Botanica
Sviluppo anticipato di un organo; può essere naturale, ossia dovuta a cause interne, o provocata artificialmente, variando luce e temperatura, come succede nella forzatura delle fioriture di alcune piante ornamentali (per es., la stella di natale).
Linguistica
Costruzione sintattica (detta anche anticipazione) in cui una o più parole (o un’intera proposizione) sono collocate prima di ciò ...
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prolessi
Francesco Tateo
Figura retorica (denominata anticipatio o praeoccupatio dai retori latini) consistente nel prevedere e anticipare la domanda o l'obiezione dell'avversario, rispondendo prima [...] che egli l'abbia formulata. Originariamente propria dell'oratoria forense, la p. viene ovviamente utilizzata nel linguaggio dialettico e in questa funzione la ritroviamo ripetutamente in D. nella prosa ...
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anticipazione
Termine corrispondente al greco πρόληψις («prolessi»). Nella dottrina epicurea l’a. è definita «apprendimento o retta opinione» o «concetto universale», inteso come concetto originatosi [...] delle cose che l’esperienza può presentarci: tale a. è indispensabile per l’attuarsi del processo conoscitivo. Le a. (prolessi o nozioni comuni) sono invece per gli stoici il risultato di un processo associativo che, fissando nella memoria le varie ...
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tanto
Riccardo Ambrosini
1. L'aggettivo, pronome e avverbio t. ricorre in tutte le opere di D. con frequenza in probabile relazione con l'innalzarsi dell'enfasi descrittiva. Però, la media di t. è poco [...] t. in Pd XVIII 55-56 le sue luci tanto mere, / tanto gioconde.
3. Quale aggettivo, t. è 44 volte nella Vita Nuova, 26 in prolessi consecutiva (anche in due dei tre luoghi in cui t., al plurale, ha valore quantitativo, III 1, IV 2, ma XIV 1) e 15 con ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Teorie del linguaggio e del segno
Giovanni Manetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’interesse per il linguaggio e per i segni non verbali [...] Laerzio (X, 33) Epicuro sostiene che “per poter affermare: ‘Ciò che sta lontano è un cavallo o un bue’, dobbiamo per prolessi (o anticipazione) già aver conosciuto una volta la figura di un cavallo e di un bue”.
Se le preconcezioni costituiscono la ...
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dovunque
Riccardo Ambrosini
L'avverbio relativo di luogo d. (" in tutti i luoghi in cui ") è attestato soltanto nel Convivio, per 14 volte. In cinque di queste appare nella forma ‛ dovunqu ', in poesia, [...] corre comune la loda e lo vituperio), si collega con la sostenutezza retorica di questi, come dimostra anche la prevalente prolessi della proposizione relativa introdotta da d. - e, si aggiunga, dal sintagma là dovunque in III XIV 7 E quinci nasce ...
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PANNENBERG, Wolfahrt
Marco M. Olivetti
Teologo evangelico, nato a Stettino il 2 ottobre 1928. Ha studiato filosofia e teologia nelle università di Berlino, Gottinga, Basilea e Heidelberg, dove si laureò [...] kerygmatiche), e tende a elaborare un'ontologia escatologica. In questa visione l'evento-Cristo rappresenta la prolessi di quella totalizzazione storica in cui la parte rivela definitivamente il proprio significato rapportandosi al tutto (cfr ...
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che (cong. e pron.)
Aldo Duro
La presenza in D. di questa voce grammaticale supera le 12.000 occorrenze, se nel calcolo si includono il Fiore e il Detto. La sua stessa altissima frequenza toglie ogni [...] d'anima e di corpo (Cv IV XXI 2); sappi che non son torri, ma giganti (If XXXI 31).
Luoghi interessanti: per la prolessi del soggetto, Dico anche di lui [Amore] che ridea, e anche che parlava (Vn XXV 2); Visto aggio scritto e odilo cantare / d ...
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perciò
Riccardo Ambrosini
L'avverbio p., con significato di " per questo motivo ", " per questa causa ", ricorre due volte nelle Rime dubbie (XIX 9 Perciò ritorno a voi, cortese e saggio; XXII 11 perciò [...] in alto grado; CXLVII 12 ma già per ciò io non facea lor motto, / perciò ched i'avea altra compagnia: si osservi la prolessi ‛ per ciò ' nel verso precedente a quello della congiunzione; CCXXX 2 perciò che 'n nulla guisa vi capea; e XV 9, XIX 9 ...
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se (sed)
Ugo Vignuzzi
Congiunzione di alta frequenza nelle opere di D.: 76 volte nella Vita Nuova, 120 nelle Rime, 278 nel Convivio, e 578 nella Commedia, per un complesso di 1052 occorrenze nelle opere [...] (come in If VI 84; ‛ non sapere se ', in If XIX 88 Io non so s'i' mi fui qui troppo folle; XXXII 76, con prolessi della dipendente, Pg VI 46, VIII 115, XI 60, XVIII 127, con dipendenza doppia in disgiunzione, e Detto 44); If XXXIII 21, Pd I 73 S ...
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prolessi
prolèssi (meno com. prolèpsi) s. f. [dal lat. tardo prolepsis, gr. πρόληψις «anticipazione», der. di προλαμβάνω «anticipare, prendere prima»]. – 1. Figura retorica consistente nel prevenire, confutandola, una possibile obiezione....
prolettico
prolèttico (non com. prolèptico) agg. [dal gr. προληπτικός, der. di πρόληψις «anticipazione, prolessi»] (pl. m. -ci). – 1. Che costituisce prolessi (come figura sintattica): costrutto p.; proposizione p.; pronome p. o in posizione...