(nederl. Leiden) Città dei Paesi Bassi (116.787 ab. nel 2009), nella prov. dell’Olanda Meridionale, 16 km a NE dell’Aia e a 9 km dal mare. Sorge sul Vecchio Reno, che qui, canalizzato, si divide in due rami, tra i quali è il più antico nucleo urbano; altre 2 cinture concentriche di canali indicano l’estensione della città nel 14° e 17° secolo. Centro della manifattura tessile olandese (13° sec.); ...
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LEIDA (Leiden)
L. Byvanck
Quarles van Ufford
Città dei Paesi Bassi (prov. Zuid-Holland) la cui esistenza è documentata dal IX secolo, sede di una celebre università (fond. 1575) che ebbe grande splendore [...] è dovuto a R. J. e a A. O. van Lennep, consoli a Smirne (1840-90) - la colossale testa, detta Dioniso di Leida, che proviene forse dalle sculture ornamentali del tempio di Didyma.
4. La collezione di ceramiche greche, iniziata dai suddetti viaggi di ...
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Pittore e incisore (Leida 1494 - ivi 1533). Fu tra i maggiori incisori del Rinascimento; opere quali la Lattaia, l'Ecce Homo (1510) risentirono dei modi di A. Dürer, cui si ispirò la sua produzione migliore. [...] e anche nella Madonna con Bambino e donatore (1522, Monaco, Alte Pinakothek) e nel Giudizio Universale (1526-27, Leida, Stedelijk Museum) i modi düreriani, secchi nella preoccupazione del disegno, sono quasi esasperati. Nelle ultime opere più mature ...
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Giovanni da Leida (propr. Jan Buytenwech)
Giovanni da Leida
(propr. Jan Buytenwech) Capo degli anabattisti di Münster (Leida 1509-Münster 1536). Sarto, col fornaio J. Matthyssen lasciò l’Olanda capeggiando [...] un gruppo di fanatici e si stabilì (1533) a Münster, che divenne così il centro di raccolta dell’anabattismo. G. s’impadronì della città, commettendo violenze d’ogni genere e instaurandovi (specie dopo ...
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LEIDA, Pittore di
L. Banti
Ceramografo corinzio del terzo venticinquennio del VII sec. a. C. (Protocorinzio Tardo). Il Robertson, che lo considera un allievo del Pittore di Bellerofonte (v.), gli ha [...] attribuito un gruppo di vasi in buona parte inediti. Il Benson riconosce dei rapporti fra due dei vasi che sono attribuiti al Pittore di L., ma non tali da far pensare ad una stessa mano. Solo dopo la ...
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Matematico olandese (Hildesheim 1540 - Leida 1610), di origine tedesca. Tenne a Leida la cattedra di architettura militare istituita dal principe Maurizio d'Orange. Sulla sua tomba (nella chiesa di S. [...] Pietro a Leida) furono incise le prime 35 cifre decimali di π, da L. calcolate ricorrendo a poligoni circoscritti alla circonferenza con un numero crescente di lati (fino a 192). È questo il contributo fondamentale di L. alla matematica: l' ...
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Giurista olandese (Nimega 1659 - Leida 1734). Addottoratosi a Leida sotto la guida di J. F. Bockelmann e di J. Voet, e dopo avere studiato filologia con T. Ryckius e con J. G. Graeve, fu prof. di diritto [...] a Harderwijck (1694); passò quindi a Leida, dove fu collega di G. Noodt, succedendo a Voet. Fu uno dei maggiori rappresentanti della scuola culta olandese di diritto. Tra le sue opere principali: Dissertationes de recusatione iudicis (1708); ...
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Fisico (Leida 1692 - ivi 1761), prof. nelle univ. di Duisburg (1719-23), di Utrecht (1723-39) e infine (dal 1740) di Leida; membro dell'Accademia delle scienze di Parigi. Le sue opere, tra le quali Epitome [...] academicos (1726), Elementa physicae (1734), Institutiones physicae (1748), in cui descrisse la cosiddetta bottiglia di Leida, prototipo del condensatore, nata nel suo laboratorio, Introductio ad philosophiam naturalem (2 voll., post., 1762), quasi ...
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Pittore (Zwammerdam 1620 circa - Leida 1668), attivo a Leida; forse allievo di G. Dou, dipinse quadretti di genere, di esecuzione piacevole e raffinata. ...
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Pittore (Leida 1602 - Zwolle 1662 circa). Attivo a Leida, influenzato da P. de Putter, si specializzò in nature morte, tra cui notevoli quelle con pesci (Amsterdam, Rijksmuseum). ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...