La prima età dell’uomo, compresa, in senso stretto, fra la nascita e l’uso completo della parola, ma di solito estesa sino a comprendere la fanciullezza. È suddivisa nei seguenti periodi: neonato (fino [...] , e attraverso l’apprendimento del linguaggio scopre la possibilità di usare simboli. Tra i 4 e i 6 anni sviluppa il pensierointuitivo, che ha tratti simili a quello dei ‘primitivi’ (animismo, antropomorfismo, realismo). Tra i 7 e gli 11 anni si ...
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lògico, pensièro Processo mentale che utilizza gli strumenti logico-razionali, giustificando a ogni passaggio i meccanismi operativi adoperati. Basato sulla manipolazione di simboli (concetti, rappresentazioni [...] la capacità di astrarre dal contesto le operazioni logiche e di coordinarle in un sistema globale di relazioni attraverso la formulazione di ipotesi e l'inferenza delle relative conseguenze. Solitamente viene contrapposto al pensierointuitivo. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La filosofia di Thomas Reid e della scuola scozzese del senso comune nacque come reazione [...] destinata a diventare famosa, come facoltà con cui percepiamo le verità intuitive, o meglio quelle “verità in cui siamo spinti a credere . Beattie esplora a lungo le differenze tra pensierointuitivo e dimostrativo, notando per esempio che tutti ...
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KIERKEGAARD, Søren Aabye
Giuseppe Gabetti
Pensatore, poeta e moralista danese, nato a Copenaghen il 5 maggio 1813, morto nella stessa città l'11 novembre 1855. Nella corrente di pensierointuitivo mistico [...] (Equilibrio fra i valori estetici e i valori etici nello sviluppo della personalità), e da un Ultimatum finale, in cui è svolto il pensiero che "di fronte a Dio l'uomo ha sempre torto" ma nella coscienza di tale suo torto l'uomo ha anche una delle ...
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pensiero
Facoltà del pensare, cioè attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera come esterna a sé stesso. Proprio dell’uomo, il p. lo differenzia [...] di procedimenti di tipo deduttivo-induttivo, a un p. intuitivo, che procederebbe in maniera non sequenziale, ma piuttosto del soggetto, che ne fa lo scopo di tutti i suoi pensieri. Dal punto di vista psicologico è proprio il carattere di falsità ...
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Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] a liberare gli enti matematici da ogni presupposto intuitivo, considerandoli come oggetti di studio a sé stanti già manifestata nelle costruzioni razionali dei geometri greci, il pensiero matematico era rimasto però legato fino a tutto il Settecento ...
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Filosofo e politico (n. Occam, Surrey, fine sec. 13° - m. 1349 o 1350). Entrato nell'ordine francescano, studiò a Oxford, dove nel 1319 era professore. In questo periodo si occupò particolarmente di problemi [...] all'aristotelismo: non solo è valutato il conoscere intuitivo e quindi sperimentale, ma anche per alcune dottrine secolo 13°: per molti aspetti egli avvia un orientamento di pensiero che avrà larga influenza nei secoli seguenti.
Rasoio di Occam ...
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Stato insulare dell’Estremo Oriente. Il nome in lingua locale (Nippon-koku nella forma classica; Nihon-koku nella parlata comune) deriva dalla lettura giapponese del nome cinese del G., Jih Pen Kuo («il [...] governo. Oggi è generalmente preferito il confucianesimo soggettivo-intuitivo di Wang Yangming (1472-1528).
Il cristianesimo dovuto il Makura no sōshi, una raccolta di aforismi, pensieri e riflessioni, preziosa per l’acuta osservazione delle abitudini ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] a partire dal 1995, con l’affermazione politica del pensiero multi-gender, di tipo costruttivista, sollecitato dal libertarismo e affatto la netta separazione crociana tra un momento intuitivo, libero dal condizionamento degli usi linguistici e degli ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] mentale, infatti, J. Piaget riconosce già al livello della seconda fase (2°-7° anno) una forma di pensiero rappresentativo-intuitivo che rende possibile la sostituzione di un oggetto o di un’azione mediante segni (s.). Lo stesso apprendimento del ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...