neoguelfismo
Forma italiana del cattolicesimo liberale, nella prima metà del sec. 19°; il termine, coniato dagli avversari (G. Pepe e G. Ferrari), fu accettato dai seguaci (i neoguelfi), fieri di richiamarsi [...] chiamarsi «moderati» anziché guelfi). L’avvento di Pio IX (giugno 1846) parve sul punto di realizzare il programma neoguelfo; ma questo si infranse nell’impossibilità di conciliare l’universalismo della Chiesa con il nazionalismo italiano e con le ...
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Editore italiano (Livorno 1815 - Trevi 1880), indirizzato agli studî da F. D. Guerrazzi, si trasferì in Svizzera. Stabilitosi nel 1842 a Losanna, divenne l'editore dei liberali e dei neoguelfi italiani. [...] La sua casa pubblicò (soprattutto dal 1846 al 1847) opere di Mazzini, Balbo, De Boni, Gioberti, che si diffondevano clandestinamente in Italia. L'impedimento posta dai governi alla diffusione del Gesuita ...
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GARCÍA de QUEVEDO, José Heriberto
Scrittore e giornalista spagnolo, nato a Coro (Venezuela) nel 1819, morto a Parigi il 6 giugno 1871. A Madrid collabarò a giornali monarchici e alcuni ne diresse. Cattolico [...] e tradizionalista, aderì agl'ideali neoguelfi (Odas á Pío IX y á Italia, 1848), e del romanticismo accettò gli interessi per la poesia storica e per il contenuto filosofeggiante.
I suoi poemi simbolici e umanitarî (Delirium, 1850; Segunda vida, e El ...
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GALEOTTI, Leopoldo
Mario Menghini
Uomo politico e scrittore, nato a Pescia il 20 agosto 1813, morto a Firenze, il 28 agosto 1884. Fece gli studî di giurisprudenza a Pisa e, presa stanza a Firenze, si [...] schierò nel gruppo di neoguelfi seguaci delle dottrine del Balbo e del Gioberti. Nel 1846 pubblicò a Parigi un trattato Della sovranità e del governo temporale dei Papi; e subito dopo altri scritti politici che erano l'illustrazione delle vicende ...
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TONIOLO, Giuseppe
Aldo Carera
– Nacque a Treviso il 7 marzo 1845 da Antonio e da Isabella Alessandri.
Dalla madre, veneziana di origini armene, apprese un’intensa dedizione alle pratiche religiose. [...] Il padre Antonio, ingegnere idraulico di origini scledensi, trasmise al figlio sentimenti patriottici ed entusiasmi neoguelfi che trovarono riscontro nel programma educativo del collegio di S. Caterina a Venezia dove Giuseppe frequentò, tra 1854 e ...
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Campello, Pompeo conte di
Uomo politico (Spoleto 1803 - ivi 1884). Partecipò ai moti del 1831 e presiedette il governo provvisorio di Spoleto. Fallita l’insurrezione, si ritirò dalla vita pubblica alla [...] , nel 1848 fu nominato intendente generale dell’esercito pontificio, poi ministro delle Armi. Benché moderato e vicino ai neoguelfi, aderì alla Repubblica romana mantenendo la carica al ministero delle Armi. Quando, però, il governo provvisorio gli ...
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Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento – Introduzione
Piero Treves
Quando, conformemente al modulo sallustiano dei cronisti di Guglielmo il Conquistatore, Dino Compagni delineava l'animo, [...] ; se è vero che a quel manzoniano problema si affiancò, per opera precipua del Bonghi e di vari suoi amici tardo- neoguelfi, il problema del perché la letteratura italiana non fosse popolare in Italia (fin quando non lo si disse risolto, o invalidato ...
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RIFORMISMO
Walter Maturi
. Fu il metodo politico dominante nei secoli XVIII e XIX, ma il vero e proprio riformismo fu quello del sec. XIX: al riformismo del sec. XVIII, che ignorava naturalmente la [...] Italia o meglio fra Italiani si svolsero le più feconde polemiche tra riformisti e rivoluzionarî (Gioberti e Mazzini, neoguelfi e G. Ferrari). Se in Italia la prima vigorosa formulazione del riformismo assunse veste storicista per opera del Gioberti ...
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Fraticelli, Pietro
Giuseppe Izzi
Letterato e filologo (Firenze 1803-ivi 1866), fu dapprima tipografo e commerciante di libri, poi editore. B. Bianchi lo definì " un letterato senza impostura e un galantuomo [...] interpretazione che il F. dà della figura di D. si mantiene su una linea di moderato romanticismo, lontano dagli eccessi neoguelfi di un Balbo e da quelli neoghibellini di un Rossetti, e vicino piuttosto al Foscolo, a un Foscolo beninteso ammorbidito ...
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SAVARESE, Giacomo
Mario Menghini
Uomo politico e finanziere, nato a Napoli nel 1817, ivi morto il 10 agosto 1884. Fece ampî studî di economia politica, di scienza amministrativa e finanziaria, coltivando [...] tassa del macinato (ivi 1872), ecc.
Bibl.: F. Persico, G. S., in Rassegna nazionale, 15 settembre 1884; A. Anzilotti, Neoguelfi ed autonomisti a Napoli dopo il sessanta, in Movimenti e contrasti per l'unità italiana, Bari 1930; id., Corrispondenze ...
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neoguelfismo
s. m. [der. di neoguelfo]. – Forma italiana del cattolicesimo liberale, nella prima metà del sec. 19°; ne fu massimo esponente V. Gioberti, che nell’opera Del primato morale e civile degl’Italiani (1842-43) propose un cattolicesimo...
neoguelfo
neoguèlfo agg. e s. m. (f. -a) [comp. di neo- e guelfo]. – Relativo al neoguelfismo: programma n.; concezioni, tendenze neoguelfe. Come sost., seguace del neoguelfismo: i n. dell’Ottocento.