stélladineutróni Uno dei possibili stadi finali dell'evoluzione stellare (→ stella), successivo a quello di supernova, relativo a stelle con massa superiore a 3 masse solari. Si ritiene si formino a [...] elettroni sono spinti all'interno dei nuclei e i protoni convertiti in un gas degenere dineutroni, in grado di porre fine alla compressione. Le s. di n., caratterizzate da densità elevatissima (1015 g/cm3), rapida rotazione e forte campo magnetico ...
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Stelle: vita e morte
Virginia Trimble
Uno sguardo fugace al cielo è sufficiente a mostrare come le stelle non appaiano tutte ugualmente luminose. Questa loro caratteristica, che era già nota agli antichi [...] su larga scala e la sua evoluzione. Un altro possibile tipo di progenitore di supernovae Ia sono le novae ricorrenti. La fusione di due stelledineutroni, o di una stelladineutroni e di un buco nero, costituisce un'altra sorgente potenziale ...
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In astronomia, acronimo di pulsating radiosources, indicante radiosorgenti che hanno la caratteristica di emettere periodicamente brevi impulsi di radioonde. La prima p. fu scoperta nel 1967 da due radioastronomi [...] Sole), la [1] dà un valore ωmax, che corrisponde a un periodo di rotazione di ∼1 s, maggiore di quello di numerose pulsar. Per una stelladineutroni, che ha un raggio di soli 10 km, il limite centrifugo è soddisfatto, invece, anche da periodi dell ...
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Biologia
Lo sviluppo dell’individuo dall’uovo è caratterizzato da un aumento di massa e di volume, cui possono accompagnarsi modificazioni morfologiche più o meno pronunciate. L’a. può avvenire per neoformazione [...] dei pianeti a partire dai grumi primordiali di materia, noti come planetesimi, e in presenza di corpi celesti collassati, quali stelledineutroni e buchi neri. Nel caso di sistemi doppi, ove un corpo di massa maggiore si accresce con materia ...
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X-astronomia Settore dell’astronomia (detto anche astronomia X o astronomia nel campo dei raggi X) che utilizza osservazioni nel campo dei raggi X per lo studio di sorgenti astronomiche.
Generalità
L’intervallo [...] . Perché abbia luogo l’emissione X è necessario che una delle componenti sia un oggetto collassato (una nana bianca, una stelladineutroni o, eventualmente, un buco nero), e che si trovi abbastanza vicino all’altra componente che deve essere una ...
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Branca dell’astronomia, che studia la radiazione γ emessa dagli astri. Il confine fra l’astronomia-X e la g. può collocarsi a una lunghezza d’onda di ∿4‧10−12 m, corrispondente a una energia dei fotoni [...] (caratterizzati da uno spettro ‘molle’, cioè ricco anche di fotoni di bassa energia). L’origine dei lampi brevi è probabilmente riconducibile alla fusione distelledineutroni o di buchi neri: la materia espulsa a velocità ultrarelativistica darebbe ...
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Radiazione elettromagnetica di elevatissima frequenza (maggiore di circa 3‧1018 Hz, e quindi lunghezza d’onda inferiore a 10−10 m), i cui fotoni hanno energie maggiori di circa 10 keV. I raggi γ possono [...] effetti dei raggi γ sui materiali ➔ radiazione; per le misure di protezione nell’impiego dei raggi γ ➔ radioprotezione; per le applicazioni origine al di fuori della nostra galassia e sarebbero il risultato delle collisioni tra stelledineutroni. ...
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Fisico teorico statunitense (n. Logan 1940). Docente di Fisica teorica presso il California Institute of Technology di Pasadena fino al 2009, poi professore emerito, le sue ricerche si sono concentrate [...] sullo studio dei buchi neri, delle stelledineutroni e dei cunicoli spaziotemporali. Collaboratore di S. Hawking e J. Wheeler, cofondatore con R. Weiss nel 1984 del Progetto LIGO (Laser interferometer gravitational wave observatory), ha fornito un ...
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Fisico statunitense (Jacksonville 1911 - Hightstown 2008). Prof. di fisica dal 1947 all'univ. di Princeton e successivamente presso quella del Texas, ha fornito, in collab. con N. Bohr, l'interpretazione [...] Infine, ha dato importanti contributi allo studio relativistico dei sistemi autogravitanti (teorie dei buchi neri, delle stelledineutroni e della struttura su larga scala dell'Universo). Tra le opere: Geometrodynamics (1962); Gravitation (in collab ...
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Universo In astronomia, l’insieme dei corpi celesti (pianeti, stelle, galassie, polveri e gas diffusi) che circonda la Terra. Lo studio astronomico dell’U. fisico si propone di fornire un quadro descrittivo [...] che quella debole luminosità lattescente era in realtà composta da una miriade distelle. Già verso la fine del 18° sec., T. Wright fosse scesa abbastanza da aver permesso a protoni e neutronidi combinarsi negli elementi stabili. Inoltre, Alpher e R ...
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neutrone
neutróne s. m. [der. di neutro, col suff. -one nel sign. 2]. – In fisica, particella elettricamente neutra, di spin 1/2 e massa di poco superiore a quella del protone, insieme al quale è elemento costitutivo dei nuclei atomici; può...
stella1
stélla1 s. f. [lat. stēlla]. – 1. In astronomia, nome generico dei corpi celesti di forma per lo più sferica, costituiti da enormi masse di gas a temperatura molto elevata (che per questo emettono luce), tenuti insieme dall’attrazione...