In filosofia, dottrina secondo la quale le entità astratte (generali o universali) non esistono di per sé, ma si risolvono nei nomi che designano classi di individui, gli unici considerati esistenti.
Nel [...] tra le cose si manifesta infatti nella diversità e nella convenienza tra i termini.
Nella filosofia moderna una posizione nominalista è espressa da T. Hobbes per il quale gli universali sono nomi che denotano insiemi di individui riuniti da ...
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ROSCELLINO di Compiègne (Roscelinus de Compendiis o de Compendio)
Guido CALOGERO
Pensatore del sec. XI, massimo rappresentante del primo nominalismo. Nato a Compiègne intorno al 1050, insegnò in tale [...] intende quindi come egli (nella lettera ad Abelardo, che concerne il dogma trinitario) dovesse giungere a considerare come soltanto nominale l'unità delle tre persone divine, e cadere così nell'eresia triteistica.
Bibl.: F. Picavet, R., philosophe et ...
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. Nel suo significato più proprio è la dottrina gnoseologica e metafisica della scolastica che, nella questione degli universali, cercava di mediare tra le posizioni estreme del realismo (che asseriva [...] (che s'intende quindi come sia stato propugnato per primo da Abelardo, già scolaro tanto del maestro del nominalismo, Roscellino, quanto del maestro del realismo, Guglielmo di Champeaux), gli universali, se non hanno la realtà metafisica delle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Bernardo Davanzati
Cosimo Perrotta
Per riconoscimento unanime degli storici è il grande iniziatore del pensiero moderno sulla moneta. Esprime con efficacia sia l’idea della moneta-merce (posizione metallista) [...] non ha potere, cioè non faccia moneta che de’ tre metalli, e non le dia mentito pregio» (p. 31) dandole un valore nominale superiore al metallo contenuto.
Sembrerebbe dunque che Davanzati fosse un metallista rigido. E così ne parla nel 1949 Joseph A ...
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Teologo (m. Heidelberg 1396), insegnò nella facoltà delle arti e in quella di teologia all'univ. di Parigi, della quale fu rettore (1367-71); più tardi, passato a Heidelberg (1381), ne fu il primo rettore. [...] Occamista, accettò il nominalismo di Occam ammettendo tuttavia che al concetto rispondesse una qualche somiglianza in re negli individui della stessa specie; ma particolarmente importante è la sua teoria dell'impetus, già diffusa nella scolastica del ...
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Teologo francese (Compiègne 1350 - Avignone 1420). Indefessamente attivo nel tentare di sanare il grande scisma e sostenitore del primato del concilio dei vescovi sul papa, fu uno degli ispiratori e oratori [...] del papa o del concilio. In filosofia è seguace dell'occamismo: muovendo da una critica dell'aristotelismo, sostiene il nominalismo, nega la possibilità di dare, in sede di ragione naturale, una dimostrazione a posteriori dell'esistenza di Dio, e ...
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Teologo, eremitano di s. Agostino (m. 1392); maestro a Parigi (1371) e superiore della provincia renana, poi generale dell'ordine (1379), infine vescovo di Lombez (1389), autore, tra l'altro, di un commentario [...] alle Sentenze, in cui, pur mantenendo la posizione tradizionale della scuola agostiniana, piega verso il nominalismo. ...
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Marsilio d'Inghen
Marsilio d’Inghen
Teologo (m. Heidelberg 1396). Insegnò nella facoltà delle Arti e in quella di Teologia dell’univ. di Parigi, della quale fu rettore (1367-71); più tardi, passato [...] all’univ. di Heidelberg (1381), ne fu il primo rettore. Occamista, accettò il nominalismo di Occam, ammettendo tuttavia che al concetto rispondesse una qualche somiglianza in re negli individui della stessa specie; ma particolarmente importante è la ...
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Giovanni Hiltalinger di Basilea
Teologo (m. 1392). Eremitano di s. Agostino, fu maestro a Parigi (1371) e superiore della provincia renana, poigenerale dell’ordine (1379), infine vescovo di Lombez (1389). [...] È autore, tra l’altro, di un commentario alle Sentenze, in cui, pur mantenendo la posizione tradizionale della scuola agostiniana, inclina verso il nominalismo. ...
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LOGICA
Guido Calogero
. Il termine di "logica" λογικὴ τέχνη, ἀρετή "arte abilità logica": oppure τὸ λογικόν, sottinteso μέρος τῆς ϕιλοσοϕίας "la sezione logica della filosofia") entrò nell'uso specialmente [...] vedeva negli universali dei semplici concetti mentali o addirittura delle denominazioni, flatus vocis ("concettualismo" di Abelardo, "nominalismo" di Roscellino, con le infinite varietà e mescolanze che derivarono da questi tre tipi fondamentali).
In ...
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nominalismo
s. m. [der. di nominale]. – 1. Nella storia della filosofia, dottrina che considera i concetti generali e universali semplici nomi senza alcuna corrispondenza nella realtà oggettiva costituita tutta di individui: l’universale è...
nominale
agg. [dal lat. nominalis, der. di nomen -mĭnis «nome»]. – 1. Del nome, come categoria grammaticale: suffissi n., quelli che servono alla formazione del nome; declinazione o flessione n., appartenente alla categoria del nome inteso...