Comune della prov. di Napoli (4,5 km2 con 55.516 ab. nel 2008). Il centro è situato sulle pendici occidentali del Vesuvio. È parte integrante dell’agglomerazione napoletana (con industrie metalmeccaniche, tessili, alimentari, dell’abbigliamento, conciarie, del legno) ...
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Zootecnico italiano (Orvieto 1884 - Portici 1953); prof. (dal 1930) di zootecnia e zoognosia nella facoltà di agraria dell'univ. di Napoli (Portici). Si occupò soprattutto, con scritti e con l'opera di [...] consulenza tecnica, del problema zootecnico nel Mezzogiorno e nelle isole ...
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Scrittore (Tricarico 1923 - Portici 1953). Di umile origine, socialista, fu sindaco di Tricarico dal 1946 al 1950, quando fu arrestato sotto l'infondata accusa di irregolarità amministrative; in seguito, [...] grazie all'intervento di C. Levi, ottenne un impiego presso l'Istituto agrario di Portici diretto da M. Rossi Doria. Trasse dalla sensibilità ai problemi sociali della sua terra motivi per alcune opere comparse postume: l'inchiesta Contadini del Sud ...
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Geografo (Roma 1839 - Portici 1910); prof. univ. a Messina, Palermo, Napoli, trattò la geografia con spirito critico e preparazione umanistica. Fu autore di opere corografiche e di storia della geografia, [...] e di un manuale di geografia moderna ...
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Ballerina (Milano 1836 - Portici 1881); esordì giovanissima sotto la protezione di M. Taglioni e F. Cerrito, poi allieva di C. Blasis; danzò nei più grandi teatri italiani ed europei. Fu anche coreografa [...] (Il Vello d'oro) ...
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Uomo politico (Portici 1873 - Napoli 1962); avvocato, deputato liberale (1912-29), sottosegretario alla Giustizia (1920), poi all'Interno (1920) e alla Presidenza del consiglio (1920-21). Dopo la caduta [...] del fascismo fu deputato alla Costituente e senatore di diritto per l'Unione democratica nazionale; vicepresidente del Consiglio per lo studio dei problemi del Mezzogiorno (1948), si dimise (1949) per ...
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Uomo politico (Portici 1851 - Napoli 1933), sostenitore di F. Crispi, e poi di S. Sonnino e A. Salandra; partecipò alla vita amministrativa di Napoli e dopo il colera del 1884 contribuì al grandioso piano [...] di risanamento della città; deputato dal 1897 al 1919, senatore dal 1919, fu ministro delle Finanze (1909-10) e dei Trasporti (1916-17) ...
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Letterato (Pietrafitta 1836 - Bellavista, Portici, 1916), prof. (dal 1878) di letteratura italiana nell'univ. di Napoli. Senatore (1905). Notevoli la vastità della cultura e la ricchezza degli interessi, [...] anche nel campo delle letterature straniere, di Z., il quale tentò di conciliare le esigenze della critica positivistica con quelle di una critica estetico-psicologica di derivazione desanctisiana. Opere ...
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Incisore (Portici 1761 - Firenze 1833). Allievo del padre Filippo, dello zio Giovanni Elia e infine, a Roma, di V. Volpato. Nel 1794 si trasferì a Firenze, ove tenne una scuola molto frequentata. Protagonista [...] della scuola italiana d'incisione di riproduzione da quadri, creò una maniera caratteristica, a tessitura regolarissima di segni di bulino, capace di rendere con grande finezza i rapporti chiaroscurali ...
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Diplomatico (Pietroburgo 1790 - Portici 1870), figlio di Antonino; collaborò col padre a Pietroburgo e a Vienna (1815). Incaricato (1820) di tornare in Russia per ottenervi il riconoscimento della rivoluzione [...] carbonara, fu coinvolto nella disgrazia del padre. Tornato alla vita politica, fu ambasciatore a Parigi (1839-47). Presiedette a Napoli (1848) i primi due gabinetti costituzionali; dimessosi, fu vicepresidente ...
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porticato2
porticato2 s. m. [der. di portico]. – In genere, lo stesso che portico; in partic., portico lungo e spazioso, o complesso di portici distribuiti lungo il perimetro di una piazza, di un cortile, di un chiostro, ecc.