Avversione verso la società, che si manifesta nella ricerca della solitudine e nel rifiuto scontroso di ogni forma di socialità: è un atteggiamento dovuto sia a disprezzo e odio verso l’umanità nel suo complesso, sia a incapacità di prendere parte attiva alla vita. In taluni casi, pur non avendo per sé carattere patologico, può essere espressione di certe affezioni psichiche (sindromi maniaco-depressive, ...
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Attrice, nata a Torino nel 1825, morta a Venezia nel 1904. Era figlia di Francesco Augusto Bon (v.) e di Luigia Ristori-Bellotti (v.) ed esordì bambina, nella compagnia diretta da suo padre: a tre anni, [...] figurava in scena in Misantropia e pentimento; a quattro, nel Cugino di Lisbona, ecc.; ebbe il suo primo successo adolescente, sostituendo all'ultimo momento l'attrice, improvvisamente ammalatasi, che doveva incarnare la figura del re giovinetto nei ...
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SÉNANCOUR, Ètienne Pivert de
Mario Bonfantini
Letterato francese, nato a Parigi nel 1770, morto a Saint-Cloud il 10 gennaio 1846. Suo padre era controllore delle finanze, ricco e avverso alle novità. [...] , fini con lo stabilirsi a Parigi con la figlia Pauline, vivendo in una stretta solitudine che rispondeva alla sua misantropia, e anche, nei primi tempi, alla sua situazione politica. Di gusti semplici e signorili, solitario, amantissimo della natura ...
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Figlio (castello di Nymphenburg 1845 - Lago di Starnberg 1886) di re Massimiliano II, cui successe nel 1864, e di Maria di Prussia. Scoppiata la guerra franco-prussiana del 1870, coinvolse la Baviera, [...] le ingenti spese imposte dal re al paese per la costruzione e l'abbellimento dei castelli reali. Poiché la sua misantropia prendeva forme sempre più gravi, nel 1886 egli fu deposto: alcuni giorni dopo fu ritrovato annegato nel Lago di Starnberg ...
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Letterato e moralista francese, nato il 6 aprile 1741 presso Clermont (Alvernia), morto a Parigi il 13 aprile 1794. Figlio di padre ignoto, fu ammesso al beneficio di una borsa di studio nel collegio parigino [...] che lo tormentò per tutta la vita, si deve tener conto, non meno che della sua nascita, per spiegarsi lo spirito di misantropia che domina nelle sue opere più personali. Collaborò, per aver di che vivere, a un Vocabulaire français, e con una Épitre d ...
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Sgalambro, Manlio. – Filosofo, paroliere e cantautore italiano (Lentini 1924 - Catania 2014). Intellettuale tra i più eversivi e indipendenti del panorama culturale italiano, fuori dei quadri accademici [...] ); Trattato dell'età: una lezione di metafisica (1999); De mundo pessimo (2004); Crepuscolo e notte (2011); Della misantropia (2012); Variazioni e capricci morali (2013). Curioso e ironico sperimentatore di commistioni tra generi e registri, dal 1994 ...
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MASCHERPA, Romualdo
Valentina Ughetto
– Nacque a Brembio, presso Lodi, il 7 febbr. 1781 da Abramo, appartenente a una famiglia di proprietari terrieri, e da Maria Domenica Padagnani.
Sulla scorta di [...] Le commedie che lo fecero conoscere al pubblico e stimare come interprete furono l’Abate della spada di J.N. Bouilly, Misantropia e pentimento di G. La Calprenéde, Cavaliere di spirito, Cavaliere di buon gusto e la Pamela nubile e la Pamela maritata ...
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GIRALDI, Ubaldo
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Sant'Andrea di San Lorenzo in Campo, in territorio di Pergola, nel Pesarese, il 4 apr. 1693, da "onesti genitori", e ricevette al battesimo [...] che il suo atteggiamento di ritrosia (che però deponeva nei rapporti con gli allievi e i confratelli) non derivava da misantropia o poca socievolezza, ma da un piano metodico per non dissipare la sua concentrazione religiosa e il suo impegno di ...
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crudo
Emilio Pasquini
Aggettivo di largo impiego in D., in funzione ora di epiteto ora invece di apposizione o di predicato, manca tuttavia alla prosa ed è esclusivo della poesia; più frequente nell'Inferno [...] If XX 82), la vergine cruda, dunque " innuba " a norma della Tebaide (IV 463), con in più una sfumatura di ‛ misantropia ' (per fuggire ogne consorzio umano); " cruda sarà da intendersi meglio come selvaggia, solitaria, negata alla vita sociale, come ...
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Arciduca ereditario d'Austria. Nacque a Graz il 18 dicembre 1863, primogenito dell'arciduca Carlo Ludovico, fratello dell'imperatore Francesco Giuseppe I, e di Maria Annunziata, figlia di Ferdinando II [...] (v.). In quest'ambiente di scarsa fiducia e di freddezza, s'inasprì ancor più il suo carattere tetro, sospettoso, volto alla misantropia; e credé di trovare uno sfogo e un conforto nell'intimità affettuosa con una donna. Così nacque l'idillio con la ...
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misantropia
miṡantropìa s. f. [dal gr. μισανϑρωπία; v. misantropo]. – Avversione verso la società, che si manifesta nella ricerca della solitudine e nel rifiuto scontroso di ogni forma di socialità: è un atteggiamento dovuto sia a disprezzo...
misantropico
miṡantròpico agg. [der. di misantropia] (pl. m. -ci), non com. – Di, o da, misantropo; proprio della misantropia, caratterizzato da misantropia: atteggiamento, comportamento m.; abitudini, idee misantropiche. ◆ Avv. miṡantropicaménte,...