UOMO, Originedell'
Gioacchino SERA
Charles BOYER
Storia della questione. - Limitandoci al periodo più propriamente naturalistico e prescindendo dalle guardinghe e un po' vaghe anticipazioni di G.-L.L. [...] Notharctus, an american Eocene Primate, in Mem. Amer. Mus. Nat. His., 1920; V. Giuffrida-Ruggeri, Su l'originedell'uomo, Bologna 1921; A. Mochi, L'uomo è un animale domestico?, in Arch. p. l'Antrop. e l'etnol., 1921; R. Anthony, L'anatomie comparée ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] il logos tuttavia non è una qualità accidentale dell’uomo, ma sua autentica essenza. Sarà la disgiunzione del volte, per es. nel verbo semitico e in certe forme di origine nominale nel verbo slavo, possono distinguere anche il genere maschile o ...
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Uomo: origine ed evoluzione
Phillip V. Tobias
di Phillip V. Tobias
Uomo: origine ed evoluzione
sommario: 1. Definizione di uomo. 2. Le caratteristiche di Pongidae. 3. Le caratteristiche di Hominidae: [...] due ominidi fossili indonesiani, risale al periodo compreso tra 4 e 1 milioni di anni fa.
Pertanto, il problema delleoriginidell'uomo e della sua evoluzione fino a circa un milione di anni fa è risultato essere un problema in larga misura africano ...
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Uomo: origine ed evoluzione
Phillip V. Tobias
di Phillip V. Tobias
Uomo: origine ed evoluzione
sommario: 1. Introduzione. 2. Il cambiamento del concetto di 'ominide'. 3. Nuove prospettive sulla datazione [...] Ominidi mio-pleistocenici in Africa. 6. I primi Ominidi al di fuori del continente africano. 7. Le origini del linguaggio. 8. Le originidell'uomo moderno. □ Bibliografia.
1. Introduzione
Nell'ultimo quarto del XX secolo i nuovi metodi di datazione e ...
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Ramo delle biologia che si occupa del materiale ereditario, cioè della sua struttura, del suo modo di funzionare, delle modalità della sua trasmissione, sia da una cellula alle sue discendenti (se si tratta [...] umana si è rivolta alla formulazione di ipotesi ragionevoli riguardo alla sede e all’età dell’originedell’uomo, nonché alla sua successiva diversificazione in gruppi distinti, le cosiddette razze, e ha poi elaborato un drastico ridimensionamento ...
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Periodo della storia delle civiltà umane contraddistinto dall’assenza di documenti scritti e studiato attraverso dati archeologici, paleontologici e antropologici.
Cenni storici
J. Boucher de Perthes [...] Ma e in Asia (sito di Dali). La migrazione verso nicchie ecologiche tanto diverse da quella d’originedell’‘uomo africano’ adattato alle savane ha certamente costituito una spinta evolutiva potente anche per i cambiamenti del modello comportamentale ...
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Disciplina nata nella seconda metà del 19° sec., come branca autonoma dell’antropologia, per studiare l’origine e l’evoluzione dell’uomo partendo dai reperti scheletrici degli Ominini fossili, al fine [...] lo studio dei vertebrati fossili fu intrapreso sulla base della teoria dell'evoluzione formulata da C. Darwin. Tuttavia, prima ancora che fosse avanzata l'ipotesi dell'originedell'uomo da qualche primate estinto, alcuni studiosi (E. Tournal, E ...
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(Alessandra La Marca)
Naturalista inglese (Shrewsbury, Shropshire, 1809 - Downe, Londra, 1882). Nipote di E. Darwin, filosofo, medico e naturalista. Dopo un viaggio di cinque anni intorno al mondo, formulò [...] studi, tra i quali La variazione degli animali e delle piante allo stato domestico (1868), L'originedell'uomo e la selezione sessuale (1871) e L'espressione delle emozioni negli animali e nell'uomo (1872).
Le critiche
L'opera di D. venne accolta ...
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Filosofo e scienziato greco (610 - 547 a. C.). È il rappresentante della scuola ionica, immediatamente successivo a Talete; mentre questi pone come principio dell'universo una delle tante realtà particolari [...] la genesi non ha termine, ed è, con ciò, immortale e "senza vecchiaia". Ad A. si attribuisce una prima formulazione dell'ipotesi dell'originedell'uomo da animali inferiori: egli aveva dato particolare importanza alle coppie del caldo e del freddo ...
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Naturalista (Revò, Trento, 1835 - Padova 1900). Compiuti gli studî universitarî a Vienna, proseguì le sue ricerche ittiologiche a Genova. Fu prof. di storia naturale a Modena (1862), quindi (dal 1869) [...] paleontologia, soprattutto nel tentativo di definire la genealogia dell'uomo e la classificazione della specie umana (è del 1866 il suo Originedell'uomo, in cui ipotizza un prototipo comune per l'uomo e per la scimmia), e, infine, di batteriologia ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...
origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il modo con cui essa si è formata: l’o. della...