tag
<täġ> (it. <taġ>) s. ingl., usato in it. al masch. – Nei linguaggi di marcatura del testo (per es. in HTML), marcatore, ossia parte di un elemento usato per descrivere la struttura di una porzione di testo. Impropriamente con t. si fa riferimento all’intero elemento HTML, mentre in realtà i t. sono i singoli marcatori all’inizio e alla fine di un elemento, ovvero i suoi delimitatori. Si hanno, difatti, t. di apertura e, in genere, dei t. di chiusura entro cui viene compresa la porzione di testo che si vuole descrivere sintatticamente. Per es. in HTML,
è il t. di apertura che definisce l'inizio di un elemento paragrafo, mentre
è il t. di chiusura. Nel t. di apertura possono essere inseriti gli attributi di un elemento, per definire meglio le sue opzioni. A volte il t. di chiusura in HTML, per alcuni elementi, si può omettere, mentre alcuni elementi comprendono in uno stesso t. apertura e chiusura, come per es. <img/>. Più in generale, nella elaborazione dei dati, in partic. in rete, il t. è un metadato, cioè una parola chiave (keyword) che viene attribuita a una risorsa digitale, in genere disponibile online, per descriverne il contenuto in un sistema di classificazione non gerarchica. L’uso di parole chiave è comune nelle banche dati e, come forma di classificazione, si è rapidamente diffuso anche nell’ambito delle comunità di social bookmarking e, più in generale, dei blog e dei social network. Generalmente per illustrare meglio una risorsa le vengono attribuiti più t. i quali possono essere integrati dagli altri utenti che visitano la risorsa classificata. Questo tipo di attività viene denominata tagging, mentre questo metodo di classificazione informale è definito . Problemi di ambiguità semantica, dovuti all’uso di omonimi e sinonimi o diversa ortografia dei t., possono rendere la ricerca dei contenuti descritti non efficace. Tuttavia, come in ogni sistema complesso, i t. tendono, al crescere del loro numero, a un'efficace autorganizzazione dinamica.