Teologo e oratore agostiniano del sec. XIII, famoso per l'erudizione e l'eloquenza. Oscura è la cronologia della sua vita; ci è noto soltanto che entrò nell'ordine nel 1283. Si addottorò a Parigi in filosofia [...] , attese negli ultimi anni della vita alla compilazione delle sue opere, che sono tutte o commentarî o orazioni. Padova gli eresse un monumento con un'epigrafe, in cui è elogiato come studiorum columna ac summus reipublicae christianae splendor ...
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Filosofo (Mantova 1462 - Bologna 1525). Dalla vasta opera di P. emerge una delle figure più notevoli della cultura rinascimentale e soprattutto dell'aristotelismo cinquecentesco: in lui da un lato i problemi [...] , già suo professore, e nel 1495 passò all'insegnamento ordinario di filosofia naturale. Nel 1510, essendo stato chiuso lo Studiopadovano a causa della guerra della lega di Cambrai, si trasferì all'università di Ferrara e l'anno successivo a quella ...
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Letterato (Venezia 1525 - ivi 1585). Studiò a Padova; fu senatore e membro del Consiglio dei Dieci. Tradusse alcuni Dialoghi di Platone e commentò tre canzoni del Petrarca. Si ricorda specialmente per [...] scialbe e retoriche novelle, le Sei giornate (1567), che si fingono raccontate in sei giorni da "sei giovani scolari" nello studiopadovano nell'estate del 1542. L'opera è ispirata a criterî di rigida moralità, secondo il principio di dare veste più ...
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PAOLO Veneto
Bruno Nardi
Paolo Nicoletti, detto Paolo Veneto o Paolo di Venezia, nacque a Udine intorno al 1372. Monaco eremitano, ebbe gran fama, nel sec. XV e nella prima metà del XVI, come commentatore [...] logicae (del 1428), che nel 1496 ebbe l'onore d'essere adottato per decreto come testo d'insegnamento nello Studiopadovano. A lui viene talora attribuito anche un trattato De compositione mundi, che non è che un rifacimento latino dell'opera ...
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Nacque a Bassano nel 1479, ma gran parte della sua vita trascorse a Padova, ove venne istruito nelle lettere latine e greche da Giovanni Calfurnio e da Marco Musuro, e nella filosofia dal Pomponazzi. In [...] 1562).
Bibl.: G. Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, s. v.; G.Antonibon, Di L. B. e del suo commento alla Maniliana di Cicerone, Cividale 1893; G. Marangoni, L. B. e lo studiopadovano, in Nuovo Arch. Veneto, n. s., 1901, I, pp. 118-151; II, 131-196. ...
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TOMMASEO, Niccolò
Pietro Paolo Trompeo
Nato a Sebenico in Dalmazia il 9 ottobre 1802 da Girolamo, modesto negoziante, e da Caterina Chevessich, morto a Firenze il 1° maggio 1874. La sua famiglia, che [...] da lui composti con maestrevole bravura; e dall'incontro nacque una fervida e fedele amicizia. Laureatosi in legge nello Studiopadovano (1822), il T. rimpatriò per breve tempo e a Sebenico attese alacremente a letture ed esercitazioni letterarie ...
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. Famiglia veneziana, una delle più remote del patriziato veneziano, di cui si hanno notizie sicure fino dal sec. XI: essa appartiene a quel nucleo del patriziato mercantile che contribuì all'espansione [...] di Maria, figlia di Giacomo da Carrara, con Nicolò Contarini, figlio di Luca, politico, giureconsulto, filosofo e lettore nello Studiopadovano al principio del sec. XV. È forse una delle poche famiglie veneziane che registri un largo numero di onori ...
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Nacque verso il 1468 a Scutari, donde fuggì quando fu assediata dai Turchi nel 1477. Diresse per circa dieci anni le scuole della repubblica di Ragusa; dal 1502 insegnò a Brescia e nel 1514 fu invitato [...] Gliubich, Dizionario biografico degli uomini illustri della Dalmazia, Vienna 1856, p. 25 segg.; G. Marangoni, Lorenzo Bonamico e lo studiopadovano, in Nuovo archivio veneto, I, pp. 118, 301; II (1901), p. 131; A. Luzio-R. Renier, Cultura e relazioni ...
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Medico nato a Padova e probabilmente docente nello studiopadovano, scrisse un Libellus de aegritudinibus infantium (Padova 1472), il primo testo di malattie infantili: esso rivela notevole l'influenza [...] dei trattatisti arabi, ma contiene alcune pregevoli osservazioni personali.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, s. v.; Simonini, in Rivista it. di storia della medicina, 1922 ...
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GALILEI, Galileo
Roberto MARCOLONGO
Vito FAZIO-ALLMAYER
Da Vincenzo Galilei (v.) e da Giulia degli Ammannati, nacque Galileo in Pisa il 15 febbraio 1564. Dal padre ereditò il gusto per la musica [...] di A. Favaro (Roma 1896), va dal 1586 al 1895 e contiene 2108 indicazioni. Vedi inoltre: A. Favaro, G. G. e lo studio di Padova, voll. 2, Firenze 1883; id., G. G. (profilo), Modena 1910; C. Prantl, G. und Kepler als Logiker, Monaco 1875; G. Natorp, G ...
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etereo1
etèreo1 (ant. etèrio) agg. [dal lat. aethereus, variante di aetherius, gr. αἰϑέριος]. – 1. a. Dell’etere, secondo la concezione degli antichi (v. etere1): sostanza e., materia e.; la regione e.; negli spazî eterei. b. poet. Del cielo:...
droplet
s. m. Emissione di secrezioni respiratorie e salivari in forma di goccioline, espulse quando si starnutisce e si tossisce, che rimangono sospese nell’aria; in senso estensivo, la distanza di sicurezza per rimanere fuori dalla portata...