PARIBENI, Roberto (XXVI, p. 330)
Archeologo e storico dell'antichità, morto a Roma il 13 luglio 1956.
Tra le opere più recenti del P., vanno anzitutto segnalati tre volumi della Storia di Roma dell'Istituto [...] , ivi 1949.
Bibl.: Necrologi di A. M. Colini, in L'Urbe, XX (1957), fasc. 2, pp. 11-14; G. De Angelis d'Ossat, in Studi in onore di A. Calderini e R. Paribeni, Milano 1956, I, pp. LXIII-LXVI (segue, pp. LXVII-LXXXV, bibliografia di R. P., a cura di E ...
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Archeologo e storico dell'antichità italiano (Roma 1876 - ivi 1956). Sovrintendente alle antichità di Roma e del Lazio e (1928-33) direttore generale delle Antichità e belle arti; socio nazionale dei Lincei (1923-46) e dal 1929 accademico d'Italia. Fu prof. di archeologia e storia antica nell'università cattolica di Milano. Compì missioni nel Montenegro, in Eritrea, Egitto e Asia Minore e diresse scavi ...
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TRAIANO (M. Ulpius Traianus)
RobertoPARIBENI
Mario PELAEZ
Imperatore romano dalla fine dell'anno 97 all'agosto del 117. Marco Ulpio, Traiano era nato nell'anno 53 nel municipio di Italica nella provincia [...] de Trajan, Parigi 1877; Dierauer, Geschichte Traians, in Büdinger, Untersuchungen zur römischen Kaisergeschichte, Lipsia 1868; R. Paribeni, Optimus Princeps, Messina 1927; Cambridge Ancient History, XI (1936); V. Vaschide, Histoire de la conquête ...
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MARCO AURELIO
RobertoPARIBENI
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
RobertoPARIBENI
. Imperatore romano dal 7 marzo 161 al 17 marzo 180. Era nato a Roma da M. Annio Vero e da Domizia Lucilla il 26 [...] aprile 121. La sua famiglia, illustre per onori pubblici ricoperti dal bisavolo, dall'avo e dal padre, era originaria della Spagna, nota perciò a Traiano e ad Adriano. Adriano ascrisse il fanciullo, a ...
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Nome di antica popolazione affine e non ben distinta dai Geti, le cui sedi, naturalmente non sempre rigorosamente chiuse dagli stessi confini, si possono porre lungo il corso del Basso Danubio e specialmente [...] Domitien, Parigi 1894; V. Vaschide, Histoire de la conquête romaine de la Dacie, Parigi 1903; C. Cihorius, Die Reliefs der Traianssäule, Berlino 1896-1900; E. Petersen, Die Traianssäule, Berlino 1926; R. Paribeni, Optimus Princeps, Messina 1926. ...
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Fedele amico e valoroso collaboratore di Augusto, figura di primissima importanza nella storia del suo periodo. Era di umili natali; del padre si sa solo che si chiamava Gaio, né consta donde la famiglia Vipsania fosse originaria. Nel 45 Giulio Cesare che preparava la guerra ai Parti, e adunava truppe in Macedonia, inviò colà il giovane nipote Ottavio, il futuro imperatore, che voleva seco nella spedizione, ...
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Regione d'Asia Minore che occupa la parte sud-orientale di quella penisola. È una vasta regione di transito fra l'Armenia e la Siria, confinante a ponente con la Panfilia, a settentrione con la Isauria, [...] . Heberdey e A. Wilhelm, Reisen in Kilikien, in Denkschriften der kais. Akad. d. Wiss. in Wien, XLIV (1896); R. Paribeni-P. Romanelli, Studî e ricerche archeologiche nell'Anatolia Meridionale, in Mon. antichi R. Acc. Lincei, XXIII (1914), col. 85 seg ...
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Città dell'Anatolia meridionale, posta in fondo al golfo omonimo, con una rada aperta a tutti i venti. La città è situata sopra un terrazzo calcareo a picco sul mare, con uno strapiombo di 30-40 m.; è [...] ; V. Cuinet, La Turquie d'Asie, Parigi 1894, I, p. 860; G. Heyd, Storia del Commercio del Levante nel Medioevo, trad. italiana, Torino 1913, passim; R. Paribeni e P. Romanelli, in Monumenti dei Lincei, XXIII (1914), pp. 5-274; numerosi scritti di R ...
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. La provincia romana di Dacia, costituita subito dopo la definitiva sconfitta e la morte di Decebalo non ebbe confini definiti da un trattato, ché il regno daco fu considerato del tutto estinto. La determinazione [...] una Dacia Mediterranea con capoluogo a Serdica.
Bibl.: T. Mommsen, Le provincie romane da Cesare a Diocleziano (traduzione it. di E. De Ruggiero); J. Jung, Fasten der Provinz Dacia, Innsbruck 1894; R. Paribeni, Optimus princeps, Messina 1926. ...
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1. Figlio di Eupite (Εὐπείϑης), è secondo l'Odissea il più scellerato e il più insolente dei proci, i pretendenti di Penelope. Benché dovesse gratitudine a Ulisse, che ne aveva accolto il padre straniero e fuggiasco, è insolente con Penelope e con Telemaco, e va macchinando ripetutamente la morte di quest'ultimo. Insulta Ulisse travestito da mendicante (e quindi, secondo il concetto omerico, sacro ...
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