Critico e moralista (n. Mercatale di Vernio 1579 - m. 1642), noto come Udeno Nisiely (nome formato di una parola greca, una latina e una ebraica, "di nessuno fuorché di Dio"), autore dei Proginnasmi poetici [...] di note critiche su autori di tutti i tempi (dai greci agli scrittori italiani del Cinquecento) da cui emergono la straordinaria versatilità e la ricchezza di interessi del Fioretti. Come moralista, scrisse le Osservazioni di creanze e gli Esercizi ...
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Giurista e moralista (Borbona 1815 - ivi 1892). Cardinale (1889), noto per la Summula theologiae moralis (3 voll., 1874-1876 e successive edizioni), che influì con le sue tendenze probabilistiche sul Codex [...] iuris canonici del 1917 ...
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Gesuita e moralista (Nottuln, Vestfalia, 16o0 - Münster 1668), autore di una Medulla theologiae moralis (1650), che ebbe larghissima diffusione (200 edizioni fino al 1766) e servì come testo di base ad [...] altri moralisti. ...
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Teologo moralista (Caltanissetta 1591 - Palermo 1675). Gesuita, le sue opere, dedicate soprattutto alla pratica dei sacramenti, sono tra i più completi trattati di casistica del Seicento; ebbe molta fortuna [...] nelle scuole dell'epoca, ma per l'orientamento probabilistico e lassista, fu attaccato dagli antiprobabilisti ...
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Scrittore e moralista francese (Bourg-en-Bresse 1600 circa - Parigi 1646). Pubblicò nel 1630 la sua opera principale: L'honneste homme ou l'art de plaire à la Cour, che ebbe larga fortuna e contribuì a [...] fissare le norme del galateo del tempo. Fu tra i fondatori dell'Académie Française ...
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Les caractères Opera del moralista J. de La Bruyère (1645-1696), pubblicata nel 1688 col titolo Les Caractères de Théophraste, traduits du grec, avec les Caractères ou les moeurs de ce siècle; nelle edizioni [...] successive, fino al 1694, la parte originale si andò a mano a mano accrescendo.
È un vasto quadro dei costumi del tempo e una galleria di ritratti, da riconnettersi con le Maximes di Fr. de La Rochefoucauld, ...
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Scrittrice e moralista francese (Parigi 1647 - ivi 1733). Tenne, a Parigi, sul principio del sec. 18º, un salotto letterario dove si ritrovavano intellettuali come B. Fontenelle, C. Montesquieu, l'abate [...] di Saint-Pierre, il gesuita C. Buffier. Scrisse varî trattati morali (Avis à sa fille, Avis d'une mère à son fils, Traité de l'amitié, Traité de la vieillesse, Réflexions sur les femmes), raccolti nelle Oeuvres complètes de la marquise de L. (2 voll ...
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Saggista e moralista (Resina 1887 - Roma 1941). Redattore del quotidiano Il Mondo e, soppresso questo, di altri giornali (fra cui da ultimo il Popolo di Roma), avversò il fascismo (Diario politico, post., [...] civiltà contemporanea (Relativisti contemporanei, 1921; Ricognizioni, 1924; Homo faber, 1928; Filosofi e moralisti del Novecento, 1932; Filosofia delle morali, 1937; Il casualismo critico, 1941; Mistiche nuove e mistiche antiche, post., 1946). T ...
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Scrittore e moralista francese (Parigi 1613 - ivi 1680). Partecipò, a fianco del Condé, alle lotte politiche della Fronda, e fu ferito al volto nel combattimento della Porte Saint-Antoine (1652); sottomessosi [...] e si isolò nelle sue terre di Verteuil. Tornato a Parigi (1656), si dedicò alle conversazioni letterarie e alle meditazioni morali che la sua esperienza di vita rendeva, se non liete, lucide e acute. Pubblicò (1662) i Mémoires, relativi agli anni ...
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Poeta e moralista tedesco (Heinichem, Sassonia, 1715 - Lipsia 1769), figura preminente nella letteratura tedesca nel periodo 1740-50. Studiò teologia a Lipsia, ove si legò strettamente a J. C. Gottsched, [...] per poi staccarsene al pari di molti altri. Dal 1745 insegnò morale, poetica e retorica nella stessa università di Lipsia, annoverando tra i suoi uditori anche Goethe. La sua fama fu dovuta soprattutto alle Fabeln und Erzählungen (1746-48), ...
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moralista
s. m. e f. [der. di morale1] (pl. m. -i). – 1. Scrittore che tratta particolarmente problemi morali; autore di riflessioni sui costumi, il carattere, le azioni degli uomini. 2. Più com., chi per carattere, per educazione o per cultura...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...