scapigliatura letteratura Termine tratto dal titolo del romanzo di Cletto Arrighi (pseudonimo anagrammatico dello scrittore Carlo Righetti) La scapigliatura e il 6 febbraio (1861), con cui si designa un [...] gruppo di scrittori e di artisti, per lo più lombardi, attivi a Milano nella seconda metà del 19° sec., contraddistinti dal programmatico ripudio della tradizione, da modi di vivere o scrivere o dipingere ...
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Pittore italiano (Milano 1860 - ivi 1926). Fece parte della Scapigliatura milanese. Nel 1900 fondò, con altri pittori, una manifattura di vetri artistici, cui fu dato l'incarico di eseguire vetrate per [...] il duomo di Milano e per quello di Piacenza, per la chiesa di S. Paolo e per il Parlamento a Roma ...
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Poeta (Casal Monferrato 1845 - Torino 1905), magistrato; appartenne al gruppo della Scapigliatura. Fu pure pittore; ma anche la sua poesia (Versi, postumi, 1907) interpreta romanticamente il paesaggio, [...] talora orrido, talora misteriosamente malinconico. Il C. morì suicida. Un'edizione delle sue Poesie, comprendente anche le inedite o mai raccolte, è stata curata da F. Flora (1956) ...
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Giornalista e scrittore (Como 1850 - Milano 1926). Vivace esponente di quella scapigliatura democratica così strettamente legata a quella letteraria, V. fu uno scrittore contro corrente. La sua impresa [...] più caratterizzante fu forse la fondazione (1901) e la direzione del settimanale La folla. Del 1901 è anche la pubblicazione del romanzo omonimo, nel quale egli riaffermò la propria fede "nell'uso rivoluzionario ...
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Poeta portoghese (Régoa 1867 - Oporto 1888). Fu uno degli ultimi poeti della scapigliatura romantica del suo paese; morì tisico. Le sue poesie, Canções dum boémio, furono pubblicate postume (1889). ...
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Critico teatrale e musicale (Schio 1852 - Milano 1914). Vicino agli ambienti della Scapigliatura, si rivelò giornalista brillante e colto in varie testate (Il Pungolo, Il Re di Picche, L'Italia). Critico [...] teatrale (1886-1913) e musicale (dal 1910) del Corriere della Sera, ha rinnovato la critica drammatica privilegiando come elemento di giudizio il rapporto tra il testo e la messinscena ...
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Poeta (Gorla, Milano, 1839 - Milano 1875). Fu tra i principali esponenti della scapigliatura milanese, della quale incarnò anche nella vita gli aspetti più ribelli e sregolati; morì alcolizzato. Già attivo [...] come pittore, esordì con la raccolta di versi Tavolozza (1862), cui seguirono Penombre (1864), Fiabe e leggende (1867) e Trasparenze (post., 1878). Autore di diversi libretti d'opera, tentò anche la via ...
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Pittore e architetto italiano (Milano 1852 - ivi 1917), nipote di Mauro. Esponente della scapigliatura milanese, si formò su T. Cremona e G. D. Grandi. I suoi dipinti sono caratterizzati da un elegante [...] sentimentalismo, dal gusto del racconto aneddotico e da effetti pittorici indefiniti. Interessante la sua produzione grafica (acqueforti; illustrazioni e caricature per il settimanale Guerin Meschino, ...
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Scrittore (Montechiaro d'Asti 1847 - Roma 1881). Giornalista, fu a contatto con gli ambienti della scapigliatura. Scrisse romanzi (l'autobiografico Cesare Mariani, 1876; Entusiasmi, post., 1881, ambientato [...] durante i moti del 1848) e novelle (Castello e cascina, 1878; Candaule, 1879); portò a termine il romanzo Memorie dal presbiterio. Scene di provincia, lasciato incompiuto da E. Praga (pubbl. 1881) ...
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Scultore (Torino 1858 - Milano 1928). A Milano, dove fu in contatto con l'ambiente della scapigliatura, frequentò l'accademia di Brera mostrando fin dai primi saggi la sua adesione al pittoricismo romantico [...] di T. Cremona, D. Ranzoni e G. D. Grandi. Fu poi a Parigi (1889-1914) dove strinse rapporti in particolare con É. Zola e A. Rodin. La sua ricerca, volta a esprimere in scultura una visione coloristica ...
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scapigliatura
s. f. [der. di scapigliato]. – 1. Il vivere e comportarsi in modo scapigliato, cioè improntato a un’estrema libertà individuale e al rifiuto di qualsiasi norma e convenzione. 2. Movimento letterario, e in parte anche artistico,...
scapigliato
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di scapigliare]. – 1. agg. Di persona, che ha i capelli in disordine, spettinati e arruffati: apparvero a me certi visi di donne s. (Dante); Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende...