Poeta ungherese (Szécsény 1858 - Budapest 1895). La sua lirica (A homialybol "Dall'oscurità", post., 1896) è animata da motivi panteistici e segna, insieme a quella di J. Vajda e di G. Reviszky, il distacco [...] dalla lirica popolare-nazionale, preannunciando forme e temi della lirica moderna ...
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Filosofo medievale, della cui vita ben poco si sa: anche il suo soprannome "de Dinant" non risulta se si riferisca al Belgio o alla Bretagna. Appartiene alla scuola panteistica del sec. XIII, e s'avvicina [...] sono perdute.
I suoi seguaci (davidisti) ne diffusero sullo scorcio del sec. XII e all'inizio del XIII i principî panteistici, con scritti in lingua volgare, e giunsero a conseguenze mostruose, p. es., circa l'Incarnazione e l'Eucaristia. Il sinodo ...
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Hemsterhuis, Franciscus
Filosofo olandese (Franeker, Frisia, 1721 - L’Aia 1790). Figlio del filologo classico Tiberio H., studiò presso l’univ. di Leida, interessandosi in partic. di filosofia platonica. [...] e del suo rapporto immediato con Dio, la cui concezione oscilla tra l’idea di un principio personale e orizzonti panteistici; Diderot dedicò alla Lettera un acuto commento, rimasto a lungo inedito (trad. it. Commento alla Lettera sull’uomo di ...
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OZANAM, Antoine-Frédéric
Salvatore Battaglia
Critico e apologista francese nato il 23 aprile 1813 a Milano, dove il padre, che vi si era trasferito nel 1809 da Lione, esercitava la professione di medico; [...] sur la doctrine de Saint-Simon, confutazione in senso ortodosso del pensiero sansimonista, combattendo i caratteri torbidamente panteistici della sua metafisica, il pirronismo della sua logica, la concezione epicureista in cui si risolveva la sua ...
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Originario di Bena (diocesi di Chartres) fiorì nella seconda metà del sec. XII. Fece probabilmente i primi studî dialettici presso la famosa scuola di Chartres e li continuò presso l'università di Parigi. [...] s'ispirò senza dubbio.
Sta di fatto che la sostanza delle dottrine professate da A. si ritrova negli scritti panteistici di Eriugena, particolarmente nel De divisione naturae o Periphysion (περὶ ϕύσεως). A. insegnava, infatti, che le idee, forme o ...
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SILESIUS, Angelus
Leonello Vincenti
Nome assunto al battesimo cattolico dal poeta tedesco Johann Scheffler, nato a Breslavia nel dicembre del 1624, ivi morto il 9 luglio 1677. Studiò nelle università [...] pretese, né l'ardimento speculativo né la baldanza fantastica. Vero è pure che in lui non erano quei sensi ereticali, panteistici e quietistici, che gli si vollero attribuire, benché egli si valesse di molti concetti di dubbia ortodossia. Ai cinque ...
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Filosofo, medico e riformatore religioso (Vilanova de Sixena, Aragona, 1511 - Ginevra 1553). Studente di diritto a Tolosa, si volse ben presto agli studî biblici, patristici e filosofici, venendo così [...] . Su questo sfondo egli costruisce la sua dottrina teologica che sfuma il rapporto Dio-Mondo in termini che possono interpretarsi panteistici: tutto il creato è manifestazione di Dio nel senso che tutte le essenze sono "modi" di Dio; il modus ...
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misticismo
Dottrina filosofica o religiosa che afferma la possibilità, nell’uomo, di giungere al possesso dell’assoluto, prescindendo o superando i procedimenti logico-discorsivi, mediante facoltà di [...] sussiste tra l’Io e Dio, tra contemplazione e azione, portava spesso ad accenti che ora venivano presi per panteistici, ora per quietistici, sembrando messa in pericolo la responsabilità e la personalità del credente. Con la Riforma protestante, e ...
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CORRADO, Corradino
Magda Vigilante
Nacque nel 1852 a Torino. Rimasto orfano ancora fanciullo, il C. fu affidato alla tutela di uno zio che si occupò della sua istruzione, avvenuta dapprima al collegio [...] scapigliati al Carducci, dei quale il giovane poeta riprende moduli stilistici e ritmici per celebrare, con spirito panteistico, la religione della natura.
L'elemento paesistico rappresenta, quindi, il motivo dominante della raccolta, ma spesso la ...
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Col nome di beghine vengono designate le religiose appartenenti ad alcune congregazioni femminili e dimoranti a piccoli gruppi in luoghi appositi detti "beghinaggi" (beguinagia). Le loro origini vengono [...] la piena beatitudine quale egli avrebbe nella vista beatifica; che l'uomo libero è perfetto quanto Cristo. Dai principî panteistici su enunciati i begardi eterodossi trassero poi dettami di vita pratica, che conducevano all'annullamento di ogni legge ...
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panteista
s. m. e f. [dall’ingl. pantheist (comp. del gr. πᾶν «tutto» e ϑεός «dio»), termine coniato nel 1705 dal teologo irland. J. Toland] (pl. m. -i). – Seguace del panteismo. Anche agg., con il sign. di panteistico.
panteistico
panteìstico agg. [der. di panteismo, panteista] (pl. m. -ci). – Che concerne il panteismo o ha carattere di panteismo: concezioni p.; corrente, tendenza p.; religione p.; un amore p. della natura. ◆ Avv. panteisticaménte, secondo...