USCIO (A. T., 24-25-26)
Claudia MERLO
Comune della Liguria, in provincia di Genova. Comprende una serie di piccoli centri e aggregati, di cui il principale è Chiesa (361 m. s. m.), sede del comune, sparsi [...] degli orologi da campanile e da torre, che dal principio del sec. XIX si esercita in frazione Terrile. La popolazione del comune di Uscio era di 3049 ab. nel 1911, 3839 nel 1931, di cui 709 a Chiesa, 198 a Cabona, gli altri nei centri di Calcinara ...
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uscio [plur. uscia, nel Fiore]
Guido Favati
Delle non molte occorrenze del termine (s'incontra usato solo nella Commedia e nel Fiore) quella che ricorre nel contesto più drammatico s'incontra certo [...] (Matt. 16, 18) che indica l'Inferno. Ancora in Fiore CXCIX 10, CC 7, LXXVIII 8, CXLVII 9, CL 2.
L'unica forma di plurale attestata è uscia, in Fiore CVI 7 i' amerei assa' meglio l'amistate / del re di Francia che quella a colui / che va caendo per l ...
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socchiuso
Luigi Vanossi
Compare in Fiore CC 8 Aperto l'uscio sì ebbi trovato, / ver è ch'era socchiuso tutto ad arte, dove traduce entreclos (" accostato ", " non del tutto chiuso ") del Roman de la [...] Rose: " A l'uis m'en vin, senz dire mot, / Que la vieille desfermé m'ot / E le tint encore entreclos " (v. 14725). L'accorgimento della Vecchia mirerà a non far sorgere sospetti sulla visita dell'amante ...
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SOVRAPPORTA
Bruno Maria Apollonj
. In linguaggio tecnico si chiama così un vano praticato al disopra dell'uscio, chiuso con serramento indipendente. La sua funzione è quella di permettere il rinnovamento [...] dell'aria negli ambienti chiusi senza costringere ad aprire l'uscio, il che negli edifici pubblici in genere e in specie negli ospedali, nei conventi, nelle scuole, potrebbe dar luogo a molti inconvenienti.
Quando si debba adottare il sovrapporta, si ...
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tentennare
Luigi Vanossi
È usato, transitivamente, in Fiore CXLVII 10 Per molte volte m' era l'uscio rotto / e tentennato, quand' io mi dormia, dove tentennato vale " scosso ", " reso malfermo ". Corrisponde [...] a " hurtez " del Roman de la Rose: " Mout iert mes uis la nuit hurtez " (v. 12777) ...
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regge
Solo in Pg IX 134 quando fuor ne' cardini distorti / li spigoli di quella regge sacra. Il vocabolo, dal latino regia, " uscio della porta principale d'una chiesa (Torraca), vale " non solo l'uscio, [...] ossia le imposte, ma anche l'apertura stessa... insomma, regge può anche corrispondere genericamente a porta " (Barbi, in " Bull. " Il [1905] 271-272); qui indica la porta del Purgatorio. La forma in -e ...
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pressa
Francesco Vagni
La parola vale " calca ", " ressa ", in Fiore CL 3 Molto mi dolea il cuor quand'i' vedea / che l'uscio mio stava in tal soggiorno! / Che vi solea aver tal pressa 'ntorno / che [...] tutta la contrada ne dolea; e così in Pg VI 8 el [il vincitore del gioco de la zara, v. 1] non s'arresta, e questo e quello intende; / a cui porge la man, più non fa pressa; / e così da la calca si difende, ...
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devotamente (divotamente)
Fernando Salsano
Come in talune accezioni dell'aggettivo ‛ devoto ', della devozione esprime particolarmente l'umiltà, in Pg VIII 13 ‛ Te lucis ante ' sì devotamente / le uscìo [...] di bocca, e più in Pd XXII 121 A voi divotamente ora sospira / l'anima mia ...
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chetamente
Aldo Duro
. Se ne ha un solo esempio, e in questa forma (mancano dunque le varianti quetamente, quietamente), in Fiore CXCIX 11 Or te dirò, amico, che farai: / all'uscio, ch'apre verso del [...] giardino, / ben chetamente tu te ne verrai: è la Vecchia che, facendosi mezzana tra Bellaccoglienza e l'Amante, lo assicura che egli potrà cogliere il fior dell'orto, ma gli raccomanda di recarsi all'appuntamento ...
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dape
Beatrice Guidi
Sostantivo plurale che si trova adoperato una sola volta (in rima), in Pd XXIII 43 la mente mia così, tra quelle dape / fatta più grande di sé stessa uscìo, inteso poeticamente come [...] " vivanda, nutrimento spirituale ". Singolari alcune chiose di antichi commentatori: " çoè chiarore " (Lana); " inter illas delicias " (Benvenuto), forse con richiamo al significato latino di " banchetto ...
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uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica in genere una porta di modesta apparenza...
usciata
s. f. [der. di uscio], tosc. – Colpo violento d’uscio che sbatte o viene sbattuto: si udì un’u.; chiuse la porta con un’u.; spesso come atto di rabbia o d’indignazione: fare, dare un’u. in faccia, sul muso, dietro le spalle a uno.