte ...
Leggi Tutto
libertà La facoltà di pensare, di operare, di scegliere a proprio talento, in modo autonomo.
Diritto
Dal punto di vista giuridico, per l. si intende in linea di massima il diritto di ogni individuo di [...] stessa.
Nel secolo successivo I. Kant pone la distinzione tra leggi della necessità, che regolano i fenomeni dell’universo naturale, e le leggimorali o leggi della libertà. Per l. morale si deve intendere per Kant la facoltà di adeguarsi alle ...
Leggi Tutto
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...