VegliodiCreta
Giovanni Reggio
Tra le varie figurazioni allegoriche che caratterizzano la Commedia, quella del V. diCreta, nel c. XIV dell'Inferno, ha un suo particolare fascino poetico, alla cui [...] eliminabile: " se tutte le parti fesse del Veglio - dice il critico - goccian lacrime tuttora, 1961, 7-22 (rist. in Lett. dant. 249 ss.); C. di Mino, La visione di S. Francesco e il V. diCreta, in " L'Italia Francescana " XXVII (1952) 284-299; M ...
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Creta (Creti)
Clara Kraus
Isola dell'Egeo, a sud della Grecia, quinta per superficie tra le isole del Mediterraneo; presenta una caratteristica forma oblunga, in quanto si estende per una lunghezza di [...] C., l'ateniese Cefalo avrebbe chiesto l'aiuto di Eaco, re di Egina, citato da D. come caso esemplare di persona anziana dotata delle quattro virtù che si addicono ai vecchi: prudenza, giustizia, generosità, affabilità. V. anche VEGLIOdiCRETA. ...
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ALIGHIERI La vita. - Condizione sociale e prima educazione. - Nacque in Firenze nel maggio del 1265, di famiglia che si teneva derivata dal gentil seme dei Romani fondatori della città (Inf., XV, 73-78) [...] è da far conto. Così certe figu̇razioni simboliche sparse per il poema, come quelle delle Furie del VegliodiCreta, di Gerione, di Catone, del Serpente, possono dar filo da torcere alla sottigliezza dei commentatori, ma ai discreti non è sufficiente ...
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Ovidio Nasone, Publio
Ettore Paratore
Il poeta latino (Sulmona 43 a.C. - Tomi sul Mar Nero 17 d.C.) è in If IV 90 collocato nel Limbo accanto a Omero, Orazio, Lucano.
Il primo accenno a O. che troviamo [...] 28-30, è fatta in If XIV 94 ss., per la raffigurazione del vegliodiCreta con le sue membra d'oro, d'argento, di rame e di ferro come le età del luogo ovidiano; e va avvertita nel brano anche l'eco di Fast. IV 197-211 e V 115-116: cfr. Paratore, pp ...
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Roma
Arsenio Frugoni
Isa Barsali Belli
Pier Vincenzo Mengaldo
La R. che D. conobbe è quella della signoria pontificia di Bonifacio VIII. Quasi un lungo preambolo era stato il periodo dell'influenza [...] ad accogliere e diffondere il suo Verbo; e verso R. guarda il vegliodiCreta (If XIV 105) a significare che là è il centro della civiltà. **
L'Aspetto urbano di Roma ai Tempi di Dante. - Al pellegrino che il 1300 giungeva a R. per il giubileo ...
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Giovenale (Iuvenale)
Ettore Paratore
Sulla base di quanto molti ritengono per Persio (cioè una conoscenza indiretta attraverso citazioni del poeta satirico esistenti in testi molto più tardi e sicuramente [...] in D., Firenze 1968, 241 e 246-247) E. Paratore ha dimostrato che ancora un altro luogo di G. è stato sfruttato nella Commedia. Trattasi del famoso passo del vegliodiCreta (If XIV 94-111), la cui statua, d'oro nella testa, d'argento nelle braccia e ...
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Tasso, Torquato
Renzo Negri
Mario Fubini
Le frequenti assunzioni di linguaggio dantesco nelle sue opere poetiche (basti un breve saggio per la Gerusalemme Liberata: I 67 3 = If XX 70; II 36 7-8 = Pg [...] sia allegorica ma egli non dechiara se stesso " e che " altissima, oltre tutte l'altre di questa e d'ogn'altra lingua ", è l'allegoria del VegliodiCreta (p. 210); e nelle postille che " nissun poeta, fuorché D., fa professione dell'allegoria, anzi ...
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Acheronte
Giorgio Padoan
. Personaggio mitologico; fu concepito in una grotta diCreta da Cerere, e non volendo comparire alla luce del sole discese attraverso le fessure della terra nell'Averno; ebbe [...] : ed è perciò del tutto inutile e gratuita ogni ipotesi. V. CARONTE; CERERE; COGITO; FLEGETONTE; LETE; STIGE; VEGLIODICRETA.
Bibl. - Per la mediazione medievale nella ricostruzione dantesca dell'idrografia dell'Averno classico è ancora utile l ...
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Cocito
Emilio Bigi
. Nome (If XIV 119, XXXI 123, XXXIII 156, XXXIV 52) del quarto e ultimo dei fiumi dell'Inferno dantesco, sede e insieme strumento di pena dei traditori compresi nel nono cerchio. [...] ha origine dalle lagrime che gocciano dalle fessure del gran VegliodiCreta, e che dopo aver formato Acheronte, Stige e Flegetonte distesa ghiacciata (XXXII 23-24 un lago che per gelo / avea di vetro e non d'acqua sembiante; cfr. ghiaccia, XXXII 35, ...
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Nabuccodonosor (Nabuchodonosor)
Gian Roberto Sarolli
Re caldeo di Babilonia dal 604 al 562 a.C., menzionato da D. due volte, in Pd IV 14 ed Ep XIII 81, in relazione con il sogno spiegatogli dal profeta [...] sia dato " spiritum prophetiae sive gratiam prophetialem " oppure siano, tali " ex officio... et ad hoc [prophetare] missi " (Ugo di San Caro, Opera Omnia, V, Venezia 1703, f. 145r).
Per un riferimento esplicito al sogno di N., v. VEGLIODICRETA. ...
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veglio
vèglio agg. e s. m. [dal provenz. vielh, che (come il fr. ant. vieil) è il lat. vĕtŭlus; v. vècchio], ant. o poet. – Vecchio; raram. riferito a cose: gli molti esempi che già letto De’ capitani avea del tempo v. (Ariosto); normalmente...
salvo
agg. [lat. salvus, della stessa radice di salus «salute»]. – 1. a. Che ha superato un pericolo, anche grave, senza subire alcun danno; incolume, illeso, intatto: è difficile uscire salvi da imprese di quel tipo; l’aereo è stato costretto...