Caso grammaticale che indica il soggetto dell’azione con il verbo attivo, l’oggetto dell’azione con il verbo passivo. La sua desinenza nell’indoeuropeo è di norma -s nel singolare (ma temi in -ā, -n, -r, [...] del n. è usata frequentemente per il vocativo. Si ha il nominativus pendens quando la frase muta costruzione lasciando il nominativo senza l’indicazione dell’azione designata dal verbo: feminae, quae non habent viros, licet eis nubere; e in it.: non ...
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Titolo di credito nominativo mediante il quale una somma versata per ragioni di pubblico servizio in una tesoreria può essere riscossa in un’altra; può anche essere emesso senza che sia avvenuto un materiale [...] versamento di moneta, e cioè in commutazione di altro mandato o titolo di spesa, allo scopo di farne eseguire il pagamento in altra località ...
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nostra
Nominativo plurale neutro dell'aggettivo possessivo latino. Ricorre, tra le parole pronunciate da Amore, in Vn XII 3 Fili mi, tempus est ut praetermictantur simulacra nostra. ...
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simulacra
Nominativo plurale latino che ricorre, nel senso di " finzioni ", tra le parole pronunciate da Amore (Fili mi, tempus est ut praetermictantur simulacra nostra, Vn XII 3) apparso in sogno a [...] Dante ...
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meus
Il nominativo del possessivo latino è adoperato, con funzione di vocativo, nell'apostrofe con cui Cacciaguida si rivolge a D.: O sanguis meus... (Pd XV 28; cfr. Aen. VI 83 " proice tela manu, sanguis [...] meus ") ...
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mea
Nominativo femminile singolare del possessivo latino meus, adoperato nel ‛ descort ' trilingue: locutus sum in lingua trina, / ut gravis mea spina / si saccia per lo mundo (Rime dubbie V 42). La [...] stessa forma, corrispondente all'accusativo plurale neutro, al v. 4 Iam audi[vi]ssent verba mea Graeci ...
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qui
Ugo Vignuzzi
. Nominativo del pronome relativo latino, che ricorre alcune volte nell'opera volgare di Dante. È riferito ad Amore, nella frase attribuita allo spirito de la vita (Ecce deus fortior [...] me, qui... dominabitur michi, Vn II 4), o a Dio, nelle parole solenni che chiudono il libello (Beatrice… mira ne la faccia di colui qui est per omnia saecula benedictus, XLII 3). Anche nel ‛ descort ' ...
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karma (o karman)
karma
(o karman, rispettivamente nominativo e puro tema dello stesso termine sanscrito) In ambito rituale, il termine indica l’azione rituale, ossia il sacrificio inteso come «azione» [...] per eccellenza. La via di salvezza consistente nell’osservanza delle norme rituali e nell’esecuzione dei sacrifici prescritti si chiama perciò karmamārga. Nella grammatica, k. indica la funzione semantica ...
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fello (fellone; le due forme risalgono rispettivamente al nominativo e all'obliquo: cfr. francese antico fel, felon)
Le molte occorrenze tracciano un'area semantica piuttosto articolata: originariamente [...] il vocabolo vale " traditore ", " perfido ". In questo senso, sotto la forma ‛ fellone ', è in Vn XXXVII 7 6 Ora mi par che voi [occhi] l'obliereste [il pianto], / s'io fosse dal mio lato sì fellone, / ...
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nominativo
agg. e s. m. [dal lat. nominativus, der. di nominare «nominare»]. – 1. agg. a. Che vale a nominare, che ha l’effetto di nominare; è com. soprattutto nell’espressione caso n. o, assol., nominativo s. m. (dal lat. nominativus [casus],...
nomina
nòmina s. f. [der. di nominare]. – 1. L’atto di nominare qualcuno, o il fatto di essere nominato, a un ufficio, a una carica: atto, decreto, lettera di n.; n. in prova, n. definitiva; carica di n. presidenziale, ministeriale, che viene...