Mal'amormiononmuore!
Vittorio Martinelli
(Italia 1913, bianco e nero, 78m a 16 fps); regia: Mario Caserini; produzione: Film Artistica Gloria; sceneggiatura: Emiliano Bonetti, G. Monleone; fotografia: [...] . Per la scena finale, Elsa si è realmente avvelenata. Morirà tra le braccia di Massimiliano, mormorando: "Mal'amormiononmuore!".
Mal'amormiononmuore! è senza dubbio una delle opere più rappresentative del cinema muto italiano e inaugura ...
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Attrice italiana (La Spezia 1888 - Roma 1959), sorella di Alda; esordì (1901) con la compagnia di F. Pasta e V. Reiter; fu poi con V. Talli, I. Gramatica e O. Calabresi, con R. Ruggeri. In compagnia con [...] 1913; Il ferro di D'Annunzio, 1914; Le nozze dei Centauri, 1915). Particolarmente fortunata la sua attività cinematografica (Mal'amormiononmuore, 1913; La donna nuda, 1914; Malombra, 1916; Dramma di una notte, 1917). Nel 1917 formò compagnia con ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] accampano diritti. Ma nel 1458 muore Alfonso. E l'amore della patria italiana, l'attitudine e l'abitudine dell'osservazione acuta della realtà, la penetrante sagacia dei giudizî storici. Ma egli ama più del suo amico fare i conti con la storia e non ...
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Attore e regista cinematografico italiano (Roma 1889 - ivi 1965); dopo l'esordio in Santarellina (1911) divenne attore di primo piano, romantico e raffinato (Mal'amormiononmuore, 1913; Le memorie dell'altro, [...] , diresse fino alla morte moltissime pellicole generalmente commoventi e sentimentali, spesso felicemente venate di umorismo (Marcia nuziale, 1934; Il conte di Bréchard, 1938; Avanti c'è posto, 1942; Campo de' Fiori, 1943; L'ultima sentenza, 1952). ...
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Regista cinematografico italiano (Roma 1874 - ivi 1920), tra i più rinomati del primo periodo del cinema muto; diresse, fra l'altro: Otello (1907); Beatrice Cenci (1909); Macbeth (1909); La Gorgona (1912); [...] Mal'amormiononmuore (1913), nel quale usò efficacemente il "primo piano" che venne poi riscoperto da D. W. Griffith; Resurrezione (1914); Capitan Fracassa (1917), Fior d'amore (1920). ...
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PETROLINI, Ettore
Attore, nato a Roma nel 1886. Era figlio d'un maestro d'arte in una vecchia officina romana; mal'amore del teatro lo indusse appena adolescente a scappare di casa per "prodursi" negl'infimi [...] le macchiette: Fortunello, Salamini, Gastone, Baciami baciami!, Amleto, Margherita, Fausto, Er sor Capanna, La sonnambula, Mal'amormiononmuore, Toreador, Napoleone, Il prestigiatore, Morto che parla, Giggetto er bullo. Alcuni dei suoi motti sono ...
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La città del cinema
Gian Piero Brunetta
Il cinema arriva a Venezia
«Andémo, andémo alle vedute vive!»: come un gioioso grido di battaglia questa frase risuona nelle calli, rimbalza e guida la folla [...] in cui la città gioca un ruolo di agente e protagonista: vedi Mal’amormiononmuore di Mario Caserini del 1913, film che consacra Lyda Borelli a protodiva italiana, o L’ultima dogaressa di Luigi Maggi del 1914. Alla tradizione letteraria e teatrale ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] . Un brivido e un delirio che avrebbero avuto continuazione, attraverso il D'Annunzio, fino al dannunzianesimo cinematografico di Mal'amormiononmuore. Eppure, qui nel Prati, il movimento era di prima mano e quel delirio ci si presenta come uno ...
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Le cento città
Goffredo Fofi
La scoperta delle differenze e delle originalità
«Il mondo in provincia, soprattutto se in vicinanza con la natura, non è solo meno brutto, ma uno riesce a vedere anche [...] nei supercolossi come Cabiria, 1914, di Giovanni Pastrone), a Roma (con un cinema dannunziano e borghese come, per es., Mal’amormiononmuore, 1913, di Mario Caserini) e a Napoli (la sceneggiata, e il verismo, per es. di Sperduti nel buio, 1914 ...
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L'invenzione del teatro
Carmelo Alberti
Un'idea di teatro tra festa e rappresentazione
Il laboratorio dello spettacolo, nell'età moderna, trae i propri modelli rappresentativi da una miriade di fonti: [...] l'anno in cui muoreamore tra Giacinto e Hippolita, figlia del calzolaio Bagattino. Fin dalla prima scena Balbi mette in moto un meccanismo di rappresentazione in medias res, che svela l'antefatto non attraverso il racconto, ma mediante lmio ...
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onore
onóre s. m. [lat. honos (o honor) -ōris]. – 1. a. In senso ampio, la dignità personale in quanto si riflette nella considerazione altrui (con sign. che coincide con quello di reputazione) e, in senso più positivo, il valore morale, il...